Daniel Muñoz (San). Vexillum Transparent

Daniel Munoz, Souvenir 1, Gouache on paper, 42x30 cm., 2017

 

Dal 20 Gennaio 2018 al 25 Febbraio 2018

Roma

Luogo: Galleria Varsi

Indirizzo: via di Grotta Pinta 38

Orari: da martedì a sabato 12-20; domenica 15-20. Chiuso lunedì

Curatori: Chiara Pietropaoli

Costo del biglietto: ingresso gratuito

Telefono per informazioni: +39 06 686 5415

E-Mail info: info@galleriavarsi.it

Sito ufficiale: http://galleriavarsi.it



Il 20 gennaio la Galleria Varsi presenta “Vexillum Transparent”, mostra personale di Daniel Muñoz – SAN, artista spagnolo impegnato nella realizzazione di progetti di Arte Pubblica pittorici, installativi e partecipativi.
 
Le sue opere di Arte Pubblica divengono un ponte tra il sé e il mondo, un passaggio di scambio libero e aperto che crea una connessione intellettuale attraverso una rottura con l’immaginario visivo quotidiano. L’estetica di Muñoz trova nel disegno, tecnica intima e spontanea, il suo linguaggio primo, elevandone l’aspetto di studio e applicandolo alla critica della realtà.
 
Oggetto della mostra è la riflessione dell’artista sull’uomo che si muove, sul significato e sulle conseguenze che il suo spostarsi nello spazio ha sulla società, su di noi e sulle necessità che ci spingono a superare i nostri confini.
 
La mostra indaga sul concetto di turismo generando una catena di interrogativi. ll turismo è invasione o sviluppo? Quali conseguenze ha l’esperienza turistica sul sistema mondiale? I luoghi sono ancora in grado di produrre significati? E noi quali significati possiamo attivare nell’incontro con l’altro e con l’altrove?
 
«Ho cominciato a considerare il mio interesse per il turismo da una prospettiva diversa a causa delle proteste anti-turismo che si sono svolte in Spagna la scorsa estate, principalmente a Barcellona. Sono stato fortemente attratto dagli aspetti visivi o estetici di questa situazione. I manifestanti erano principalmente gruppi di giovani che per vari motivi volevano difendere l’“integrità” della loro città o provincia, o del loro paese».
 
L’artista presenta al pubblico una serie di pitture, disegni, serigrafie inedite e un’installazione site specific dove gli strumenti della lotta militare si mescolano all’iconografia dell’Arte Classica e a oggetti ordinari, in una saturazione di simboli. Muñoz immagina così una manifestazione di turisti i quali sembrano ribellarsi alla natura della loro condizione paradossale.
 
«Ho trovato interessante utilizzare il concetto di elemento unificante e identificativo rappresentato dal vessillo, ma l’ho svuotato completamente, rendendolo trasparente e silenzioso attraverso un eccesso un eccesso di immagini: la saturazione può portare alla confusione, al vuoto generando silenzio».
 
Il Vexillum da latino vessillo, simbolo identitario per eccellenza, si fa spoglio di segni e colori per raccontare il tessuto sociale odierno e la trama di contraddizioni entro le quali il turista si deve districare e che fanno di lui una figura complessa e ambigua, dai tratti ironici.
 
L’artista
Daniel Muñoz in arte SAN inizia il suo percorso artistico nei primi anni ‘90 quando comincia a dipingere sui muri del suo paese natale. Dopo anni di sperimentazione da autodidatta, concentrato esclusivamente nella pittura murale, si trasferisce a Madrid, dove frequenta il corso di Belle Arti presso l’Università Complutense.
Parallelamente agli studi universitari realizza le sue prime esposizioni e i sui primi interventi di Arte Pubblica, all’interno di manifestazioni culturali in molteplici città della Spagna e dell’Europa. È in questo momento che la sua estetica evolve verso il disegno figurativo che diviene il suo linguaggio artistico privilegiato. 
Le sue opere nascono dalla volontà di instaurare un dialogo diretto con lo spettatore e di parlare al maggior numero di persone possibile, senza discriminazioni socio-culturali; per questo motivo sceglie di esprimersi nello spazio di tutti con una tecnica di rappresentazione riconoscibile.
La sua poetica è formata da simboli e codici che suggeriscono una lettura attenta, tra la narrativa tipica della pittura classica e i discorsi sociologici dell'arte contemporanea. Le sue opere ci inducono a cadere in interpretazioni molteplici e ambigue, nonostante egli racconti fatti e aneddoti quotidiani basati sugli stereotipi comuni.
Durante gli ultimi anni ha presentato numerose mostre personali e collettive e realizzato opere d’Arte Pubblica in diversi paesi dell’Europa, Nord America, Sud America, Asia e Medio Oriente. Le sue opere sono state esposte in spazi espositivi rinomati come la Galería Luis Adelantado (Valencia), il BACC Museum (Bangkok), il CEART (Fuenlabrada) e la Galería Nacional de Arte de Amman (Giordania) e pubblicate in diversi cataloghi e libri di prestigio.

Opening: sabato 20 gennaio h 18.30-21.30

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