Angela Teresa Muratori "inclinata al suono, al canto e alla pittura". Un disegno per la Pinacoteca Nazionale

Angela Teresa Muratori, Annunciazione, 1704 ca.

 

Dal 08 Marzo 2014 al 08 Marzo 2014

Bologna

Luogo: Pinacoteca Nazionale

Indirizzo: via delle Belle Arti 56

Orari: dalle 16.30

Curatori: Elena Rossoni

Costo del biglietto: intero € 4, ridotto € 2

Telefono per informazioni: +39 051 4209411

E-Mail info: sbsae-bo.ufficiostampa@beniculturali.it

Sito ufficiale: http://www.pinacotecabologna.beniculturali.it


Un filo rosso unisce in un cenacolo appartato le donne pittrici a Bologna tra Sei e Settecento, sotto il segno della celebrazione letteraria e di tono leggendario di Elisabetta Sirani scomparsa nel 1665 a ventisette anni. Tra le figure principali è Angela Teresa Muratori, diciassettenne nel 1678 quando Carlo Cesare Malvasia ne segnalò le precoce attività nella sua Felsina Pittrice. Formatasi dapprima presso Emilio Taruffi collaboratore stretto di Carlo Cignani e quindi nella bottega di Lorenzo Pasinelli e infine in quella del suo allievo Gian Gioseffo dal Sole, la giovane si inserì nel giro delle committenze ecclesiastiche e collocò dipinti nelle chiese bolognesi di San Nicolò degli Albari, di Santo Stefano, di San Giovanni in Monte e di Santa Maria di Galliera, oltre che, a Ferrara, nella chiesa di San Domenico.
“Inclinata al suono, al canto ed alla pittura” come riportano testimonianze coeve, compose inoltre oratori in musica che furono rappresentati nella chiesa dei Filippini.
La Società di Santa Cecilia ha ora donato alla Pinacoteca Nazionale un disegno emerso sul mercato antiquario la cui attribuzione alla pittrice si fonda sullo stretto rapporto con la bella Annunciazione eseguita entro il 1704 per la chiesa del Monastero della Santissima Trinità; disegno rarissimo, dal tratto leggero e delicato, in bilico tra la nobiltà accademica di Carlo Cignani e le musicali raffinatezze di Lorenzo Pasinelli, che si aggiunge a quello della collezione Fachsenfeld di Stoccarda collegato all’affresco del loggiato superiore dell’Archiginnasio e apre un nuovo spiraglio su un aspetto insondato della sua attività.

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