The End. Enzo Bellini, Cristina Messora, Alessandro Gagliardini
The End. Enzo Bellini, Cristina Messora, Alessandro Gagliardini
Dal 12 August 2018 al 30 September 2018
Senigallia | Ancona
Luogo: Spazio Arte
Indirizzo: via F.lli Bandiera 29
Enti promotori:
- Comune di Senigallia
Telefono per informazioni: +39 071.0975279
E-Mail info: segreteria@fondazionearca.org
Sito ufficiale: http://www.fondazionearca.org/
La Fondazione A.R.C.A. inaugura una mostra, dedicata alle ricerche in bianco e nero, di dueartisti emiliani, l’incisore Enzo Bellini e la pittrice Cristina Messora e delfotografo marchigiano Alessandro Gagliardini dal titolo “THE END”, a cura di Andrea Carnevali.
Le arti figurative sono sempre state fonte di stimolo per il cinema. Basti pensare allo stile diBacon nei titoli di testa di “Ultimo tango a Parigi” oppure alle suggestioni espressive di Hyeronimous Bosch in “Antichrist”.
Nello SpazioArte espongono tre poeti solitari che hanno qualcosa in comune, ossia l’amoreper la montagna. La rappresentazione della natura e del paesaggio dei tre artisti ha unaispirazione cinematografica. C’è nelle opere esposte una certa attenzione nella costruzionescenica che non è assolutamente nuova, ma richiama la produzione di Turner oppure ipaesaggi di Lorrain. L’elaborazioni delle immagini filmiche diventano curiose riflessionisull'utilizzo della luce e del colore per i nostri artisti.
La fotografia di Gagliardini - che non riusciamo a conoscere interamente in questa occasione– ha un taglio cinematografico e i paesaggi urbani o naturali sono neri come il petrolio.Le sueimmagini sono, del resto, l’incontro di diversi generi che ha assimilato, e a parte il cinema, harielaborato in uno stile personale. Il fotografo gli effetti speciali la tecnologia digitale che ilcinema fa largo impiego.
L’artista vuole creare delle suggestioni forti per raccontare la solitudine dell’uomo contemporaneo. Non ci rimane allora che ritornare a vivere a contatto con la natura in ambienti lontani dalla civiltà industriale.
E’, invece, una scelta estrema per Cristina Messora dipingere la natura o la città in bianco e innero. Tuttavia, ella predilige la rappresentazione della montagna dove ha trascorso la suainfanzia o lo spazio urbano in bicromia perché simboleggia la capacità di discernere. Lapittrice immagina la realtà, ma si propone rigorosi obiettivi tecnici perché il risultato finale portal’osservatore in un altro spazio, ossia quello interiore e personale.
Le acqueforti di Enzo Bellini sono il frutto della ricerca di uno spirito colto, difficile edintellettuale che osserva i modelli del passato perché spinto dal desiderio di perfezione e diemulazione, perciò sperimenta diverse tecniche esistenti per raggiungere il risultato finale.
La vernice, che ricopre la lastra, non oppone nessuna resistenza alla punta d’acciaio. Belliniha insistito nelle prove di stampa e ha tentato di raggiungere con il metallo risultati sempre piùperfetti, riproducendo la matrice incisa col bulino o con la puntasecca, e adottando morsuremultiple nella ricerca di nuovi effetti tonali.
Orari di apertura dello Spazio Arte (Agosto):
Lunedì chiuso
Martedì 16-20
Mercoledì 9:30 -12:30 21-23
Giovedì 16:00 – 20:00 21-23
Venerdì e Sabato 9:30 -12:30 -16-20 - 20:45 -23:00
SCARICA IL COMUNICATO IN PDF
COMMENTI
-
Dal 20 December 2025 al 20 April 2026
Caserta | Reggia di Caserta
Regine: trame di cultura e diplomazia tra Napoli e l’Europa
-
Dal 19 December 2025 al 23 March 2026
Torino | Palazzo Madama - Museo Civico d’Arte Antica
Il castello ritrovato. Palazzo Madama dall’età romana al medioevo
-
Dal 17 December 2025 al 19 January 2026
Roma | Palazzo della Cancelleria
De Humana Mensura di Linda Karshan
-
Dal 18 December 2025 al 12 April 2026
Firenze | Gallerie degli Uffizi
Cera una volta. Sculture dalle collezioni medicee
-
Dal 11 December 2025 al 9 April 2026
Firenze | Museo Archeologico Nazionale di Firenze
Icone di Potere e Bellezza
-
Dal 11 December 2025 al 11 January 2026
Roma | Palazzo Esposizioni Roma
Giorgio Morandi nella Collezione Eni. Un viaggio attraverso la storia culturale del cane a sei zampe e l’eredità di Enrico Mattei