Habib Farajabadi. Burning Blue
Dal 21 Febbraio 2024 al 20 Marzo 2024
Roma
Luogo: Contemporary Cluster
Indirizzo: Via Merulana 248
Telefono per informazioni: +39 06 31709949
E-Mail info: info@contemporarycluster.com
Sito ufficiale: http://www.contemporarycluster.com
Contemporary Cluster presenta mercoledì 21 Febbraio 2024, Burning Blue, la prima mostra personale dell’artista iraniano Habib Farajabadi in Italia. La mostra sarà visitabile fino a mercoledì 20 marzo.
Habib Farajabadi (Iran,1982) vive e lavora a Teheran.
Per comporre i suoi dipinti in acrilico, l'artista utilizza ogni sorta di strumento, come chiodi, ceppi di legno, forchette e spazzole per capelli, senza mai usare il normale pennello. Questi gesti evocano occasionalmente segni geroglifici, antiche calligrafie o lettere di alfabeti immaginari. Farajabadi lavora su entrambi i lati della tela, anche se gran parte della superficie è lasciata grezza e visibile. Quando usa intenzionalmente il colore, predilige toni vibranti e audaci, a volte contrapposti a un'atmosfera cupa e meditabonda. I suoi segni in acrilico ricordano, per la loro consistenza e colori lucidi, i gessetti usati dai bambini, oppure la tela è avvolta da un'atmosfera cupa. Il colore nero è sempre presente, a volte come tonalità dominante, altre a sostegno di una composizione colorata, ancora più presente nella crudezza dei suoi disegni.
Anche scultore, Farajabadi utilizza prevalentemente legno e compensato, incorporando elementi aggiuntivi per creare contrasti tra i corpi colorati delle sue opere e le loro teste minacciose.
La natura astratta del lavoro di Habib Farajabadi suggerisce un’esplorazione di forme non rappresentative, concentrandosi sull’organizzazione di linee, forme, colori e texture. Questo approccio permette un'esperienza più soggettiva e interpretativa per lo spettatore. L'uso intrigante del carboncino nei suoi dipinti aggiunge una qualità cruda ed espressiva all'opera, facilitando linee audaci e dinamiche che trasmettono un senso di movimento ed energia. Il suo rapporto con i murales e le condotte del design suggeriscono una potenziale influenza architettonica o su larga scala nel suo lavoro, forse ispirata dal linguaggio visivo dell'arte urbana.
A volte, le figure e le scritte ambigue all'interno delle opere di Farajabadi alludono a una visione più profonda, consentendo molteplici interpretazioni e i nvitando gli spettatori a proiettare i propri significati e narrazioni sull'opera d'arte. L'inclusione della scrittura aggiunge un ulteriore livello di complessità, in quanto può guidare la comprensione dello spettatore o provocare un’ulteriore contemplazione.
Le tele, ornate da tratti di blu cobalto, si animano di un'intrigante freddezza che cattura lo spettatore. La deliberata limitazione all'uso del blu come tonalità primaria in questa serie aggiunge un elemento di mistero, come se l'artista stesse intenzionalmente trattenendo certe emozioni o narrazioni dal pubblico. Questa deliberata restrizione potrebbe essere un modo per esplorare il potere emotivo e simbolico del colore blu.
Le opere presentate in Burning Blue trascendono i confini della realtà, offrendo uno sguardo nel regno dell'immaginazione. Ogni pezzo diventa un portale verso un mondo dove il tangibile e l'intangibile coesistono, dove il familiare si trasforma in straordinario. Queste opere, evocative di un senso di introspezione e contemplazione, trovano un preciso riferimento nel Periodo Blu di Picasso, riconosciuto come una fase significativa del suo sviluppo artistico, caratterizzata dall'uso predominante di tonalità blu e temi di tristezza, povertà e introspezione. E’ interessante vedere come l'esplorazione picassiana del colore blu risuoni con il lavoro di Farajabadi e le emozioni che intende comunicare.
Attraverso il potere dell'arte, siamo costretti a confrontarci e impegnarci con le complessità del mondo. Questa tensione riflette le dicotomie intrinseche al clima socio-politico mondiale, favorendo una maggiore comprensione e apprezzamento per le diverse narrazioni che plasmano la nostra umanità condivisa.
In definitiva, questa serie di dipinti evoca un senso di ambiguità, emozione e introspezione. Il fascino misterioso del blu cobalto attira lo spettatore in un regno dove i confini tra realtà e immaginazione si confondono, lasciando spazio all'introspezione e alla contemplazione.
Burning Blue, con la sua presenza intensa e ipnotica, diventa una metafora per lo spirito duraturo e la ricchezza culturale profondamente radicata che persiste in circostanze difficili.
Habib Farajabadi (Iran,1982) vive e lavora a Teheran.
Per comporre i suoi dipinti in acrilico, l'artista utilizza ogni sorta di strumento, come chiodi, ceppi di legno, forchette e spazzole per capelli, senza mai usare il normale pennello. Questi gesti evocano occasionalmente segni geroglifici, antiche calligrafie o lettere di alfabeti immaginari. Farajabadi lavora su entrambi i lati della tela, anche se gran parte della superficie è lasciata grezza e visibile. Quando usa intenzionalmente il colore, predilige toni vibranti e audaci, a volte contrapposti a un'atmosfera cupa e meditabonda. I suoi segni in acrilico ricordano, per la loro consistenza e colori lucidi, i gessetti usati dai bambini, oppure la tela è avvolta da un'atmosfera cupa. Il colore nero è sempre presente, a volte come tonalità dominante, altre a sostegno di una composizione colorata, ancora più presente nella crudezza dei suoi disegni.
Anche scultore, Farajabadi utilizza prevalentemente legno e compensato, incorporando elementi aggiuntivi per creare contrasti tra i corpi colorati delle sue opere e le loro teste minacciose.
La natura astratta del lavoro di Habib Farajabadi suggerisce un’esplorazione di forme non rappresentative, concentrandosi sull’organizzazione di linee, forme, colori e texture. Questo approccio permette un'esperienza più soggettiva e interpretativa per lo spettatore. L'uso intrigante del carboncino nei suoi dipinti aggiunge una qualità cruda ed espressiva all'opera, facilitando linee audaci e dinamiche che trasmettono un senso di movimento ed energia. Il suo rapporto con i murales e le condotte del design suggeriscono una potenziale influenza architettonica o su larga scala nel suo lavoro, forse ispirata dal linguaggio visivo dell'arte urbana.
A volte, le figure e le scritte ambigue all'interno delle opere di Farajabadi alludono a una visione più profonda, consentendo molteplici interpretazioni e i nvitando gli spettatori a proiettare i propri significati e narrazioni sull'opera d'arte. L'inclusione della scrittura aggiunge un ulteriore livello di complessità, in quanto può guidare la comprensione dello spettatore o provocare un’ulteriore contemplazione.
Le tele, ornate da tratti di blu cobalto, si animano di un'intrigante freddezza che cattura lo spettatore. La deliberata limitazione all'uso del blu come tonalità primaria in questa serie aggiunge un elemento di mistero, come se l'artista stesse intenzionalmente trattenendo certe emozioni o narrazioni dal pubblico. Questa deliberata restrizione potrebbe essere un modo per esplorare il potere emotivo e simbolico del colore blu.
Le opere presentate in Burning Blue trascendono i confini della realtà, offrendo uno sguardo nel regno dell'immaginazione. Ogni pezzo diventa un portale verso un mondo dove il tangibile e l'intangibile coesistono, dove il familiare si trasforma in straordinario. Queste opere, evocative di un senso di introspezione e contemplazione, trovano un preciso riferimento nel Periodo Blu di Picasso, riconosciuto come una fase significativa del suo sviluppo artistico, caratterizzata dall'uso predominante di tonalità blu e temi di tristezza, povertà e introspezione. E’ interessante vedere come l'esplorazione picassiana del colore blu risuoni con il lavoro di Farajabadi e le emozioni che intende comunicare.
Attraverso il potere dell'arte, siamo costretti a confrontarci e impegnarci con le complessità del mondo. Questa tensione riflette le dicotomie intrinseche al clima socio-politico mondiale, favorendo una maggiore comprensione e apprezzamento per le diverse narrazioni che plasmano la nostra umanità condivisa.
In definitiva, questa serie di dipinti evoca un senso di ambiguità, emozione e introspezione. Il fascino misterioso del blu cobalto attira lo spettatore in un regno dove i confini tra realtà e immaginazione si confondono, lasciando spazio all'introspezione e alla contemplazione.
Burning Blue, con la sua presenza intensa e ipnotica, diventa una metafora per lo spirito duraturo e la ricchezza culturale profondamente radicata che persiste in circostanze difficili.
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