Cariani. Il trittico di Locatello

Giovanni Busi detto Cariani, Santo Stefano, Santa Caterina e San Giacomo, 1528-1530 circa, olio su tela

 

Dal 21 Giugno 2018 al 20 Febbraio 2018

Bergamo

Luogo: Accademia Carrara

Indirizzo: piazza Giacomo Carrara 82

Curatori: Paolo Plebani

Telefono per informazioni: +39 035 270272

Sito ufficiale: http://www.lacarrara.it



Santo Stefano, Santa Caterina e San Giacomo: i dipinti di Giovanni Busi detto Cariani (Fuipiano al Brembo, Bergamo, 1485 - Venezia 1547), in origine realizzati per il trittico della parrocchiale di Locatello tra il 1528 e il 1530, vengono ricongiunti, dopo quasi due secoli, grazie a un progetto espositivo che riunisce il San Giacomo, proveniente da collezione privata, alle due tele compagne conservate in Carrara, recentemente restaurate.

I dipinti di Santa Caterina e Santo Stefano sono giunti in museo nel 1866 grazie al lascito di Guglielmo Lochis, che le aveva acquistate nel 1837. Del San Giacomo si sa invece che si trovava nel 1850 nella collezione di Lodovico Petrobelli, dove rimase probabilmente sino alla metà degli anni Sessanta dell’Ottocento, forse sino alla morte del figlio del collezionista che aveva iniziato pochi anni prima la dispersione della raccolta paterna. Nel Novecento le tracce di questo terzo dipinto si fanno incerte: segnalato nella collezione di Italico Brass a Venezia, la tela è presentatadall’antiquario Pietro Scarpa alla Biennale dell’Antiquariato di Firenze del 1975, per poi far perdere le sue tracce. Il dipinto è a Bergamo dalla metà degli anni Novanta, in collezione privata.

Formatosi accanto a Giorgione, Cariani è stato un protagonista della pittura veneta del Cinquecento. Accademia Carrara possiede attualmente il più ampio nucleo di opere di questo autore e il restauro della Santa Caterina e delSanto Stefano, condotto da Delfina Fagnani e sostenuto generosamente da Fondazione Credito Bergamasco, ha riconfermato lo splendore della tavolozza e l’armonia compositiva di un maestro poco conosciuto ma importante per la storia dell’arte del territorio e non solo.

Il trittico è ospitato all’interno della Sala dedicata ai dipinti di Lorenzo Lotto, dove solitamente sono esposti Ritratto di Giovane Uomo, Ritratto di Lucilla Brembati e Nozze Mistiche di Santa Caterina, ambasciatori della Carrara all’esteroper la grande mostra monografica prevista ora al Prado di Madrid e, successivamente, alla National Gallery di Londra.
I prestiti concessi da Accademia Carrara diventano occasioni a diversi livelli: permettono di far conoscere in Italia e nel mondo, a un pubblico sempre più ampio, i tesori della Collezione; consentono, grazie alla rete di collaborazione istituzionali, di poter ospitare opere provenienti da altri musei; favoriscono, all’interno della Carrara, la disponibilità di spazii in cui scoprire opere del patrimonio di norma non esposte.

L’Accademia Carrara prosegue nella sua opera di scoperta e valorizzazione del suo immenso patrimonio artistico. Questa volta è il turno del Cariani, di cui il museo conserva numerose e notevoli opere e del quale propone un“ricongiungimento”, consentendo al pubblico di ammirare nella sua completezza un trittico smembrato da più di due secoli. Un’opera d’arte e di devozione del nostro territorio, che permette di conoscere un tassello in più della storia di Bergamo e delle sue valli, perché un museo è anche questo: ricostruzione e studio di quanto è andato perduto, per approfondire sempre più le nostre conoscenze.
Nadia Ghisalberti assessore alla Cultura del Comune di Bergamo

Tra gli insegnamenti dell’ultimo Bellini e le novità di Giorgione, Cariani visse in laguna gli anni della formazione, in uno dei momenti più affascinanti dalla cultura Rinascimentale del Nord Italia. Il colorismo di Tiziano e la possente struttura formale di Sebastiano del Piombo arricchirono fertilmente la sua pittura che nel periodo di permanenza a Bergamo, dal 1517 al 1523, rivelò una natura artistica libera e personale. L’interessante sintesi raggiunta tra la cultura veneta e quella lombarda, tenne conto anche della lezione di Lorenzo Lotto che proprio in quegli anni definiva a Bergamo un insuperato percorso. La Carrara è il museo che conserva il maggior numero di dipinti di Cariani, spaziando dal ritratto al soggetto profano a quello religioso, secondo un tracciato che dà pienamente conto delle ottime capacità di questo particolarissimo autore.
Maria Cristina Rodeschini direttore Accademia Carrara

Conservare, restaurare, valorizzare le opere delle collezioni di Accademia Carrara sono alcuni tra gli obiettivi principali del museo, azioni necessarie che aprono ad approfondimenti, ricerche e studi inediti. Casi come quello di Cariani, pittore bergamasco formatosi accanto a Giorgione, aiutano a ricostruire episodi meno conosciuti della storia dell’artema egualmente importanti per la ricognizione del patrimonio artistico del territorio e non solo.
Paolo Plebani conservatore Accademia Carrara

Nell'ambito del pluriennale programma di restauri a salvaguardia di importanti opere del territorio (circa un centinaio nel decennio), Fondazione Creberg ha da tempo avviato una campagna di restauri dedicata ad opere della Collezione Carrara. Senza dettagliare le iniziative del passato, la Fondazione ha sostenuto nel 2017 il ripristino della monumentale opera di Giovan Paolo Cavagna Madonna della cintura (artista ora riscoperto - grazie ai nostri interventi e alla mostra al Museo Bernareggi - di cui Fondazione Creberg ha recentemente ripristinato a Palazzo Creberg numerose opere di Parrocchie bergamasche) e ha assunto, nei confronti di Fondazione Accademia Carrara, l’impegnodi realizzare nel 2018 il restauro di due pregevoli opere di Giovanni Busi detto Cariani. Lo abbiamo fatto con grande piacere sia per riaffermare la storica vicinanza alla Pinacoteca cittadina sia in quanto i restauri (e la conseguente restituzione di capolavori) rappresentano da sempre uno tra gli interessi più sentiti e vicini a Fondazione Creberg.Angelo Piazzoli segretario generale Fondazione Credito Bergamasco Gruppo Banco BPM

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