Lisa Borgiani. Memories and Light
![Lisa Borgiani. Memories and Light, Fondazione Museo Ebraico di Bologna Lisa Borgiani. Memories and Light, Fondazione Museo Ebraico di Bologna](http://www.arte.it/foto/600x450/25/22686-bo.jpg)
Lisa Borgiani. Memories and Light, Fondazione Museo Ebraico di Bologna
Dal 17 Maggio 2014 al 06 Luglio 2014
Bologna
Luogo: Fondazione Museo Ebraico di Bologna
Indirizzo: via Valdonica 1/5
Orari: dom-gio 10-18; ven 10-16
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 051 2911280
E-Mail info: ufficiostampa@museoebraicobo.it
Sito ufficiale: http://www.museoebraicobo.it/it
Dopo le prime tappe negli Stati Uniti all’Ambasciata d’Italia a Washington, DC e all’Istituto Italiano di Cultura di San Francisco, la mostra “Memories and Light” dell’artista veronese Lisa Borgiani sarà inaugurata sabato 17 maggio alle ore 21 al Museo Ebraico di Bologna.
La mostra presenterà 20 opere fotopittoriche realizzate dall’artista tra il 2006 e il 2010 al Memoriale della Shoah di Berlino e il video “Green Light” filmato a Gerusalemme nel 2013.
La mostra è divisa (e unita da un fascio di Luce verde che verrà proiettato solo all’inaugurazione con la presenza dell’artista) in due parti: le opere fotopittoriche che richiamano la Memoria e il suo futuro, il video che proietta Luce, la speranza.
Opere fotopittoriche:
Il Memoriale alle vittime della Shoah, ideato dall’architetto Peter Eisenman, fotografato e interpretato con occhi del presente. Il lavoro fotografico consiste in una sequenza di immagini a colori poste in sequenza, scattate tra duemilasettencentoundici colonne grigie che richiamano le lapide degli ebrei sterminati. La successione di ogni singola immagine sfuocata, simbolo di veloci incontri e di scambi di sguardi delle persone che seguono il loro percorso in un tempo senza tempo e in uno spazio senza entrata e senza uscita (senso di perdimento), suscita un’inquietante evocazione della rigida disciplina del regime del Führer attraverso il movimento ondulato del pavimento che distrugge la solida struttura. L’effetto di disorientamento percepito attraverso l’obiettivo della macchina fotografica è ricercato: il visitatore si ritrova solo faccia a faccia col ricordo delle vittime in un luogo di passaggio.
Video "Green Light":
La sequenza video è stata ripresa in diversi momenti della giornata al mall Mamilla a Gerusalemme, ponte di unione tra città vecchia e città nuova. Il Mamilla è frutto dello stesso architetto Moshe Safdie che, nel 2005, ha progettato il nuovo museo Yad Vashem a Gerusalemme. La realizzazione di un centro commerciale lungo la Green Line rappresenta il suo definitivo superamento. Il suo riferimento nel video, sotto forma di Green Light, vuole veicolare il concetto che questa linea, dal 1949 al 1967 invalicabile, oggi non esiste più nella coscienza della gente di ogni fede che la attraversa quotidianamente senza pensarci.
La mostra presenterà 20 opere fotopittoriche realizzate dall’artista tra il 2006 e il 2010 al Memoriale della Shoah di Berlino e il video “Green Light” filmato a Gerusalemme nel 2013.
La mostra è divisa (e unita da un fascio di Luce verde che verrà proiettato solo all’inaugurazione con la presenza dell’artista) in due parti: le opere fotopittoriche che richiamano la Memoria e il suo futuro, il video che proietta Luce, la speranza.
Opere fotopittoriche:
Il Memoriale alle vittime della Shoah, ideato dall’architetto Peter Eisenman, fotografato e interpretato con occhi del presente. Il lavoro fotografico consiste in una sequenza di immagini a colori poste in sequenza, scattate tra duemilasettencentoundici colonne grigie che richiamano le lapide degli ebrei sterminati. La successione di ogni singola immagine sfuocata, simbolo di veloci incontri e di scambi di sguardi delle persone che seguono il loro percorso in un tempo senza tempo e in uno spazio senza entrata e senza uscita (senso di perdimento), suscita un’inquietante evocazione della rigida disciplina del regime del Führer attraverso il movimento ondulato del pavimento che distrugge la solida struttura. L’effetto di disorientamento percepito attraverso l’obiettivo della macchina fotografica è ricercato: il visitatore si ritrova solo faccia a faccia col ricordo delle vittime in un luogo di passaggio.
Video "Green Light":
La sequenza video è stata ripresa in diversi momenti della giornata al mall Mamilla a Gerusalemme, ponte di unione tra città vecchia e città nuova. Il Mamilla è frutto dello stesso architetto Moshe Safdie che, nel 2005, ha progettato il nuovo museo Yad Vashem a Gerusalemme. La realizzazione di un centro commerciale lungo la Green Line rappresenta il suo definitivo superamento. Il suo riferimento nel video, sotto forma di Green Light, vuole veicolare il concetto che questa linea, dal 1949 al 1967 invalicabile, oggi non esiste più nella coscienza della gente di ogni fede che la attraversa quotidianamente senza pensarci.
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