Marina Abramović. Holding the Milk

© Marina Abramović / Marina Abramović Archives | Marina Abramović, The Kitchen V, Carrying the Milk From the series The Kitchen, Homage to Saint Therese Video installation, color 2009

 

Dal 28 Settembre 2017 al 12 Novembre 2017

Alba | Cuneo

Luogo: Ceretto

Indirizzo: Localita' San Cassiano 34

Telefono per informazioni: +39 0173 282582

Sito ufficiale: http://www.ceretto.com/



La famiglia Ceretto, famosa per l’eccellenza dei suoi vini, prosegue il suo impegno nella promozione dell’arte contemporanea, e ospita a settembre 2017 ad Alba, nel cuore delle Langhe, la straordinaria artista di fama internazionale Marina Abramovic.

Giovedì 28 settembre
, alle ore 18, nella Chiesa di San Domenico, si terrà l'inaugurazione in presenza dell'artista della video-installazione HOLDING THE MILK da The Kitchen, Homage to Saint Therese (2009). L’opera rimarrà esposta fino al 12 novembre (orari: da lunedì a venerdì dalle ore 15 alle ore 18, sabato e domenica dalle ore 10 alle ore 18 – ingresso libero).
The Kitchen, Homage to Saint Therese è un progetto artistico elaborato da Marina Abramovic nel 2009, costituito da nove fotoritratti e tre opere video, di cui ad Alba si vedrà Holding the Milk.
I video sono girati nella cucina dell’ex convento La Laboral a Gijón, un monastero certosino ormai abbandonato dove un tempo le monache accudivano bambini orfani; l’opera rimanda alla vita della mistica Santa Teresa di Avila, intrecciandosi coi ricordi dell'infanzia dell'artista. 

Come spiega la stessa Marina Abramovic: “La cucina di mia nonna è stato il fulcro del mio mondo: tutte le storie venivano raccontate in cucina, ogni consiglio sulla mia vita veniva dato in cucina, il futuro, contenuto nelle tazze di caffè nero, veniva letto e annunciato solo in cucina; quindi è stata davvero il centro del mio universo, e tutti i miei ricordi più belli nascono lì. L’ispirazione di questi lavori nasce dalla combinazione tra la rievocazione della cucina della mia infanzia, la storia di Santa Teresa d’Avila, e questa straordinaria cucina abbandonata piena di bambini, tutto insieme e nello stesso momento.

Il giorno seguente, venerdì 29 settembre, alle ore 18,30, è previsto un incontro con Marina Abramovic al Teatro Sociale di Alba, in cui l’artista parlerà del proprio lavoro artistico e risponderà alle domande del pubblico (ingresso libero fino ad esaurimento posti). 

Marina 
Abramovic è stata una pioniera dell’art performance sin dall’inizio della sua carriera, negli anni '70, a Belgrado, dando vita, già dai primi lavori, ad alcune delle sue manifestazioni più celebri. Il corpo è sempre stato sia oggetto che strumento d’arte. Esplorando e mettendo alla prova i propri limiti fisici e mentali, la Abramovic ha resistito e superato il dolore, lo sfinimento e il pericolo nella ricerca e desiderio di sperimentare la trasformazione emotiva e spirituale.
Abramovic è stata premiata con il Leone d’oro come miglior artista nel 1997 durante la Biennale di Venezia. Nel 2008 le è stata conferita la Austrian Commander Cross per il suo impegno e contributo all’arte. Nel 2010, negli Stati Uniti, ha avuto luogo la prima e più importante retrospettiva sul lavoro dell’artista. Contemporaneamente la Abramovic si è esibita per 700 ore in “The Artist is present” al Museum of Modern Art di New York. Nel 2014 ha completato, dopo 3 mesi di performance, il progetto “512 Hours” alla Serpentine Gallery di Londra. L’artista ha poi istituito il Marina Abramovic Institute (MAI), una piattaforma nata con l’intento di creare collaborazioni e relazioni tra pensatori di tutti i campi, dedicati a progetti immateriali e di lunga durata. L’istituto ha raggiunto la sua forma più significativa e completa nel 2016, grazie alla collaborazione con NEON nel lavoro “As one”, presso il Museo Benaki di Atene. 

La sua ultima pubblicazione è Attraversare i Muri (Walk Through Walls: A Memoir, edito nell’Ottobre 2016 da Crown Archetype), tradotta in Italia da Bompiani. La sua retrospettiva, The Cleaner è stata inaugurata al Moderna Museet di Stoccolma nel Febbraio 2017  per poi passare al Louisiana Museum of Modern Art in Danimarca, quindi ad Oslo presso l’Henie Onstad Kunstsenter, per arrivare a Bonn al Bundeskunsthalle e infine in Italia presso Palazzo Strozzi a Firenze.





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