A far tramite fra cielo e terra. Floriano Bodini e Giovanni Battista Montini nelle opere della Collezione Paolo VI

Floriano Bodini, Colomba, 1972, litografia, inv. 3231

 

Dal 25 Gennaio 2020 al 07 Marzo 2020

Concesio | Brescia

Luogo: Collezione Paolo VI - arte contemporanea

Indirizzo: via Marconi15

Orari: dal martedì al venerdì dalle ore 9 alle 12 e dalle 15 alle 17; il sabato dalle ore 14 alle 19; domenica e lunedì chiuso

Curatori: Paolo Sacchini, Marisa Paderni

Costo del biglietto: € 2,50

Telefono per informazioni: +39 030 21.80.817

E-Mail info: info@collezionepaolovi.it

Sito ufficiale: http://www.collezionepaolovi.it



Dopo le rassegne dedicate a Trento Longaretti (2017), Ettore Calvelli (2018) e Jean Guitton (2019), la nuova stagione della Collezione Paolo VI - arte contemporanea di Concesio si apre il prossimo 25 gennaio con la mostra dal titolo "A far tramite fra cielo e terra" dedicata a Floriano Bodini. A quindici anni dalla sua morte, la personale dedicata all'artista varesino, curata da Paolo Sacchini e Marisa Paderni, rispettivamente direttore e conservatrice del museo concesiano, vuole rendere omaggio ad un importante protagonista dell'arte italiana del secondo dopoguerra vicino a Paolo VI e al suo segretario, Mons. Pasquale Macchi, con i quali ha spesso collaborato in maniera strettissima fin dagli anni 50'. 
 
"Sono più di 80 le opere bodiniane che da molti anni fanno parte del patrimonio della Collezione- spiega Sacchini - ma normalmente sono solo quattro i lavori di Bodini esposti in permanente. L'occasione per rendergli omaggio, a quindici anni dalla sua scomparsa, vuole testimoniare visivamente lo stretto e duraturo rapporto che legò l'artista a Giovanni Battista Montini: sono infatti ben 27 le opere che testimoniano questa collaborazione inserite nella mostra (ritratti dell’Arcivescovo e del Papa, l’immagine simbolo per la Missione di Milano del 1957, medaglie del pontificato, studi e bozzetti per monumenti dedicati a Paolo VI, e lavori commemorativi di varia natura)".
 
Il titolo scelto per la mostra, A far tramite tra cielo e terra, riprende le parole con cui lo scultore nel 1986 all'interno del catalogo della mostra dedicata ai bozzetti, studi e disegni del Monumento a Paolo VI spiegò la scelta della posa con cui aveva eternato la figura del Pontefice: «Paolo VI è proteso in avanti, in diagonale, a far tramite fra terra e cielo».
La personale, visitabile fino al 7 marzo prossimo, sarà divisa in due sezioni.
La prima dedicata alla produzione del giovane Bodini, raccoglie poco meno di venti opere che seguono l'evoluzione del linguaggio dell'artista dagli esordi, quando è ancora un giovane studente dell'Accademia di Brera, fino agli anni 60'. Dall'’Eterno con gli angeli, piccolo olio su cartone del 1950-51 fino ai Crocefissi in legno del 1956 e in bronzo del 1961.  
La seconda parte invece è incentrata sulle opere dedicate da Bodini a Giovanni Battista Montini: si apre con il busto bronzeo del Cardinal Montini, ricavato da una ben nota e più grande composizione bodiniana che ritrae Papa Giovanni XXIII attorniato da alcuni Cardinali, passando da alcuni intensi ritratti (come il Pontefice n.4) e dal bozzetto per il Monumento a Paolo VI del Duomo di Milano per giungere alle sette litografie della Omnia nobis est Christus, con la quale Bodini – per celebrare il centenario della nascita di Paolo VI – illustra la riedizione della prima lettera pastorale dell’Arcivescovo Montini alla Diocesi di Milano. Infine, la mostra chiude con le tre diverse interpretazioni del tema della colomba, tipica e distintiva della produzione di Bodini.

Floriano Bodini nasce nel 1933 a Gemonio in provincia di Varese. Si forma presso la scuola d'arte e l'accademia di Brera, di cui è poi stato anche insegnante (così come ha tenuto corsi in Germania a Darmstadt, oltre che all'Accademia Carrara di Bergamo che ha anche guidato prima come direttore e poi come presidente). Negli anni 50' fa parte del gruppo milanese del "realismo esistenziale" che coniuga la figurazione con le inquietudini che attraversano l'Europa nel secondo dopoguerra. La sua ricerca artistica però dagli anni 70' lo porterà a lavorare il legno, il bronzo e poi il marmo, materiale essenziale per il ciclo delle grandi opere pubbliche, che Bodini inizierà negli anni ’80 (suoi ad esempio, solo per citarne alcuni, il Monumento a Virgilio di Brindisi, il Paolo VI per il Duomo di Milano, il monumento ai caduti sul lavoro della città di Carrara, il presbiterio di San Pietro nelle grotte vaticane, l'altare dell’Eucarestia della Nuova Aula Liturgica Padre Pio in San Giovanni Rotondo; il Ritratto di Papa Paolo VI collocato nella Sala Nervi in Vaticano). Nel 1999 viene inaugurato a Gemonio il Museo Civico Floriano Bodini, con una donazione di opere sue e di suoi contemporanei e un’ingente collezione di libri. Scompare nel 2005 a Milano, e nel 2007 il Comune di Milano gli assegna l’onore del Famedio al Cimitero Monumentale.




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