Gli ori di Umberto Mastroianni

Dal 20 Giugno 2015 al 15 Ottobre 2015
Taranto
Luogo: MARTA - Museo Nazionale Archeologico di Taranto
Indirizzo: via Cavour 10
Orari: 8.30-19.30
Curatori: Marco Di Capua
Enti promotori:
- MiBACT
- Soprintendenza Archeologica della Puglia
- Sezione Autentiche e Catalogazione del Centro Studi dell’Opera di Umberto Mastroianni
Telefono per informazioni: +39 099 4532112
E-Mail info: museoarch.taranto@beniculturali.it
Sito ufficiale: http://www.museotaranto.org
Le sale del Museo Nazionale Archeologico di Taranto, celebri per la straordinaria collezione di gioielli prodotti fra IV e II secolo a.C., dal 19 giugno ospiteranno per la prima volta gli Ori di Umberto Mastroianni, lo scultore dei grandi monumenti in bronzo. Una mostra unica che mette in luce la poesia delle piccole sculture in oro che l’artista realizzò parallelamente ai più famosi bronzi.
La mostra resterà aperta fino al 15 ottobre per continuare il dialogo del MARTA con l’arte contemporanea: percorso sperimentato con successo da diversi anni e consolidato lo scorso anno con la mostra Giacomo Manzù e le sue donne, per innescare processi virtuosi nella città di Taranto e nel territorio, raggiungendo nuovi pubblici per migliorare l’accesso alla comprensione della cultura.
Nel museo italiano più importante proprio per la collezione degli ori ellenistici, all’anima degli Ori di Taranto eseguiti con la tecnica della cesellatura, della martellatura o filigrana, innovativi per la loro varietà, si affiancheranno dunque gli Ori che Mastroianni realizzò tra gli anni Cinquanta e Novanta trattando la materia come se fosse bronzo o vetro, sempre in fusione. Tutta la feconda disseminazione mastroiannea di ori, rilievi policromi, piombi, arazzi, vetri e argenti sono riconducibili a un unico registro linguistico, quello della sua scultura-pittura. Un lavoro, per dirla con Argan, che «non si degrada ma si sublima e sale alle stelle nel preciso momento in cui salta».
L’oro sa di eterno: è ciò che permane e non si altera, qualsiasi sia il movimento, l’azione, che vi restano impressi. Bracciali, anelli, orecchini, pendenti, spille, lastre, fibbie, qualche volta con smeraldi e brillanti incastonati come per dare occhietti luminosi a piccole armi, a marce di ruote dentate, in un’evocazione di stemmi e sigilli barbarici e in un remoto ricordo di fregi, tra lo scatto futurista e macchinoso e la scheggia tagliente.
L’inaugurazione avrà luogo venerdì 19 giugno 2015 alle ore 19,00 alla presenza del Segretario regionale MIBACT per la Puglia Eugenia Vantaggiato, del Soprintendente Archeologo della Puglia Luigi La Rocca, del curatore Marco Di Capua, di Lorenzo Zichichi e di Paola Molinengo Costa, Presidente della Sezione Autentiche e Catalogazione del Centro Studi dell’Opera di Umberto Mastroianni. La mostra è organizzata da Il Cigno GG Edizioni di Roma in collaborazione con Il Centro Studi dell’Opera di Umberto Mastroianni e Nova Apulia Soc.cons. a r.l..
La mostra resterà aperta fino al 15 ottobre per continuare il dialogo del MARTA con l’arte contemporanea: percorso sperimentato con successo da diversi anni e consolidato lo scorso anno con la mostra Giacomo Manzù e le sue donne, per innescare processi virtuosi nella città di Taranto e nel territorio, raggiungendo nuovi pubblici per migliorare l’accesso alla comprensione della cultura.
Nel museo italiano più importante proprio per la collezione degli ori ellenistici, all’anima degli Ori di Taranto eseguiti con la tecnica della cesellatura, della martellatura o filigrana, innovativi per la loro varietà, si affiancheranno dunque gli Ori che Mastroianni realizzò tra gli anni Cinquanta e Novanta trattando la materia come se fosse bronzo o vetro, sempre in fusione. Tutta la feconda disseminazione mastroiannea di ori, rilievi policromi, piombi, arazzi, vetri e argenti sono riconducibili a un unico registro linguistico, quello della sua scultura-pittura. Un lavoro, per dirla con Argan, che «non si degrada ma si sublima e sale alle stelle nel preciso momento in cui salta».
L’oro sa di eterno: è ciò che permane e non si altera, qualsiasi sia il movimento, l’azione, che vi restano impressi. Bracciali, anelli, orecchini, pendenti, spille, lastre, fibbie, qualche volta con smeraldi e brillanti incastonati come per dare occhietti luminosi a piccole armi, a marce di ruote dentate, in un’evocazione di stemmi e sigilli barbarici e in un remoto ricordo di fregi, tra lo scatto futurista e macchinoso e la scheggia tagliente.
L’inaugurazione avrà luogo venerdì 19 giugno 2015 alle ore 19,00 alla presenza del Segretario regionale MIBACT per la Puglia Eugenia Vantaggiato, del Soprintendente Archeologo della Puglia Luigi La Rocca, del curatore Marco Di Capua, di Lorenzo Zichichi e di Paola Molinengo Costa, Presidente della Sezione Autentiche e Catalogazione del Centro Studi dell’Opera di Umberto Mastroianni. La mostra è organizzata da Il Cigno GG Edizioni di Roma in collaborazione con Il Centro Studi dell’Opera di Umberto Mastroianni e Nova Apulia Soc.cons. a r.l..
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