Eterogenesi della forma. Esperienze di pittura e scultura all'inizio del XXI secolo

Palazzo della Cultura, Catania

 

Dal 16 Maggio 2015 al 28 Maggio 2015

Catania

Luogo: Palazzo della Cultura

Indirizzo: via Vittorio Emanuele 121

Orari: lunedì - sabato 9 - 13 / 15 - 19; domenica e festivi 9 - 13

Curatori: Alberto Mattia Martini

Enti promotori:

  • Comune di Catania

Costo del biglietto: ingresso gratuito

Telefono per informazioni: +39 095 7428008

E-Mail info: rosa.previti@comune.Catania.it


Sabato 16 maggio, alle ore 19,30, presso il Palazzo della Cultura di Catania, si inaugura la mostra “Eterogenesi della forma - esperienze di pittura e scultura all'inizio del XXI secolo”, a cura di Alberto Mattia Martini, promossa dal Comune di Catania. Artisti: Daniele Alonge, Elisa Anfuso, Agostino Arrivabene, Alessandro Bazan, Matteo Bergamasco, Giuseppe Bergomi, Bertozzi&Casoni, Alessandro Busci, Andrea Chiesi, Girolamo Ciulla, Aldo Damioli, Aron Demetz, Gerard Demetz, Andrea Di Marco, Fulvio Di Piazza, Giovanni Frangi, Daniele Franzella, Michelangelo Galliani, Alfio Giurato, Federico Guida, Davide La Rocca, Giorgio Ortona, Marco Pace, Alessandro Papetti, Marco Petrus, Luca Pignatelli, Franco Politano, Nicola Samorì, Livio Scarpella, Bernardo Siciliano, Wainer Vaccari, Dany Vescovi, Nicola Verlato, Fabio Viale, Velasco Vitali, William Marc Zanghi. Il termine eterogenesi deriva da Rudolf Albert von Kölliker, biologo tedesco che, a metà '800 conia tale parola per indicare la teoria evoluzionistica, secondo la quale gli organismi si evolvono perfezionandosi in modo discontinuo, spinti da una "legge di perfezionamento". Una vita è quindi un organismo che si evolve, creando difformità tra generazioni precedenti e quelle successive; la forma genitore produce prole differente da sé, anche se la forma originale può riapparire dopo una o più generazioni. La creatività, l'arte nelle sue più svariate conformazioni converge all'interno di tale concetto, essendo sempre protesa alla ricerca, all'ideale, all'estetica e quindi a migliorare la propria espressività. Le opere in mostra interpretano questo concetto: la loro "eterogenesi artistica" è accomunata dall'allusione e dalla configurazione all'atto creativo, pur diversificandosi nella rappresentazione dello stesso. Gli artisti, anche se provenienti da esperienze artistiche e luoghi differenti, condividono il pensiero che conduce e tende all'euritmia della forma. Tuttavia la conformazione armonica, pur essendo principio ineluttabile, risulta essere inderogabilmente solo un aspetto dell'investigazione. I dipinti e le sculture proposte vertono anche all'etica dell'espressività, un valore essenziale, quella che potremmo esplicare come "moralità concettuale".  In questo periodo siamo frequentemente perseguitati dalla frase: la bellezza ci salverà. La mostra Eterogenesi della forma vorrebbe mettere un punto interrogativo a questa locuzione, sottolineando come l'arte, per poter essere definita tale, deve necessariamente propendere alla ricerca della conoscenza, coniugando l'emozione estetica all'apparente smarrimento che comporta la riflessione etica.

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