Gastone Biggi. Il tempo della natura, gli spazi della realtà

Gastone Biggi, Tempi - L’alba di un’immagine, 1960. Tempera e gesso su tela, 60 x 80 cm. Fondazione Gastone Biggi

 

Dal 12 Gennaio 2020 al 07 Febbraio 2021

Mantova

Luogo: Link web

Indirizzo: online

Orari: da Martedì a Domenica dalle 8.45 alle 19.15 (ultimo ingresso 18.20)

Curatori: Giovanni Granzotto e Leonardo Conti

Enti promotori:

  • In collaborazione con Fondazione Biggi



La mostra "GASTONE BIGGI. I tempi della natura, gli spazi della realtà", a cura di Giovanni Granzotto e Leonardo Conti, inaugurata lo scorso 23 ottobre 2020 presso il Complesso Museale di Palazzo Ducale di Mantova e chiusa a causa del dpcm del 3 novembre scorso, riapre virtualmente al pubblico.
Infatti i visitatori collegandosi a link https://boraarte.com/wp-content/biggimn/ potranno visitare l’intera mostra.

Costruita intorno a un gruppo di cinquanta di operedai lavori della fine degli anni '50 fino a quelli degli anni 2000, questa ricca antologica induce sul confronto costante dell’opera di Biggi con lo spazio naturale e lo spazio mentale, nella ricerca continua di un dialogo tra realismo e astrazione.
 
Dalle “Cancellate” del 1957 e dai “Racconti” e “Tempi” del triennio 1958-60 - serie che rappresentano le prime anticipazioni di quello che sarà il rapporto  dell'artista con la realtà naturale e la dimensione, anche fisica, dello spazio - prende le mosse un percorso espositivo che si dispiega per affrontare il famoso ciclo dei “Continui”, quello che proiettò Biggi sulla scena pittorica italiana degli anni ‘60, proponendo appunto una nuova visione dell’incontro fra spazio mentale e ritmi naturali.
 
É a partire da questo momento che la sua pittura affronta in maniera sempre più vigorosa le tematiche del colore, in uno stretto confronto con le cromie che ci presenta la natura e che Biggi vive nei suoi lunghi viaggi in giro per il mondo, esperienze di vita e fonte di ispirazione continua: nascono così i cicli dei “Variabili”, dei “Ritmi”, dei “Cieli” e dei “Campi”, per poi immergersi nelle atmosfericità ambientali della serie “Luci” e “Suite americane” della fine degli anni ottanta e della prima parte degli anni novanta.

Con il passare del tempo il rapporto spazio-natura si fa sempre più percettivo, quasi a sfiorare una dimensione fisica e tattile con i cicli delle “Costellazioni”, delle “Icone”, delle “Cosmocromie”, degli “Eventi metropolitani”, di “Ayron” e delle “Puntocromie”, opere che introducono pienamente il visitatore negli anni 2000, sotto il segno di una pittura che cerca in maniera sempre più profonda di coniugare citazioni di arte programmata con l’esprit naturel.  Ed è questo spirito che appare conclusivamente rappresentato dal tema simbolico dei “Fleurs”, sorta di abecedario botanico, con cui Biggi chiude il suo lungo viaggio espressivo. Catalogo Il Cigno GG Edizioni - Roma

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