Prospettive d'Oriente. La donazione Norman Jones al Museo Civico Medievale di Bologna

Utagawa Kuniyoshi, Akegarasu hana no nureginu, 1851, xilografie policrome, dittico, 355x508 mm. (formato ōban)

 

Dal 22 Novembre 2024 al 05 Maggio 2025

Bologna

Luogo: Museo Civico Medievale

Indirizzo: Via Alessandro Manzoni 4

Orari: Martedì, giovedì 10.00 - 14.00 Mercoledì, venerdì 14.00 - 19.00 Sabato, domenica, festivi 10.00 - 19.00 Chiuso lunedì non festivi, 25 dicembre (Natale)

Curatori: Mark Gregory D'Apuzzo, Giovanni Gamberi, Massimo Medica, Luca Villa

Enti promotori:

  • Settore Musei Civici Bologna | Musei Civici d'Arte Antica
  • In collaborazione con Centro Studi d'Arte Estremo-Orientale (CSAEO) - Bologna

Costo del biglietto: Intero € 6 | ridotto € 4 | ridotto speciale giovani tra 19 e 25 anni € 2 | gratuito possessori Card Cultura

Telefono per informazioni: +39 051 2193916 / 2193930

E-Mail info: museiarteantica@comune.bologna.it

Sito ufficiale: http://www.museibologna.it/medievale


 I Musei Civici d'Arte Antica del Settore Musei Civici Bologna sono lieti di presentare la mostra Prospettive d'Oriente. La donazione Norman Jones al Museo Civico Medievale di Bologna, dedicata alla raccolta di arte orientale appartenuta al collezionista inglese Norman Jones (1903-1985), pervenuta al Comune di Bologna nel 2023 grazie al generoso atto di donazione voluto dalla figlia Ruth, per consentirne la più ampia fruibilità da parte del pubblico e degli studiosi.

L'iniziativa espositiva - realizzata in collaborazione con il Centro Studi d’Arte Estremo-Orientale (CSAEO) di Bologna e curata da Mark Gregory D'ApuzzoGiovanni GamberiMassimo Medica e Luca Villa - è visibile dal 23 novembre 2024 al 5 maggio 2024 nel Lapidario del Museo Civico Medievale di Bologna.
L'inaugurazione si svolge venerdì 22 novembre 2024 alle ore 17.30.

Il pregevole nucleo donato da Ruth Jones, docente trapiantata nella città felsinea, è frutto dell’incessante interesse per la storia, le culture e l’arte orientale che ha contraddistinto l’intera vita del padre Norman.
L’eclettica raccolta donata al Comune di Bologna si compone di 146 oggetti e opere (150, se si considerano le serie con più pezzi) che comprendono tessutisculturestampedisegni acquerelli, provenienti dall’estremo Oriente e dal continente africa­no, alcuni dei quali risalenti all’epoca dell’anti­co Egitto, oltre a libri e fotografie.
Prima occasione pubblica di presentazione e valorizzazione della collezione Norman Jones, l’esposizione presenta una selezione di 47 pezzi, tra miniature indo-islamiche di Murshidaba, statue e oggetti di ispirazione induista, xilografie giapponesi, netsuke e oggetti di uso privato.

Fanno inoltre parte della raccolta originaria uno stereoscopio e una raccolta omogenea di 300 stereoscopie all’albumina e alla gelatina ai sali d’argento, databili tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento, prodotte da studi fotografici europei e nordamericani, che Ruth Jones ha donato ala Fondazione Federico Zeri di Bologna nel 2008.

Nato in Africa da famiglia inglese nel 1903, Norman Jones trascorse la prima giovinezza a Londra e sull’Isola di Wight, completando in seguito gli studi presso il St. Catherine's College di Cambridge con la laurea in Letteratura Inglese. Trascorse quasi tutta la sua vita lavorativa come insegnante di scuola elementare a Harrogate, nella contea dello Yorkshire, dove morì nel 1985. Durante gli anni universitari sviluppò la passione per il collezionismo di arte africana, asiatica ed estremo orientale, libri e fotografie, diventando assiduo frequentatore di negozi di antiquariato a Londra, Cambridge, York e Harrogate.

All’interno della raccolta Jones spic­cano gli oggetti cinesi risalenti alla dinastia Qing (1644-1912), fra cui una ventina di tessuti ricamati e mandarin squares, cinque ventagli, sculture e acquerelli.
Il nucleo giapponese, datato dal XVIII al XX secolo, annovera alcuni pezzi di notevole valore artistico come documenta la serie di netsuke in ambra e legno, tra cui una siglata, raffigurante la morte che assale un lupo. La parte più consistente è rappresentata da 68 xilografie ukiyo-e dei secoli XVIII e XIX, dovute ad alcuni dei più noti e celebrati artisti del periodo Edo. Sono infatti presenti opere, tra gli altri, di Kitagawa Utamaro (1753-1806), Katsushika Hokusai (1760-1849), Utagawa Toyokuni ( 1769-1825), UtagawaToyohiro (1773-1828), Utagawa Hiroshige (1797-1858), Kikukawa Eizan (1787-1867) e Utagawa Kuiyoshi (1798-1861).
Dall’India proviene un piccolo gruppo di mi­niature risalenti alla seconda metà del XVIII secolo, realizzate da artisti che dimorarono presso la corte dei nawab di Murshidabad, in Bengala. Sono inoltre presenti alcune statue in metallo che raffigurano divinità induiste, di manifattura più recente, che testimonia­no la cultura religiosa ancor oggi maggioritaria in India. Due graziosi acquerelli Kalighat e due immagini devozionali buddhiste eseguite con tutta probabilità in Nepal, sono infine incluse tra le opere del nucleo indiano della collezione Norman Jones.

Il consistente patrimonio artistico acquisito è stato incluso nelle col­lezioni permanenti del Settore Musei Civici Bologna, andando così ad incrementare con nuovi pezzi di significativo interesse le raccolte indiane, cinesi e giapponesi già conservate presso il Museo Civico Medievale, sede individuata per la conservazione delle opere.
La donazione di Ruth Jones rappresenta un importante segno di apprezzamento e fiducia verso i Musei Civici d’Arte Antica, da tempo impegnati a valorizzare, anche attraverso una pluriennale collaborazione con il Centro Studi d’Arte Estremo-Orientale di Bologna, le proprie collezioni extra-europee e in particolari orientali.

La mostra è accompagnata da un catalogo pubblicato da Silvana Editoriale, che dà conto delle fasi di studio e ricerca precedenti la realizzazione del progetto espositivo. A cura di Giovanni Gamberi e Luca Villa, il volume contiene saggi di Massimo Medica, Mark Gregory D'Apuzzo, Luca Villa e Giovanni Gamberi, oltre a schede critiche su tutte le opere che compongono la collezione Norman Jones.

Durante l’apertura al pubblico, viene proposto un ampio programma di approfondimento culturale ed educativo con visite guidate, laboratori didattici e un ciclo di conferenze tematiche dedicate all’arte asiatica, a cura del Centro Studi d’Arte Estremo-Orientale (CSAEO) di Bologna e con la collaborazione di Luca Villa.


Visite guidate

Domenica 24 novembre 2024 ore 16.30
A cura di Giovanni Gamberi e Luca Villa

Domenica 15 dicembre 2024 ore 16.30
A cura di RTI Senza Titolo S.r.l., ASTER S.r.l. e Tecnoscienza

Domenica 26 gennaio 2025 ore 16.30
Visita guidata a cura di RTI Senza Titolo S.r.l., ASTER S.r.l. e Tecnoscienza

Domenica 23 febbraio 2025 ore 16.30
A cura di RTI Senza Titolo S.r.l., ASTER S.r.l. e Tecnoscienza

Domenica 16 marzo 2025 ore 16.30
A cura di RTI Senza Titolo S.r.l., ASTER S.r.l. e Tecnoscienza

Domenica 13 aprile 2025 ore 16.30
A cura di RTI Senza Titolo S.r.l., ASTER S.r.l. e Tecnoscienza

Domenica 4 maggio 2025 ore 16.30
A cura di RTI Senza Titolo S.r.l., ASTER S.r.l. e Tecnoscienza

Laboratori didattici

Sabato 30 novembre 2024 ore 16.00
A cura di Giovanni Gamberi

Sabato 28 dicembre 2024 ore 16.00
A cura di RTI Senza Titolo S.r.l., ASTER S.r.l. e Tecnoscienza

Conferenze

Mercoledì 29 gennaio 2025 ore 17.00
Magie di carta e di legno: la produzione delle stampe ukiyo-e
A cura di Alessandro Guidi

Mercoledì 12 febbraio 2025 ore 17.00
Transizioni: L’arte pittorica indiana a confronto con l’islam e l’Europa
A cura di Luca Villa

Mercoledì 19 marzo 2025 ore 17.00
Le stampe teatrali di Osaka
A cura di Giovanni Peternolli

Mercoledì 2 aprile 2025 ore 17.00
Raffinatezza ed eleganza nell’opera di Ogata Gekkō (1859-1920)
A cura di Giovanni Gamberi



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