Dal 31 ottobre a Palazzo Reale
La ribellione della ragione. Un grande Goya in arrivo a Milano
Francisco de Goya y Lucientes, Autorretrato ante su caballete I Ph. courtesy Real Academia de Bellas Artes de San Fernando
Samantha De Martin
26/07/2023
Milano - La rivoluzione pittorica di Francisco Goya, che ha tradotto in immagini dirompenti la complessità storica vissuta dal pittore spagnolo in un momento di forti cambiamenti, si appresta a soffiare tra le sale di Palazzo Reale.
A partire dal 31 ottobre, a distanza di 23 anni, la direzione artistica di Palazzo Reale porta a Milano 70 capolavori del grande genio attraverso la mostra Goya. La ribellione della ragione, un progetto a cura di Victor Nieto Alcaide, promosso dal Comune di Milano-Cultura e realizzato da 24 ORE Cultura-Gruppo 24 ORE, in collaborazione con la Real Academia de Bellas Artes de San Fernando di Madrid.
Un filo rosso corre trasversale all’allestimento cronologico delle sezioni tessendo un itinerario nell’uomo Goya che si presenta al pubblico attraverso la profondità del suo animo illuminato dalla ragione. L’ultimo dei neoclassici, rivelatore delle crepe della ragione illuminista, il primo dei romantici a scompigliare l’arte con le sue pennellate rapide e informali, popolate da incubi mai visti, invita il pubblico italiano a scoprire l’intero suo percorso artistico sviluppato in un lperiodo storico saturo di cambiamenti e di avvenimenti politici, sociali e ideologici che sancirono una nuova era della storia.
Palazzo Reale, Milano I Courtesy Palazzo Reale
Grazie al particolare rapporto di collaborazione con la Real Academia la mostra sarà un’occasione unica per vedere in Italia i capolavori pittorici del maestro in dialogo con alcune delle più importanti incisioni che lo resero protagonista assoluto di quest’arte. In un dualismo positivo-negativo che caratterizza la mostra anche nell’allestimento, a cura dello Studio Novembre, sarà posta particolare attenzione al corpus fondamentale delle incisioni di Goya. Per la prima volta arriveranno in Italia anche le matrici di rame che la Real Academia de Bellas Artes de San Fernando – con il suo Istituto di Calcografia – ha appena restaurato attraverso un progetto di recupero, senza precedenti per complessità ed entità del lavoro, di queste delicatissime opere d’arte. Primo pittore di corte, direttore della Real Accademia di San Fernando, uomo colto all’interno di una cerchia di amici intellettuali con i quali scambia vedute, posizioni su quella che fu una lunga e tormentata epoca storica, dalla fine dell’Ancien Régime all’era dell’Illuminismo e della Rivoluzione Francese, alle guerre napoleoniche, fino alla restaurazione assolutista, Goya abbraccia la modernità, pur rimanendo profondamente integrato nel suo tempo. Sperimenta una rivoluzione della pittura in linea con la complessità storica che si trova a vivere. Un cambiamento che espresse sia attraverso le immagini sia trasformando la pittura in un linguaggio rivoluzionario, in grado di rompere con le regole e l’imitazione dei modelli.
Leggi anche:
• Quattro mostre da non perdere a Milano in autunno
• Goya. La ribellione della ragione
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Un filo rosso corre trasversale all’allestimento cronologico delle sezioni tessendo un itinerario nell’uomo Goya che si presenta al pubblico attraverso la profondità del suo animo illuminato dalla ragione. L’ultimo dei neoclassici, rivelatore delle crepe della ragione illuminista, il primo dei romantici a scompigliare l’arte con le sue pennellate rapide e informali, popolate da incubi mai visti, invita il pubblico italiano a scoprire l’intero suo percorso artistico sviluppato in un lperiodo storico saturo di cambiamenti e di avvenimenti politici, sociali e ideologici che sancirono una nuova era della storia.
Palazzo Reale, Milano I Courtesy Palazzo Reale
Grazie al particolare rapporto di collaborazione con la Real Academia la mostra sarà un’occasione unica per vedere in Italia i capolavori pittorici del maestro in dialogo con alcune delle più importanti incisioni che lo resero protagonista assoluto di quest’arte. In un dualismo positivo-negativo che caratterizza la mostra anche nell’allestimento, a cura dello Studio Novembre, sarà posta particolare attenzione al corpus fondamentale delle incisioni di Goya. Per la prima volta arriveranno in Italia anche le matrici di rame che la Real Academia de Bellas Artes de San Fernando – con il suo Istituto di Calcografia – ha appena restaurato attraverso un progetto di recupero, senza precedenti per complessità ed entità del lavoro, di queste delicatissime opere d’arte. Primo pittore di corte, direttore della Real Accademia di San Fernando, uomo colto all’interno di una cerchia di amici intellettuali con i quali scambia vedute, posizioni su quella che fu una lunga e tormentata epoca storica, dalla fine dell’Ancien Régime all’era dell’Illuminismo e della Rivoluzione Francese, alle guerre napoleoniche, fino alla restaurazione assolutista, Goya abbraccia la modernità, pur rimanendo profondamente integrato nel suo tempo. Sperimenta una rivoluzione della pittura in linea con la complessità storica che si trova a vivere. Un cambiamento che espresse sia attraverso le immagini sia trasformando la pittura in un linguaggio rivoluzionario, in grado di rompere con le regole e l’imitazione dei modelli.
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