Winckelmann a Milano
![Anton Von Maron, <em>Ritratto di Johann Joachim Winckelmann</em><span>, 1768, Olio su tela, 99 x 136 cm, Castello di Weimar</span> Anton Von Maron, <em>Ritratto di Johann Joachim Winckelmann</em><span>, 1768, Olio su tela, 99 x 136 cm, Castello di Weimar</span>](http://www.arte.it/foto/600x450/20/69065-Winckelmann.jpg)
Dal 02 Ottobre 2017 al 11 Novembre 2017
Milano
Luogo: Biblioteca Nazionale Braidense - Pinacoteca di Brera
Indirizzo: via Brera 28
Orari: dal lunedì al venerdì 9,30 – ultimo ingresso ore 17,00 – sabato 9,30 – 13,00 – domenica chiusa. 8 ottobre apertura straordinaria per “Domeniche di carta” ore 9,30 – 13,00
Curatori: Aldo Coletto, Pierluigi Panza
Enti promotori:
- Biblioteca Braidense
- Istituto Lombardo di Scienze e Lettere
- MiBACT
- Patrocinio di Comune di Milano e Regione Lombardia
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 02 86460907
E-Mail info: b-brai.comunicazione@beniculturali.it
Sito ufficiale: http://www.braidense.it/
Il 2017 è il trecentesimo anniversario dalla nascita di Johann Joachim Winckelmann (Stendhal 9 dicembre 1717 - Trieste 8 giugno 1768), padre della Storia dell’arte antica. In suo ricordo si stanno svolgendo diverse iniziative nel mondo.
L’esposizione promossa dalla Biblioteca Braidense e dall’Istituto Lombardo di Scienze e Lettere intende ricordare l’importanza assunta anche da Milano (oltreché Firenze, Roma e Napoli) nella diffusione italiana del pensiero di Winckelmann. Qui, infatti, nel 1779 avvenne la prima traduzione nella nostra lingua della “Storia delle Arti del Disegno presso gli Antichi” di Winckelmann a cura dell’abate Carlo Amoretti. Amoretti, ligure in servizio all’Ambrosiana, fu figura poliedrica di studioso e patriota lombardo.
La mostra, prevalentemente di libri antichi, stampe e manoscritti, arricchita con pannelli didattici ed elementi scenografici, mostra il ruolo svolto da illustri personaggi milanesi nel sostegno all’antichista tedesco. Alberigo Archinto e Ludovico Bianconi (fratello di Carlo, segretario perpetuo di Brera) favorirono il suo arrivo in Italia. Ben 66 milanesi (molti legati a Brera, all’Ambrosiana e alla nascente Società Patriottica) sostennero finanziariamente la pubblicazione del 1779, che fu stampata dalla nuova tipografia cistercense di Sant’Ambrogio.
Questa edizione fu premiata da Maria Teresa con delle medaglie d’oro assegnate dal plenipotenziario di Milano Carlo Firmian, nella cui collezione figuravano testi di Winckelmann. Gli stampatori milanesi aggiunsero all’edizione originale del 1764 alcune illustrazioni di oggetti conservati in collezioni lombarde (come quella di Carlo Trivulzio) per arricchire e meglio esemplificare il testo di Winckelmann. Anche il cugino di Carlo Cattaneo, Gaetano Cattaneo, direttore della Zecca milanese fu collezionista di testi di Winckelmann e si recò a Vienna per studiare una gemma antica sulla spinta dei testi del tedesco.
L’esposizione si conclude con vetrine in cui si mostra l’affermarsi del gusto classico nella Milano dell’Illuminismo.
Inaugurazione: Lunedì 2 ottobre ore 18
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