Michele de Napoli. Revival
Dal 19 Dicembre 2013 al 02 Marzo 2014
Terlizzi | Bari
Luogo: Pinacoteca Michele de Napoli
Indirizzo: corso Dante 9
Orari: da martedì a giovedì 10-13/ venerdì e sabato 10-13/ 16-19
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 080 3542836
E-Mail info: info@pinacotecadenapoli.com
Sito ufficiale: http://www.pinacotecadenapoli.com
Dal 19 dicembre 2013 al 2 marzo 2014 saranno esposte circa venti opere tra disegni e dipinti, scelti tra quelli realizzati da Michele de Napoli (Terlizzi 1808-1892) e aventi come tema lo studio di motivi architettonici inseriti nelle opere dell’artista terlizzese e desunti “idealmente” dalle architetture antiche e di età medievale e rinascimentale.
L'uso che Michele de Napoli fa dell'architettura all'interno della sua attività pittorica è limitato alla definizione dello spazio circostante i protagonisti delle scene.
L’architettura non è mai il soggetto princiaple di una sua opera, non assume mai, anche in quei casi nei quali essa ha dimensioni imponenti, un ruolo preponderante; questo perché la centralità della figura umana e della sua resa – soprattutto anatomica e mimica – costituisce il punto cardine della ricerca artistica di de Napoli.
Dal contatto con il mondo teatrale e le scene deriva probabilmente la consuetudine di ordinare prospetticamente gli edifici, trasformandoli in alcuni casi in vere e proprie scenografie entro le quali le figure si posizionano. La prospettiva centrale in molte opere è seguita in maniera rigorosa, lasciando intuire la volontà di ricondurre ogni elemento, composizione, resa pittorica, ad una dimensione controllata, talvolta rigida.
Se la figura umana de Napoli la studia sia dal vero sia attraverso la statuaria greca e romana, l'architettura risulta sempre il frutto di un esercizio accademico, quasi mai di osservazione dal vero; ne deriva una pratica che vede l'associazione di più elementi architettonici standardizzati, desunti da questo o quello stile con una certa disinvoltura, ricondotti all'ordine per mezzo della prospettiva.
In ciò de Napoli dimostra di essere a conoscenza delle principali tendenze revivalistiche del XIX secolo, che vedono il recupero dell'architettura antica – classica e romana – e di quella medievale rinascimentale.
L'uso che Michele de Napoli fa dell'architettura all'interno della sua attività pittorica è limitato alla definizione dello spazio circostante i protagonisti delle scene.
L’architettura non è mai il soggetto princiaple di una sua opera, non assume mai, anche in quei casi nei quali essa ha dimensioni imponenti, un ruolo preponderante; questo perché la centralità della figura umana e della sua resa – soprattutto anatomica e mimica – costituisce il punto cardine della ricerca artistica di de Napoli.
Dal contatto con il mondo teatrale e le scene deriva probabilmente la consuetudine di ordinare prospetticamente gli edifici, trasformandoli in alcuni casi in vere e proprie scenografie entro le quali le figure si posizionano. La prospettiva centrale in molte opere è seguita in maniera rigorosa, lasciando intuire la volontà di ricondurre ogni elemento, composizione, resa pittorica, ad una dimensione controllata, talvolta rigida.
Se la figura umana de Napoli la studia sia dal vero sia attraverso la statuaria greca e romana, l'architettura risulta sempre il frutto di un esercizio accademico, quasi mai di osservazione dal vero; ne deriva una pratica che vede l'associazione di più elementi architettonici standardizzati, desunti da questo o quello stile con una certa disinvoltura, ricondotti all'ordine per mezzo della prospettiva.
In ciò de Napoli dimostra di essere a conoscenza delle principali tendenze revivalistiche del XIX secolo, che vedono il recupero dell'architettura antica – classica e romana – e di quella medievale rinascimentale.
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