Mostra Giorgio Musinu. Molloy a Genova. Le informazioni sulla mostra Giorgio Musinu. Molloy, i curatori, gli orari di ingresso, il costo dei biglietti, i numeri per prenotare, il comunicato stampa sulla mostra Giorgio Musinu. Molloy del museo Palazzo Ducale di Genova.

© Giorgio Musinu

© Giorgio Musinu

Mappa

  • Città: Genova
  • Provincia: Genova
  • Indirizzo: piazza Matteotti 9
  • Sito ufficiale

Scheda Mostra

Giorgio Musinu. Molloy

Giorgio Musinu


  • Luogo: Palazzo Ducale
  • Città: Genova
  • Provincia: Genova
  • Data inizio: 11 Gennaio 2018
  • Data fine: 28 Gennaio 2018
  • Costo del biglietto: ingresso gratuito
  • Sito ufficiale

Comunicato Stampa:


Giovedì 11 gennaio alle ore 18 in Sala Dogana a Palazzo Ducale inaugura la mostra MOLLOY, progetto fotografico di Giorgio Musinu.

“Molloy” è una storia senza Storia in cui l’osservatore è lasciato con un indizio nell’opacità del nostro mondo.
Molloy è la ricerca di un mistero, l’inseguimento di un’ossessione.
Molloy prende spunto dall’omonimo romanzo di Samuel Beckett. Di quel romanzo questo lavoro riprende le atmosfere e la sospensione del senso proprio della nostra epoca. Il dramma si svolge in una tensione congelata e destinata a divenire memoria di un evento che non avrà mai luogo.
Molloy consiste di un filmato in Super8 e una serie di autoscatti con l’ausilio di telecomandi e temporizzatori, realizzati in svariate location fatiscenti e in stato di abbandono totale. Lo spettatore è invitato a inoltrarsi in questo “mondo” surreale ed estraneo alla vita di tutti i giorni, in compagnia del medesimo personaggio e della sua cinepresa.

Giorgio Musinu Genova, 1990
Inizia il suo percorso fotografico studiando fotografia a Genova e frequentando attualmente il master di alta formazione sull’immagine contemporanea di Fondazione Fotografia Modena.
Le sue opere non fanno riferimento a una forma riconoscibile ma si avvicinano a una vasta scala di argomenti su più livelli. Con il rifiuto di una verità oggettiva e narrazioni culturali globali, l’interpretazione diviene personale, poliedrica e metaforica. L’autore crea opere in cui l’evento reale deve ancora avere luogo o semplicemente è terminato: momenti suggestivi di
atmosfera con il dramma che si svolge in una tensione congelata destinata a divenire memoria di un evento che non avrà mai luogo