Quadri specchianti. Opere di Michelangelo Pistoletto
Dal 16 Ottobre 2014 al 20 Dicembre 2014
Torino
Luogo: Galleria Biasutti & Biasutti
Indirizzo: via Bonafous 7/L
Orari: da martedì a sabato 10-12.30 / 15.30-19.30
Curatori: Galleria Biasutti & Biasutti
Telefono per informazioni: +39 011 8173511
Sito ufficiale: http://www.biasuttiebiasutti.com
La Galleria Biasutti & Biasutti ha il piacere di presentare la mostra dedicata ai quadri specchianti di Michelangelo Pistoletto, una selezione di opere, dal 1962 al 2012, composta da pezzi unici e multipli.
La realizzazione dei quadri specchianti nasce dai primi ritratti nei quali inizialmente Pistoletto analizza il rapporto tra figura e fondo.
“Per Pistoletto, le sue opere specchianti non sono mai solo strumenti di rappresentazione della realtà e interazione virtuale con essa, ma sono sempre allo stesso tempo parte integrante di quella realtà che riflettono e in cui sono immerse.
Ed è così, fin dall’inizio, anche per i suoi primi “quadri specchianti” del 1962, che potrebbero rischiare di rimanere sostanzialmente chiusi nella categoria separata dei “quadri” da contemplare, se non si comprende la loro funzione essenziale in tutta la ricerca dell’artista, come dispositivi estetici (o soglie) che generano una fluida dialettica nei due sensi fra arte e vita, come catalizzatori di continui corti circuiti fra percezione visiva e esperienza esistenziale spazio-temporale.”(1)
I quadri specchianti rappresentano il caposaldo dell’opera di Pistoletto, una continua ricerca alla quale l’artista costantemente torna per esaminare, analizzare ed approfondirne il significato, svelandone gli effetti.
“La magia dei quadri specchianti sta nel fatto che la loro energia di attivazione vitale e estetica funziona dovunque vengano collocati, anche in particolare nelle case dei collezionisti che li acquisiscono. Sono dei “quadri” che riflettono e fanno riflettere continuamente, e insegnano a guardare l’arte sempre come un mezzo per una continua verifica delle possibilità di libertà e avventura di vita individuale e collettiva, e non come una dimensione separata in cui rifugiarsi per sfuggire alle tensioni del mondo che ci circonda. Questo è il messaggio positivo che Pistoletto ci invia attraverso i quadri specchianti e tutte la sua attività creativa tuttora debordante.”(2)
La mostra, curata dalla Galleria Biasutti & Biasutti, si caratterizza attraverso la presenza di opere quali: L’ombrellone (1971), Maria (1962-1982), Ok (1969-2004), Paolo Mussat Sartor (1962-1988), la Scimmia in gabbia, il Coniglio, i Girasoli, la Gabbietta, lo Specchio.
L’esposizione è accompagnata da una pubblicazione bilingue, italiano/inglese, con testi di Francesco Poli e Giuseppe Biasutti.
La realizzazione dei quadri specchianti nasce dai primi ritratti nei quali inizialmente Pistoletto analizza il rapporto tra figura e fondo.
“Per Pistoletto, le sue opere specchianti non sono mai solo strumenti di rappresentazione della realtà e interazione virtuale con essa, ma sono sempre allo stesso tempo parte integrante di quella realtà che riflettono e in cui sono immerse.
Ed è così, fin dall’inizio, anche per i suoi primi “quadri specchianti” del 1962, che potrebbero rischiare di rimanere sostanzialmente chiusi nella categoria separata dei “quadri” da contemplare, se non si comprende la loro funzione essenziale in tutta la ricerca dell’artista, come dispositivi estetici (o soglie) che generano una fluida dialettica nei due sensi fra arte e vita, come catalizzatori di continui corti circuiti fra percezione visiva e esperienza esistenziale spazio-temporale.”(1)
I quadri specchianti rappresentano il caposaldo dell’opera di Pistoletto, una continua ricerca alla quale l’artista costantemente torna per esaminare, analizzare ed approfondirne il significato, svelandone gli effetti.
“La magia dei quadri specchianti sta nel fatto che la loro energia di attivazione vitale e estetica funziona dovunque vengano collocati, anche in particolare nelle case dei collezionisti che li acquisiscono. Sono dei “quadri” che riflettono e fanno riflettere continuamente, e insegnano a guardare l’arte sempre come un mezzo per una continua verifica delle possibilità di libertà e avventura di vita individuale e collettiva, e non come una dimensione separata in cui rifugiarsi per sfuggire alle tensioni del mondo che ci circonda. Questo è il messaggio positivo che Pistoletto ci invia attraverso i quadri specchianti e tutte la sua attività creativa tuttora debordante.”(2)
La mostra, curata dalla Galleria Biasutti & Biasutti, si caratterizza attraverso la presenza di opere quali: L’ombrellone (1971), Maria (1962-1982), Ok (1969-2004), Paolo Mussat Sartor (1962-1988), la Scimmia in gabbia, il Coniglio, i Girasoli, la Gabbietta, lo Specchio.
L’esposizione è accompagnata da una pubblicazione bilingue, italiano/inglese, con testi di Francesco Poli e Giuseppe Biasutti.
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