Sergio Unia. Incontrare la forma

Opera di Sergio Unia

 

Dal 19 Settembre 2020 al 01 Novembre 2020

Monastero Bormida | Asti

Luogo: Castello di Monastero Bormida

Indirizzo: piazza Castello

Orari: Sabato 16-19; Domenica 10,30-12,30 / 16-19

Enti promotori:

  • Comune di Monastero Bormida
  • Regione Piemonte
  • Patrocinio di Consiglio Regionale del Piemonte
  • Provincia di Asti

Telefono per informazioni: +39 349 6760008

E-Mail info: museodelmonastero@gmail.com



Sergio Unia appartiene alla generazione del secondo Novecento, quella che, seguendo le tracce dei Maestri - Arturo Martini, Marino Marini, Emilio Greco, Giacomo Manzù - ha perseguito con tenacia e onestà una ricerca linguistica e formale fondata sulla tradizione figurativa intesa come fedeltà al reale, ma intrisa di nuove e personali invenzioni plastiche.
Il racconto plastico di Sergio Unia, che denota una intrinseca passione per l’esistenza umana, si è concentrato sulla figura, sui gesti quotidiani privati o pubblici e il suo modo di plasmare la materia riesce a dare corpo ai dati oggettivi per trasformarli in sinuose e plastiche forme immaginate e amate.
La plastica continuità delle sue forme ci porta a pensare che le sue mani, dotate di una tenerissima energia, quando si muovono nell’atto di modellare la delicatezza del corpo e la sua leggera ed eterea soavità, lo fanno senza soluzione di continuità, non si interrompono mai, non tendono a fermarsi oppure a irrigidirsi nel plasmare la fluidità continua delle forme, soprattutto quelle femminili che meglio si prestano per la loro ricchezza di curve.
L’impulso espressivo fa si che la perfezione dell’immagine non subisca inaridimenti tra le risoluzioni stilistiche adottate e concluse nell’immediatezza.
Il suo raccontare il quotidiano attraverso attimi e momenti fuggevoli, denota una grande capacità personale e una notevole abilità con cui riesce a svolgere e tradurre rapidamente nella modellazione dei suoi personaggi i valori anche nascosti come il calore del respiro e dei corpi, il ritmo vivo e dinamico dei loro gesti, l’eleganza delle posizioni, nei vari momenti e atteggiamenti della vita quotidiana.
Nell’opera si fondono contemporaneamente scatto, creatività, dolcezza e vibrante immediatezza che Unia riesce a far percepire nonostante l’impiego di un materia - il bronzo - freddo e rigido.
Sono personaggi che offrono un’immagine emotiva e partecipe, mai generica e ambigua, dove ogni dettaglio resta definito e vero pur nella rapida esaltazione del tema.
Ognuno di questi soggetti, ogni dettaglio e ogni oggetto, pur senza perdere la propria peculiarità, è trascinato dal fluente moto della scultura e diviene tutt’uno con essa, incorporato in una medesima sostanza espressiva.
In Sergio Unia la tragedia è bandita, il dolore assente per assurgere ad un’idealità sensuale e ideale.
L’abbandono ai sensi, all’estasi estatica ed estetica nasce da un’idea di bello che non si imbarazza né si compiace di citare l’antico.
La poesia del vero è un traguardo del vedere, conquistato attraverso una severa disciplina.
Se la dimensione del silenzio è il preludio dell’ascolto, per vedere occorre saper guardare, saper entrare in sintonia con il mondo.
E per Sergio Unia la poesia dell’arte figurativa è nella magia dei suoi gesti, antichi quanto l’uomo.

Rino Tacchella e Cinzia Tesio

Inaugurazione Sabato 19 Settembre ore 17

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