Realismi Magici. Pyke Koch e Cagnaccio di San Pietro

Pyke Koch, Het Signaal (Il segnale), 1975. Collection Museum MORE, Gorssel & Ruurlo (NL)
Dal 12 Aprile 2025 al 31 Agosto 2025
Rovereto | Trento
Luogo: Mart Rovereto
Indirizzo: Corso Bettini 43
Orari: Mar, Mer, Gio: 10 – 18 Ven, Sab: 10 - 19.30 Dom: 10 – 18 Lunedì chiuso
Curatori: Beatrice Avanzi. Da un'idea di Vittorio Sgarbi
Costo del biglietto: Intero 15 €, ridotto 10 € (biglietto unico per tutte le sedi del Mart)
Telefono per informazioni: +39 0465 670820
Sito ufficiale: http://www.mart.tn.it
Il Mart propone l’inedito confronto tra due dei massimi protagonisti della stagione del Realismo Magico, corrente diffusa in tutta Europa dall’inizio degli anni Venti: il neerlandese Pyke Koch e l’italiano Cagnaccio di San Pietro, già ben rappresentato nel patrimonio e nell’attività espositiva del Mart. La mostra nasce da un’idea del presidente Vittorio Sgarbi ed è curata da Beatrice Avanzi.
A cento anni dalla nascita del Realismo magico (definizione coniata dal critico d’arte Franz Roh nel 1925), il dialogo tra Pyke Koch e Cagnaccio illustra due tra le sue più affascinanti declinazioni, documentandone la diffusione a livello internazionale.
La mostra evidenzia i punti in comune tra i due artisti, all’interno dei rispettivi percorsi, distinti e profondamente originali. Entrambi, infatti, diedero vita a un realismo rigoroso, di straordinaria abilità tecnica, ispirato alla lezione dei maestri del Quattrocento, in particolare di area nordica. Sia Koch che Cagnaccio prediligono la rappresentazione di gente e ambienti umili, spesso con evidenti implicazioni sociali. Le scene di vita rappresentate dai due pittori sono accomunate da una visione limpida e incisiva, a volte sofferta, a volte ironica, che ha il potere di catturare lo sguardo e rivelare verità profonde e, a prima vista, nascoste.
A cento anni dalla nascita del Realismo magico (definizione coniata dal critico d’arte Franz Roh nel 1925), il dialogo tra Pyke Koch e Cagnaccio illustra due tra le sue più affascinanti declinazioni, documentandone la diffusione a livello internazionale.
La mostra evidenzia i punti in comune tra i due artisti, all’interno dei rispettivi percorsi, distinti e profondamente originali. Entrambi, infatti, diedero vita a un realismo rigoroso, di straordinaria abilità tecnica, ispirato alla lezione dei maestri del Quattrocento, in particolare di area nordica. Sia Koch che Cagnaccio prediligono la rappresentazione di gente e ambienti umili, spesso con evidenti implicazioni sociali. Le scene di vita rappresentate dai due pittori sono accomunate da una visione limpida e incisiva, a volte sofferta, a volte ironica, che ha il potere di catturare lo sguardo e rivelare verità profonde e, a prima vista, nascoste.
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