Silvia Celeste Calcagno. Not me

Silvia Celeste Calcagno, Angelica, proiezione su corpo frame da video

 

Dal 12 Aprile 2014 al 29 Giugno 2014

Imola | Bologna

Luogo: Museo di San Domenico / Galleria Il Pomo da DaMo

Indirizzo: via Sacchi 4 / via XX Settembre 27

Orari: Museo di San Domenico: da martedì a venerdì 9-13; sabato 15-19; domenica 10-13 / 15-19. Il Pomo da DaMo contemporary art: mercoledì, venerdì, sabato 17-19 e per appuntamento (333-4531786)

Curatori: Luca Beatrice

Enti promotori:

  • Assessorato alla Cultura della Città di Imola/Musei civici
  • Galleria Pomo da DaMo contemporary art di Imola
  • Galleria PH Neutro Fotografia Fine – Art di Pietrasanta

Telefono per informazioni: +39 0542 602609

E-Mail info: musei@comune.imola.bo.it

Sito ufficiale: http://www.museiciviciimola.it


Sabato 12 aprile 2014, nel Museo di San Domenico di Imola, alle ore 18, verrà inaugurata “Not me”, la mostra di Silvia Celeste Calcagno, a cura di Luca Beatrice, promossa dall’Assessorato alla Cultura della Città di Imola/Musei civici e la Galleria Pomo da DaMo contemporary art di Imola in collaborazione con la Galleria PH Neutro Fotografia Fine - Art di Pietrasanta.
Un viaggio artistico intenso che si snoda nel centro storico di Imola, dal Museo di San Domenico alla Galleria Il Pomo da DaMo , e nasce da un lungo studio dell’artista sul “genius loci”, in un intersecarsi tra l’arte antica e moderna della collezione permanente del Museo e il linguaggio contemporaneo della Calcagno. L’artista prosegue nel suo lavoro di ricerca sul corpo, sulla femminilità e, soprattutto, sull’esistenza passando per la videoart, la ceramica e l’installazione. La mostra costituisce un viaggio nell’interiorità e nell’esistenza delle protagoniste dell’opera di Silvia Celeste Calcagno: Rose, Carla, Celeste, Angelica, Iris. Un percorso dove il filo conduttore è rappresentato dal sottile confine tra vita e morte. Puri ricordi o creature in vita, corpi che lottano per non morire, per non essere dimenticati, ma anche donne che seducono, che tradiscono, che amano.
All’interno del Museo l’attento studio contenutistico e l’allestimento curato nei dettagli creano un profondo legame tra le opere permanenti della collezione e le installazioni dell’artista in un dialogo continuo fatto di rimandi e di evocazioni. Così avviene tra la Madonna Assunta dell’artista bolognese, di fine Cinquecento Lavinia Fontana e l’opera sospesa Iris della Calcagno; tra i disegni del Gabinetto dei disegni con fogli di maestri emiliani e le opere tratte dalla serie Carla che si contrappongono e si insinuano “raccontando” il corpo umano riletto nella dimensione artistica del contemporaneo. Un percorso complesso e suggestivo, fatto di rimandi e di evocazioni che prosegue nello spazio espositivo Galleria Il Pomo da DaMo con una serie di lavori dedicati.
Chi sono le protagoniste dell’opera di Silvia Celeste Calcagno? Sono una e tante. Sono, parafrasando il romanzo di Luigi Pirandello, “Una, nessuna e centomila”. Il susseguirsi degli scatti, dei ritratti, dei volti, che raccontano le mille sfaccettature delle donne, si confondono nei molteplici sguardi che narrano una e, insieme, centomila donne. Il dubbio finale, che nasce al termine del percorso, è che queste donne “non siano”, non esistano, che siano, appunto, “nessuna”.
In occasione della mostra sarà presentata una monografia dell’artista a cura di Luca Beatrice, edita da Silvana Editoriale.



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