Michelangelo Pistoletto. Glacial Threads. Dalle Foreste ai Tessuti del Futuro

© Enrico Amici | Michelangelo Pistoletto, Il Terzo Paradiso. Inaugurazione della mostra “Cittadellarte Fashion – Bio Ethical Sustainable Trend”, Fondazione Pistoletto Cittadellarte, Biella, 22 settembre 2009 - 28 febbraio 2010
Dal 25 July 2025 al 28 September 2025
Chatillon | Aosta
Luogo: Castello Gamba - Museo di Arte moderna e contemporanea della Valle d’Aosta
Indirizzo: Località Crêt-de-Breil
Orari: martedì – domenica dalle 9.00 alle 19.00 chiuso i lunedì, tranne se festivi ed eccetto i mesi di luglio e agosto
Curatori: Fortunato D’Amico
Telefono per informazioni: +39 0166 563252
E-Mail info: info.castellogamba@regione.vda.it
Sito ufficiale: http://www.castellogamba.vda.it
Il Castello Gamba - Museo di Arte moderna e contemporanea della Valle d’Aosta a Châtillon ospita, dal 26 luglio al 28 settembre, la mostra “Glacial Threads. Dalle Foreste ai Tessuti del Futuro”, organizzata da Michelangelo Pistoletto e Cittadellarte in collaborazione con la Struttura patrimonio storico-artistico e gestione dei siti culturali della regione, e con la curatela di Fortunato D’Amico.
L’esposizione indaga il profondo legame tra arte, sostenibilità e moda rigenerativa. Partendo dal progetto Glacial Threads. From Forest to Future Textiles, promosso da Lenzing Group (leader mondiale nella produzione di fibre speciali a base di legno) con Cittadellarte, e finalizzato alla creazione di tessuti privi di microplastiche per proteggere i ghiacciai, la mostra affronta il tema del riscaldamento globale e dei cambiamenti socio-ecologici con una particolare attenzione per l'arco alpino.
Attraverso installazioni immersive, materiali interattivi e contenuti scientifici, il percorso accompagna i visitatori in un viaggio visivo e sensoriale: dalle foreste, simbolo di equilibrio naturale, ai tessuti del futuro, emblema di un’evoluzione responsabile. Un’esperienza che mette in luce il ruolo cruciale delle pratiche sostenibili e circolari nell’affrontare le sfide ambientali globali.
Il Maestro Pistoletto, da sempre noto per il suo impegno sociale e ambientale, candidato dalla Fondazione Gorbachev al Premio Nobel per la Pace 2025, attraverso le opere esposte stimola nel visitatore una riflessione sulla responsabilità collettiva.
Per Michelangelo Pistoletto, l’arte è uno strumento di trasformazione sociale e l’artista un agente di cambiamento. Secondo la sua visione, l’arte deve offrire soluzioni rigenerative, integrando scienza e tecnologia per ristabilire un equilibrio armonioso tra l’essere umano e la natura.
All’interno di Glacial Threads lo spazio espositivo, suddiviso in tre sale, si trasforma in un organismo vitale dove arte, pensiero ecologico e sperimentazione convivono in un dialogo fluido. Le opere di Pistoletto mirano a tessere una narrazione comune, come fibre che si intrecciano per generare una nuova trama culturale e ambientale.
In mostra, molte opere significative: Metamorfosi, che esplora il concetto di trasformazione, sia individuale e collettiva, si propone come un invito alla riflessione sulla relazione tra arte, società e individuo. Attraverso l'uso di specchi e di materiali comuni, Pistoletto mira a creare un'esperienza di partecipazione attiva, coinvolgendo lo spettatore nel processo creativo e nella riflessione sulla propria identità; La Mela Reintegrata rappresenta la ricomposizione degli elementi opposti: natura e artificio. La mela significa natura, il morso della mela significa artificio. Con la Mela Reintegrata l'artificio assume il compito di ricucire la parte asportata dal morso e ricongiungere l'umanità alla natura, anziché continuare ad allontanarla da essa.
"L'Albero di Ama: divisione e moltiplicazione dello specchio". L'opera riflette la dialettica dell'artista tra unità e divisione, rappresentata attraverso la forma di un albero che contiene uno specchio. In ultimo La Formula della Creazione concetto centrale nell'opera di Pistoletto e nella sua visione del mondo. L'idea è che la connessione tra natura e artificio, o tra opposti in generale, genera qualcosa di nuovo e positivo, un "terzo soggetto" che si unisce ai due elementi originali. Questo terzo soggetto, rappresentato dal cerchio centrale, è il grembo della rinascita, dove si genera una nuova consapevolezza e un nuovo modo di vedere il mondo.
Le strutture Segno Arte di Pistoletto esposte accolgono abiti generati dal lavoro collettivo del dipartimento moda di Cittadellarte – B.E.S.T. (Better Ethical Sustainable Think-Tank) grazie alla collaborazione con i designer Blue of a Kind, Bav Tailor, Tiziano Guardini e Flavia La Rocca.
Realizzati con le fibre biodegradabili utilizzate per proteggere i ghiacciai, i capi raccontano una moda rigenerativa e consapevole, proiettata oltre l’effimero. I geotessili, ideati dal gruppo Lenzing, privi di plastica, dopo essere stati utilizzati per due anni a copertura dei ghiacciai, vengono rimossi e reintegrati nel ciclo tessile, testimoniando un approccio circolare che tutela i ghiacciai e – al contempo - riduce l’impatto ambientale dell’industria della moda.
Infine, l’opera fotografica Dall’infinito alla Creazione, che cattura la maestosità e la fragilità dei ghiacciai introducendo il visitatore in una dimensione cosmica, dove il gesto dell’artista si fa punto di contatto tra l’universale e il quotidiano. Le declinazioni internazionali del Terzo Paradiso restituiscono l’eco di un’utopia concreta, che prende forma attraverso comunità, scuole, città, relazioni.
Le azioni di Glacial Threads dialogano con i principi dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, e i suoi 17 Obiettivi per lo sviluppo sostenibile.
La mostra è accompagnata da un catalogo edito da Moebius contenente testi critici del curatore Fortunato D’Amico e un’intervista a Michelangelo Pistoletto, tradotto in tre lingue: italiano, inglese e francese.
Durante tutto il periodo espositivo verranno realizzati workshop e conferenze curati dall’Accademia di Cittadellarte sui temi della mostra.
Michelangelo Pistoletto nasce a Biella nel 1933. Artista, pittore e scultore, animatore e protagonista della corrente artistica dell’Arte Povera. Attraverso una ricerca sull’autoritratto condotta negli anni Cinquanta, approda nei primi anni Sessanta alla realizzazione dei Quadri specchianti, che includono direttamente nell’opera la presenza dello spettatore e la dimensione reale del tempo. Con queste opere raggiunge in breve tempo il riconoscimento internazionale. Tra il 1965 e il 1966 produce un insieme di lavori intitolati Oggetti in meno, considerati basilari per la nascita dell’Arte Povera, di cui la sua Venere degli stracci, realizzata nel 1967, è considerata una delle opere più emblematiche. Promotore della “collaborazione creativa” già nel 1968, nel corso degli anni Novanta, con Progetto Arte e con la creazione a Biella di Cittadellarte - Fondazione Pistoletto e dell’Università delle Idee, mette l’arte in relazione attiva con i diversi ambiti del tessuto sociale al fine di ispirare e produrre una trasformazione responsabile della società. Nel 2003 ha iniziato la fase più recente della sua ricerca, il Terzo Paradiso, divenuto nel corso dei decenni successivi una grande opera collettiva e partecipata. Nel 2022 è stato pubblicato il suo libro più recente, La formula della creazione, in cui ripercorre i passi fondamentali e l’evoluzione del suo intero percorso artistico e della sua riflessione teorica. Nell’anno 2025 la Fondazione Gorbachev ha presentato la candidatura di Michelangelo Pistoletto al Premio Nobel per la Pace. Sue opere sono presenti nelle collezioni dei maggiori musei d’arte moderna e contemporanea.
Inaugurazione | venerdì 25 luglio ore 17.30
L’esposizione indaga il profondo legame tra arte, sostenibilità e moda rigenerativa. Partendo dal progetto Glacial Threads. From Forest to Future Textiles, promosso da Lenzing Group (leader mondiale nella produzione di fibre speciali a base di legno) con Cittadellarte, e finalizzato alla creazione di tessuti privi di microplastiche per proteggere i ghiacciai, la mostra affronta il tema del riscaldamento globale e dei cambiamenti socio-ecologici con una particolare attenzione per l'arco alpino.
Attraverso installazioni immersive, materiali interattivi e contenuti scientifici, il percorso accompagna i visitatori in un viaggio visivo e sensoriale: dalle foreste, simbolo di equilibrio naturale, ai tessuti del futuro, emblema di un’evoluzione responsabile. Un’esperienza che mette in luce il ruolo cruciale delle pratiche sostenibili e circolari nell’affrontare le sfide ambientali globali.
Il Maestro Pistoletto, da sempre noto per il suo impegno sociale e ambientale, candidato dalla Fondazione Gorbachev al Premio Nobel per la Pace 2025, attraverso le opere esposte stimola nel visitatore una riflessione sulla responsabilità collettiva.
Per Michelangelo Pistoletto, l’arte è uno strumento di trasformazione sociale e l’artista un agente di cambiamento. Secondo la sua visione, l’arte deve offrire soluzioni rigenerative, integrando scienza e tecnologia per ristabilire un equilibrio armonioso tra l’essere umano e la natura.
All’interno di Glacial Threads lo spazio espositivo, suddiviso in tre sale, si trasforma in un organismo vitale dove arte, pensiero ecologico e sperimentazione convivono in un dialogo fluido. Le opere di Pistoletto mirano a tessere una narrazione comune, come fibre che si intrecciano per generare una nuova trama culturale e ambientale.
In mostra, molte opere significative: Metamorfosi, che esplora il concetto di trasformazione, sia individuale e collettiva, si propone come un invito alla riflessione sulla relazione tra arte, società e individuo. Attraverso l'uso di specchi e di materiali comuni, Pistoletto mira a creare un'esperienza di partecipazione attiva, coinvolgendo lo spettatore nel processo creativo e nella riflessione sulla propria identità; La Mela Reintegrata rappresenta la ricomposizione degli elementi opposti: natura e artificio. La mela significa natura, il morso della mela significa artificio. Con la Mela Reintegrata l'artificio assume il compito di ricucire la parte asportata dal morso e ricongiungere l'umanità alla natura, anziché continuare ad allontanarla da essa.
"L'Albero di Ama: divisione e moltiplicazione dello specchio". L'opera riflette la dialettica dell'artista tra unità e divisione, rappresentata attraverso la forma di un albero che contiene uno specchio. In ultimo La Formula della Creazione concetto centrale nell'opera di Pistoletto e nella sua visione del mondo. L'idea è che la connessione tra natura e artificio, o tra opposti in generale, genera qualcosa di nuovo e positivo, un "terzo soggetto" che si unisce ai due elementi originali. Questo terzo soggetto, rappresentato dal cerchio centrale, è il grembo della rinascita, dove si genera una nuova consapevolezza e un nuovo modo di vedere il mondo.
Le strutture Segno Arte di Pistoletto esposte accolgono abiti generati dal lavoro collettivo del dipartimento moda di Cittadellarte – B.E.S.T. (Better Ethical Sustainable Think-Tank) grazie alla collaborazione con i designer Blue of a Kind, Bav Tailor, Tiziano Guardini e Flavia La Rocca.
Realizzati con le fibre biodegradabili utilizzate per proteggere i ghiacciai, i capi raccontano una moda rigenerativa e consapevole, proiettata oltre l’effimero. I geotessili, ideati dal gruppo Lenzing, privi di plastica, dopo essere stati utilizzati per due anni a copertura dei ghiacciai, vengono rimossi e reintegrati nel ciclo tessile, testimoniando un approccio circolare che tutela i ghiacciai e – al contempo - riduce l’impatto ambientale dell’industria della moda.
Infine, l’opera fotografica Dall’infinito alla Creazione, che cattura la maestosità e la fragilità dei ghiacciai introducendo il visitatore in una dimensione cosmica, dove il gesto dell’artista si fa punto di contatto tra l’universale e il quotidiano. Le declinazioni internazionali del Terzo Paradiso restituiscono l’eco di un’utopia concreta, che prende forma attraverso comunità, scuole, città, relazioni.
Le azioni di Glacial Threads dialogano con i principi dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, e i suoi 17 Obiettivi per lo sviluppo sostenibile.
La mostra è accompagnata da un catalogo edito da Moebius contenente testi critici del curatore Fortunato D’Amico e un’intervista a Michelangelo Pistoletto, tradotto in tre lingue: italiano, inglese e francese.
Durante tutto il periodo espositivo verranno realizzati workshop e conferenze curati dall’Accademia di Cittadellarte sui temi della mostra.
Michelangelo Pistoletto nasce a Biella nel 1933. Artista, pittore e scultore, animatore e protagonista della corrente artistica dell’Arte Povera. Attraverso una ricerca sull’autoritratto condotta negli anni Cinquanta, approda nei primi anni Sessanta alla realizzazione dei Quadri specchianti, che includono direttamente nell’opera la presenza dello spettatore e la dimensione reale del tempo. Con queste opere raggiunge in breve tempo il riconoscimento internazionale. Tra il 1965 e il 1966 produce un insieme di lavori intitolati Oggetti in meno, considerati basilari per la nascita dell’Arte Povera, di cui la sua Venere degli stracci, realizzata nel 1967, è considerata una delle opere più emblematiche. Promotore della “collaborazione creativa” già nel 1968, nel corso degli anni Novanta, con Progetto Arte e con la creazione a Biella di Cittadellarte - Fondazione Pistoletto e dell’Università delle Idee, mette l’arte in relazione attiva con i diversi ambiti del tessuto sociale al fine di ispirare e produrre una trasformazione responsabile della società. Nel 2003 ha iniziato la fase più recente della sua ricerca, il Terzo Paradiso, divenuto nel corso dei decenni successivi una grande opera collettiva e partecipata. Nel 2022 è stato pubblicato il suo libro più recente, La formula della creazione, in cui ripercorre i passi fondamentali e l’evoluzione del suo intero percorso artistico e della sua riflessione teorica. Nell’anno 2025 la Fondazione Gorbachev ha presentato la candidatura di Michelangelo Pistoletto al Premio Nobel per la Pace. Sue opere sono presenti nelle collezioni dei maggiori musei d’arte moderna e contemporanea.
Inaugurazione | venerdì 25 luglio ore 17.30
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