Dalle sponde del Danubio. Design ed eleganza nella porcellana di Vienna. 1923-1955

Dalle sponde del Danubio. Design ed eleganza nella porcellana di Vienna. 1923-1955

 

Dal 12 Dicembre 2015 al 03 Aprile 2016

Mondovì | Cuneo

Luogo: Museo della Ceramica

Indirizzo: piazza Maggiore 1

Enti promotori:

  • Regione Piemonte
  • Provincia di Cuneo
  • Città di Mondovì
  • AON
  • Compagnia di San Paolo
  • Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo

Telefono per informazioni: +39 0174 330358

E-Mail info: segreteria@museoceramicamondovi.it

Sito ufficiale: http://www.museoceramicamondovi.it/



Sabato 12 dicembre 2015, alle ore 17,30, al Museo della Ceramica di Mondovì verrà ufficialmente aperta la mostra intitolata “Dalle sponde del Danubio”, dedicata alle affascinanti origini della Manifattura della Porcellana di Augarten di Vienna, fondata nel 1923 sui terreni della ex riserva di caccia imperiale. Curata da Claudia Lehner-Jobst e Andreina d'Agliano, la rassegna espositiva proposta all'interno del prestigioso palazzo Fauzone comprende circa una sessantina di oggetti, in prevalenza sculture ma anche vasi, scatole da the e da confetti, oggetti di arredo, tutti esemplificativi della miglior produzione di questa manifattura che a ragione può considerarsi emblematica del fermento culturale e artistico della Vienna fra le due guerre.
Anche la storia della fabbrica è affascinante come la sua produzione: nel 1775 Augarten – una vasta, piacevole zona sulle sponde del Danubio- fu aperta al pubblico come luogo di svago; molti compositori famosi come Mozart, Beethoven, Schubert e J. Strauss erano soliti esibirsi nell’edificio che ospita tuttora la manifattura, oltre al PORZELLANMUSEUM IM AUGARTEN - museo delle porcellane - inaugurato nel 2011.
La prima manifattura imperiale di porcellane di Vienna, fondata nel 1718, era stata chiusa nel 1864 a seguito della massiccia concorrenza delle piccole fabbriche private della Boemia. Solamente nei primi anni ’20 il grande interesse per le arti decorative risvegliatosi grazie alla Kunstgewerbeschule, così come alla Österreichische Werkbund e alla Wiener Kunstgewerbeverein sfociò nell’iniziativa di un gruppo composto da appassionati di arte, imprenditori, rappresentanti della Città di Vienna e del Governo austriaco di fondare una nuova fabbrica di porcellane che riprendesse la tradizione di quella imperiale, andata perduta.
All’apertura ufficiale della Wiener Porzellanfabrik Schloss Augarten A.G. il2 maggio 1924, gli imprenditori coinvolti nel progetto proclamarono l’inizio di una nuova, fiorente epoca in cui, abbandonate le macerie della Prima Guerra Mondiale, il design e l’arte avrebbero dato luogo a un mondo fatto di bellezza, bontà d’animo e valori umani. Negli anni tra il 1924 e il 1925, la manifattura Augarten creò non meno di 80 modelli di figurine in porcellana, la maggior parte dei quali rappresentava donne in abiti alla moda o in tenuta sportiva, aggraziate ballerine, coppie esotiche, ma anche animali e divertenti soggetti grotteschi.
La fine modellazione e le tinte tenui e delicate di queste figurine le rendono eleganti espressioni della loro epoca. La maggior parte dei designer di porcellane erano artiste di sesso femminile donne, quasi tutte diplomate presso l’autorevole Kunstgewerbeschule di Vienna che lavoravano anche perla Wiener Werkstättee associazioni simili.
In linea con la produzione dei soggetti figurativi, anche le forme di vasi e servizi mostravano un design sofisticato che rendeva omaggio alla semplicità di stile priva di ogni dettaglio ornamentale che potesse deviare l’attenzione. Le decorazioni pittoriche sono in prevalenza grafiche disegni spesso monocromi, con alcune eccezioni come le fantasie policrome di Franz von Zülow (1883-1963) o le delicate atmosfere sognanti di Friedrich Ludwig von Berzeviczy-Pallavicini (1909-1989). Tra le icone della produzione Viennese di porcellane, il servizio da caffè Melon di Josef Hoffmann (1870-1956) o i servizi da thé e i vasi di Otto Prutscher (1880-1949), entrambi architetti e professori di chiara fama; e ancora il vaso di proporzioni perfette e atemporali della scultrice Ena Rottenberg (1893-1952).
Non stupisce che le invenzioni moderne di quest’epoca abbiano ispirato profondamente gli artisti degli anni ’50, periodo in cui la società si trova nuovamente ad avere sete di rinnovamento. Se da una parte i nuovi decori prevedevano tipicamente l’uso di tinte pastello, dall’altra non mancavano i colori primari d’impatto e i contrasti in bianco e nero prediletti dalla giovane artista Ursula Klasmann (b. 1930). Ex allieva dell’architetto Oswald Haerdtl (1899–1959),la Klasmannreinterpretava le idee della Wiener Werkstätte con modelli privi di forme superflue e fantasie geometriche che “neutralizzavano” l’eredità dei decenni passati.
Durante l'apertura della mostra, inoltre, verrà proiettato il film musicale "Il cavaliere della rosa", originale del 1926 dell'opera di Richard Strauss: riproiettato nel 2006 alla Semper Oper di Dresda, esso consta oggi del riadattamento musicale eseguito in quell'occasione .

Domenica 20 marzo, Museo della Ceramica di Mondovì "Dalle sponde del Danubio”: alla scoperta del '900 austriaco Visita guidata alla mostra Augarten ed alla sinagoga di via Vico 
 

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