La ceramica di Montelupo e gli Uffizi: una “galleria” di confronti
Piatto con stemma papale di Leone X
Dal 1 April 2023 al 1 October 2023
Montelupo Fiorentino | Firenze
Luogo: Museo della Ceramica di Montelupo
Indirizzo: Piazza Vittorio Veneto 10
Orari: Lunedì dalle 14.00 alle 19.00 Dal martedì alla domenica e festivi dalle 9.00 alle 19.00 e il 16/17/18 giugno dalle 9.00 alle 24.00 Apertura prolungata della mostra in occasione del Festival della Ceramica di Montelupo
Sito ufficiale: http://www.uffizi.it
Terre degli Uffizi sbarca per la prima volta a Montelupo, uno dei più importanti centri di produzione di ceramiche che diventano le protagoniste della mostra “La ceramica di Montelupo e gli Uffizi: una “galleria” di confronti”, che si terrà dal 1 aprile al 1 ottobre, al Museo della Ceramica di Montelupo. È la prima delle sei mostre nel programma espositivo 2023, promosso da Fondazione CR Firenze e Gallerie degli Uffizi, all’interno dei rispettivi progetti Piccoli Grandi Musei e Uffizi Diffusi.
Fin dalla fine del 1200, Montelupo si distinse per le sue ceramiche come documenta la sorprendente quantità di maioliche rinvenute negli scavi archeologici effettuati all'interno di questo borgo medievale e in siti che spaziano dal Mediterraneo, alle Americhe fino al Giappone. Nel periodo di massimo splendore, tra la metà del Quattrocento e la metà del Cinquecento, i manufatti dei maestri vasai della cosiddetta “fabbrica di Firenze” furono richiesti dalle nobili casate fiorentine, come la famiglia Medici. Fra le tante testimonianze, spiccano i piatti con lo stemma papale di Leone X, ritratto dal Bronzino e in prestito in mostra dalle Gallerie degli Uffizi. Il confronto fra la splendida miniatura e le ceramiche con gli stemmi medicei è la prova evidente degli stretti legami di committenza che legavano le botteghe di Montelupo ai signori di Firenze.
La ceramica di Montelupo fu anche protagonista della vita di tutti i giorni, come dimostrano quei quadri con raffigurazione di ambienti casalinghi (come cucine e dispense), la cui fortuna abbraccia tutto il XVII secolo. È il caso del dipinto di Jacopo Chimenti, detto l'Empoli, in cui sono riconoscibili due ceramiche la cui forma e decorazione rimandano a tipiche produzioni montelupine. In questo caso, una selezione di recipienti da spezieria, piatti e boccali si accosta non solo alle maioliche raffigurate, ma anche ad altre con soggetti riconducibili all’abbondanza della tavola e ai prodotti della caccia. Tutte le ceramiche esposte provengono da scavi effettuati a Montelupo Fiorentino nell'arco degli ultimi cinquant'anni.
Fin dalla fine del 1200, Montelupo si distinse per le sue ceramiche come documenta la sorprendente quantità di maioliche rinvenute negli scavi archeologici effettuati all'interno di questo borgo medievale e in siti che spaziano dal Mediterraneo, alle Americhe fino al Giappone. Nel periodo di massimo splendore, tra la metà del Quattrocento e la metà del Cinquecento, i manufatti dei maestri vasai della cosiddetta “fabbrica di Firenze” furono richiesti dalle nobili casate fiorentine, come la famiglia Medici. Fra le tante testimonianze, spiccano i piatti con lo stemma papale di Leone X, ritratto dal Bronzino e in prestito in mostra dalle Gallerie degli Uffizi. Il confronto fra la splendida miniatura e le ceramiche con gli stemmi medicei è la prova evidente degli stretti legami di committenza che legavano le botteghe di Montelupo ai signori di Firenze.
La ceramica di Montelupo fu anche protagonista della vita di tutti i giorni, come dimostrano quei quadri con raffigurazione di ambienti casalinghi (come cucine e dispense), la cui fortuna abbraccia tutto il XVII secolo. È il caso del dipinto di Jacopo Chimenti, detto l'Empoli, in cui sono riconoscibili due ceramiche la cui forma e decorazione rimandano a tipiche produzioni montelupine. In questo caso, una selezione di recipienti da spezieria, piatti e boccali si accosta non solo alle maioliche raffigurate, ma anche ad altre con soggetti riconducibili all’abbondanza della tavola e ai prodotti della caccia. Tutte le ceramiche esposte provengono da scavi effettuati a Montelupo Fiorentino nell'arco degli ultimi cinquant'anni.
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