Biografia

Dopo aver ricevuto una formazione da orafo e incisione e aver appreso i rudimenti della pittura presso una bottega bresciana, nel 1486 Giovanni entra a far parte dell'Ordine carmelitano e si stabilisce presso il convento di Santa Maria del Carmine a Brescia, dove il vicario generale Cristoforo Martignoni si stava avvalendo di Bernardino da Martinengo per un ambizioso progetto di rinnovamento architettonico. Nel 1490 Giovanni affresca una cappella esterna della chiesa, ancor oggi l’unica testimonianza certa della sua attività pittorica. Vi si percepisce l’aderenza ai canoni figurativi di Vincenzo Foppa, il quale fino al 1477 aveva lavorato nella stessa chiesa alla decorazione della cappella Averoldi. Nel chiostro del convento del Carmine esegue nel 1507 un ciclo di affreschi (imbiancati nel 1825) raffiguranti le Storie dei profeti Elia ed Eliseo. Tra le opere attribuitegli figurano un affresco trasportato su tela con San Girolamo penitente e un affresco con l’Annunciazione per il portale d’ingresso della chiesa del Carmine, da altri attribuito a Floriano Ferramolae. Per quanto riguarda l’opera calcografica, risale al 1500 una incisione a bulino in stile mantegnesco raffigurante una Vergine col Bambino in trono tra santi legati all’ordine del Carmelo. Legate alla storia dei carmelitani sono anche le piccole scene laterali con il profeta Elia che sale in cielo sul carro di fuoco e consegna il mantello a Eliseo. Di soggetto profano è invece il bulino raffigurante la Giustizia di Traiano, nel quale si legge la data del 1502. Sempre firmata e datata (1512) è una seconda incisione raffigurante la Vergine col Bambino in gloria tra i santi. La stampa è dedicata a Elia Capriolo, autore della Chronica de rebus Brixianorum (1505) e uomo devoto al Carmelo.

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