Giancarlo Neri. Latinorum
Dal 29 Novembre 2014 al 16 Gennaio 2015
Roma
Luogo: Case Romane del Celio
Indirizzo: Clivo di Scauro
Orari: da giovedì a lunedì 10-13 / 15-18; chiuso martedì e mercoledì
Curatori: Carlotta Monteverde
Enti promotori:
- Takeawaygallery
- Spazio Libero
- MiBACT Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo – Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma
- Ministero dell’Interno – Fondo Edifici di Culto
Costo del biglietto: intero € 6, ridotto € 4
E-Mail info: info@spazioliberocoop.it
Sito ufficiale: http://www.caseromane.it
Secondo appuntamento per il ciclo di tre progetti a cura di Takeawaygallery negli spazi del complesso archeologico delle Case Romane del Celio: a trasformare la percezione delle venti stanze ipogee la mostra di Giancarlo Neri dal titolo Latinorum, nel periodo che va da novembre 2014 a febbraio 2015. Neri concepisce il Monumento, nella sua totalità, come percorso organico: l’intero ambiente diviene scenografia di un atto magico, la scoperta di preziosi tesori disseminati negli angoli più significativi, ed attore su questo palcoscenico è il pubblico, che si trasforma in archeologo, agente propositivo, spettatore di meraviglia e attivatore dell’opera.
Una serie di oggetti e sculture di medie e piccole dimensioni, tutti provenienti dal mondo contemporaneo, è esposta nei vari ambienti: dipinti d’oro ed illuminati con effetti che ne mettono in evidenza la preziosità, tali “ritrovamenti” del mondo moderno strizzano l’occhio al quadro circostante, alla sua storia ed alle sue suggestioni. L’artista sembra rievocare l’esperienza dei pionieri della moderna archeologia che si avventuravano negli scavi riportando alla luce straordinari manufatti: è questo il suo omaggio ad un luogo ancora tutto “da scoprire”, non rinnegando però la propria visione dell’arte come mezzo di coinvolgimento, silenzio, apertura ed introspezione insieme.
L’ironia è alla base dell’intera messa in scena: c’è un cortocircuito visuale tra l’elemento inserito in un contesto quasi museale e l’assurdità dell’opera in sé. Il gioco sta nel dare un senso ad un qualcosa che non c’entra niente, nel rendere plausibile questa visione, racconta l’artista in un’intervista su ArtApp (n. 14 – La Città). Così come l’aura di teatralità: ci si immerge in un’atmosfera sospesa, misteriosa, di avvenimento imminente – forse molto più vicina a quella che convenzionalmente immaginiamo fosse stata in origine. L’artista sfrutta lo spazio articolato per generare effetti sorprendenti di luci, quinte e stacchi, dando l’impressione di un palcoscenico su cui si sta recitando.
Con il lavoro per le Case Romane del Celio, inteso a sviluppare le massime potenzialità del sito, la vocazione pubblica e monumentale cui Giancarlo Neri ci ha abituati viene ancor più saldata a quella dimensione intima, quotidiana, sempre auspicata attraverso le sue iniziative.
Giancarlo Neri è nato a Napoli nel 1955. Nel 1978 si è trasferito a New York dove ha studiato alla Art Students League ed ha vissuto fino al 1996. La prima mostra personale è alla Kornblee Gallery di New York nel 1983. Dopo gli inizi come pittore Neri si è dedicato alla realizzazione di installazioni site-specific di grandi dimensioni negli U.S.A., in Sud America ed in Europa. Tra le opere più note due installazioni realizzate a Roma come “Lo Scrittore” a Villa Ada nel 2003 (poi a Londra nel 2005 e ora in esposizione permanente alla Villa Reale di Monza) e “Massimo Silenzio” al Circo Massimo nel 2007, poi replicata a Madrid (2008), Dubai (2009) e a Rio de Janeiro nel 2012). Attualmente vive e lavora a Roma.
Una serie di oggetti e sculture di medie e piccole dimensioni, tutti provenienti dal mondo contemporaneo, è esposta nei vari ambienti: dipinti d’oro ed illuminati con effetti che ne mettono in evidenza la preziosità, tali “ritrovamenti” del mondo moderno strizzano l’occhio al quadro circostante, alla sua storia ed alle sue suggestioni. L’artista sembra rievocare l’esperienza dei pionieri della moderna archeologia che si avventuravano negli scavi riportando alla luce straordinari manufatti: è questo il suo omaggio ad un luogo ancora tutto “da scoprire”, non rinnegando però la propria visione dell’arte come mezzo di coinvolgimento, silenzio, apertura ed introspezione insieme.
L’ironia è alla base dell’intera messa in scena: c’è un cortocircuito visuale tra l’elemento inserito in un contesto quasi museale e l’assurdità dell’opera in sé. Il gioco sta nel dare un senso ad un qualcosa che non c’entra niente, nel rendere plausibile questa visione, racconta l’artista in un’intervista su ArtApp (n. 14 – La Città). Così come l’aura di teatralità: ci si immerge in un’atmosfera sospesa, misteriosa, di avvenimento imminente – forse molto più vicina a quella che convenzionalmente immaginiamo fosse stata in origine. L’artista sfrutta lo spazio articolato per generare effetti sorprendenti di luci, quinte e stacchi, dando l’impressione di un palcoscenico su cui si sta recitando.
Con il lavoro per le Case Romane del Celio, inteso a sviluppare le massime potenzialità del sito, la vocazione pubblica e monumentale cui Giancarlo Neri ci ha abituati viene ancor più saldata a quella dimensione intima, quotidiana, sempre auspicata attraverso le sue iniziative.
Giancarlo Neri è nato a Napoli nel 1955. Nel 1978 si è trasferito a New York dove ha studiato alla Art Students League ed ha vissuto fino al 1996. La prima mostra personale è alla Kornblee Gallery di New York nel 1983. Dopo gli inizi come pittore Neri si è dedicato alla realizzazione di installazioni site-specific di grandi dimensioni negli U.S.A., in Sud America ed in Europa. Tra le opere più note due installazioni realizzate a Roma come “Lo Scrittore” a Villa Ada nel 2003 (poi a Londra nel 2005 e ora in esposizione permanente alla Villa Reale di Monza) e “Massimo Silenzio” al Circo Massimo nel 2007, poi replicata a Madrid (2008), Dubai (2009) e a Rio de Janeiro nel 2012). Attualmente vive e lavora a Roma.
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