Il concerto omaggio ad Arturo Benedetti Michelangeli nell'aula nella Vittoria Alata

© Giovanni Gastel | ‘Alexander Romanovsky’ di Giovanni Gastel, 2020

 

Dal 25 Dicembre 2020 al 25 Dicembre 2020

Brescia

Luogo: Canali vari

Indirizzo: online

Orari: ore 21:10

Enti promotori:

  • Comune di Brescia
  • Fondazione Brescia Musei



BELLEARTI rende omaggio ad Arturo Benedetti Michelangeli, uno tra i più celebri interpreti del pianoforte del Novecento, nel centenario della nascita, con il concerto del pianista Alexander Romanovsky, ambientato nella suggestiva aula della Vittoria Alata appena restaurata, all’interno del nuovo Capitolium del Parco Archeologico di Brescia Romana, grazie alla collaborazione di Fondazione Brescia Musei.
 
La sinergia tra l’Associazione BELLEARTI e la Fondazione Brescia Musei nasce con la volontà di creare un momento unico di condivisione del proprio patrimonio culturale, musicale e storico-artistico, in cui le diverse anime si intrecciano per dare vita a un dialogo senza tempo.
L’omaggio per il centenario della nascita di Arturo Benedetti Michelangeli è per questo reso ancora più speciale in virtù del luogo eccezionale che ospiterà il concerto: il nuovo Capitolium di Brescia, rinnovato dal grande architetto Juan Navarro Baldeweg, sotto lo sguardo della Vittoria Alata.
 
BelleArti, dichiara: “abbiamo avuto l’occasione unica di poter costruire l’omaggio ad un grandissimo artista del recente passato creando relazioni tra un pianista di fama internazionale, un fotografo straordinario e un luogo magico, evocativo, reso ancora più speciale dal ritorno del simbolo di Brescia. Una Vittoria Alata restaurata che si relaziona in un gioco di prospettive e di luci alla musica di Alexander e alle sue movenze. Ringraziamo per questo tutti coloro che hanno reso possibile questa alchimia”.
 
Francesca Bazoli, presidente di Fondazione Brescia Musei osserva: “con il concerto nel Tempio capitolino si si è reso omaggio a due grandi icone della nostra città quali: il genio musicale di Michelangeli e la bellezza archeologica della Vittoria Alata. Proprio per questo siamo felici di aver concesso la disponibilità eccezionale per la realizzazione del concerto pur in un momento in cui è impossibile accogliere il pubblico”.
 
“Benedetti Michelangeli è riuscito a innalzare l’atto del suonare il pianoforte ad una funzione quasi sacra - afferma Romanovsky - Possiamo parlare del suo suono raffinatissimo, virtuosismo ai limiti dell’immaginazione sempre invisibile e dosato, però quello che colpisce in lui più di tutto è la sua capacità di addensare i sensi, di spogliare dell’“innecessario” l’idea e di rendere la musica incredibilmente rigorosa, ma intensa allo stesso tempo.”
 
Arturo Benedetti Michelangeli nasce a Brescia il 5 gennaio 1921.  A quattro anni inizia a studiare pianoforte e violino con il padre (maestro di pianoforte, compositore e avvocato). Giovanissimo diventa allievo – dopo un’audizione e una prova di ammissione - dell’Istituto Musicale “Venturi” di Brescia. Nel 1931 entra al Conservatorio di Milano. Acclamato nei teatri di tutto il mondo, tiene a Brescia il suo ultimo concerto italiano, in una occasione di beneficenza, nel giugno 1980 al Teatro Grande.
 
“Nell’arte non esiste il progresso – prosegue Romanovsky - i grandi che hanno toccato con un dito l’assoluto, rimangono per sempre contemporanei e quindi i giovani possono e vogliono confrontarcisi. Come sempre contemporanea rimane anche la voglia dell’uomo di comprendere l’ignoto, di avvicinarsi al divino, e nell’arte di Benedetti Michelangeli sembra proprio celarsi un mistero, il quale, forse, alle generazioni future potrà svelarsi di più che a noi.”
  
Il concerto con brani di Bach, Beethoven, Chopin - particolarmente amati da Michelangeli - sarà trasmesso il 25 dicembre da Ansa.it, Sky Classica, oltre che dai canali Facebook e YouTube di BELLEARTI, e da TeleTutto il 1° gennaio.
 
Il programma musicale:
 
J S Bach , Ciaccona dalla Partita No. 2 per violino solo, BWV 1004 , trascrizione per pianoforte di Rudolf Lutz 
L Beethoven, Sonata op. 27 no.2 “Al chiaro di luna”
Adagio sostenuto 
Allegretto
III. Presto agitato
F Chopin, 12 preludi dall’op.28
 
“Arturo Benedetti Michelangeli ci ha lasciato in eredità un corpo di registrazioni di una bellezza cesellata e costruita attraverso un lavoro per molti versi estremo della ricerca di qualità - spiega Romanovsky - Proprio per questa ragione praticamente in ogni genere di composizioni troviamo un Michelangeli puro al 100 percento. Debussy, Beethoven o Chopin, ogni opera è passata per il setaccio dell’animo e della personalità Michelangiolesca di una finezza e concentrazione tali da acquisire il suo gusto inconfondibile. Personalmente amo quelle sue esecuzioni dove all’improvviso dietro il sipario del suo aspetto severo e quasi ascetico si scorge un cuore malinconico e sensibile come succede in alcune mazurche e i valzer di Chopin. Un’altra registrazione tra le mie preferite è il primo concerto di Beeethoven con Carlo Maria Giulini - un incontro ideale di due musicisti diversissimi.”
 
L’evento sarà documentato dalle immagini di Giovanni Gastel, tra i maggiori fotografi internazionali di moda nonché scrittore e poeta.
 
Alexander Romanovsky 
Nato nel 1984, è stato considerato un enfant prodige. Ha lasciato l’Ucraina insieme alla sua famiglia che era ancora un bambino, per studiare all’Accademia pianistica di Imola con Leonid Margarius, che considera ancora oggi come la figura più influente della sua vita musicale. Ha vinto un premio quasi inarrivabile come il “Busoni” ad appena diciassette anni, nel 2001, e la stagione seguente ha debuttato per Musica Insieme. Romanovsky è oggi un pianista di grande carisma, invitato da direttori come Spivakov, Gergiev, Pappano, Noseda e capace di imporsi nella scelta del repertorio e dedicarsi alla cura dei giovani talenti che – come lui meno di vent’anni fa – si affacciano oggi all’agone concertistico. Infatti è anche Direttore artistico del Concorso internazionale per giovani pianisti intitolato a Vladimir Krainev, il grande didatta e interprete russo che fino all’anno della morte (avvenuta nel 2011) non ha mai smesso di esibirsi in concerto insieme ai propri allievi del Conservatorio di Mosca.
 

 
 
 
 

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