Scatti d'autore a Roma dal 28 aprile al 28 giugno

World Press Photo: gli scatti più belli dell'anno in mostra a Roma

Paula Bronstein, The Silent Victims Of A Forgotten War © Paula Bronstein, for Time Lightbox / Pulitzer Center For Crisis Reporting
 

Samantha De Martin

28/04/2017

Roma - C'è la cattura di un miliziano dell'Isis a Sirte, una donna che stringe tra le braccia il nipotino di due anni ferito dall'esplosione di una bomba a Kabul - simile una tragica Pietà - la tartaruga Caretta Caretta impigliata in una rete da pesca, ma ci sono anche i sorrisi degli abitanti dell'“isola della salvezza”, lontani da Internet e telefoni.

Una galleria di immagini sensazionali, che ha il valore di un documento storico in grado di testimoniare e far rivivere gli eventi cruciali del nostro tempo, scorre tra le sale del Palazzo delle Esposizioni. Il World Press Photo 2017, uno dei più prestigiosi riconoscimenti nell'ambito del fotogiornalismo, porta a Roma, dal 28 aprile al 28 giugno, la foto vincitrice dell'edizione 2017 oltre agli scatti dei fotografi premiati da una giuria che da oltre 60 anni è chiamata a esprimersi su migliaia di domande di partecipazione inviate da fotogiornalisti di tutto il mondo alla Fondazione World Press Photo di Amsterdam.

È un corteo di volti scossi dal terrore, dove l'odio e la pietà si intrecciano in un valzer di morte e di speranza, che invita alla riflessione, quello che racchiude gli scatti più significativi del 2016.
La foto dell'anno, selezionata nella categoria Spot News Stories, è stata scattata ad Ankara, il 19 dicembre del 2016. Burhan Ozbilici, fotoreporter dell'Associated Press, ha immortalato il momento in cui l'ambascaitore russo in Turchia, Andrey Karlov, giace riverso sul pavimento, assassinato dal poliziotto ventiduenne Mevlut Mert Altintas durante l'inaugurazione di una mostra d'arte. Un'immagine forte, come ha spiegato anche Mary F. Calvert, membro della giuria, una «foto potente che parla dell'odio dei nostri tempi».

Le quattro studentesse della scuola di ginnastica di Xuzhou, immortalate da Tiejun Wang mentre si allenano praticando un esercizio in punta di piedi per 30 minuti, si intreccianio agli scatti “naturalistici” di Francis Pérez, ai trecento ragazzi e ragazze dell' “isola della salvezza” , lontani dalla tecnologia, di Francesco Comello, al reportage su Sirte di Alessio Romenzi. Un universo di vita e di morte che prende forma, a colori o in bianco e nero, in un percorso caratterizzato da una profonda intensità e suggestione.

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