Biografia

Nel 1018 diviene arcivescovo di Milano, dove nel 1026 incorona re d'Italia Corrado II. Nel 1028, fatto espugnare il castello di Monforte d'Alba (Cuneo) e deportata l'intera popolazione a Milano, fa bruciare sul rogo coloro che rifiutano di abiurare l'ideologia catara. Nel 1035 viene rinchiuso in una fortezza nei pressi di Piacenza da Corrado II che lo ritiene una minaccia a causa dell’eccessivo potere che ha accentrato nelle sue mani. Una volta fuggito Ariberto si rifugia a Milano, dove arma la popolazione e fortifica le mura della città. Cinto d'assedio, per contrastare Corrado II inventa il Carroccio, che diverrà simbolo della libertà comunale. Nel 1037 è scomunicato da papa Benedetto IX, ma nel 1040 ottiene la revoca della scomunica. L'anno successivo Ariberto viene cacciato dal popolo milanese e dalla città, assieme a tutti i nobili, dove ritorna solo nel 1045 ormai gravemente malato. La sua tomba si trova nel duomo di Milano.

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