Storie dal mondo in Castello

Spada “Kopesh” / Black Sea yataghan. Manifattura ottomana, XIX secolo. Lega di rame, acciaio, osso, legno, velluto di seta

 

Dal 03 Luglio 2021 al 03 Ottobre 2021

Racconigi | Cuneo

Luogo: Castello di Racconigi

Indirizzo: Via Francesco Morosini 3

Orari: visite accompagnate in gruppo da giovedì a domenica dalle 9 alle 19 (ultimo ingresso 18). In occasione della Notte Europea dei Musei, apertura straordinaria serale sabato 3 luglio dalle 19.30 alle 22.30 (ultimo ingresso 21.30), con biglietto al costo simbolico di 1 euro (eccetto le gratuità previste per legge). Aperture straordinarie nei mercoledì 7, 14 e 21 luglio, 1 e 8 settembre dalle 10 alle 18 (ultimo ingresso 17). Chiuso: da lunedì a mercoledì. Prenotazione obbligatoria

Curatori: Roberta Bianchi, Giulia Comello, Alessandra Giovannini, Luca Giuseppe Milazzo, Riccardo Vitale

Enti promotori:

  • Ministero della cultura – Direzione regionale Musei Piemonte

Costo del biglietto: intero € 5,00; ridotto € 2,00 dai 18 ai 25 anni; gratuito per minori di 18 anni; gratuito per docenti delle scuole italiane pubbliche e private paritarie con presentazione della certificazione del proprio stato di docente; studenti delle facoltà di Architettura, Lettere e Filosofia; titolari di Abbonamento Musei, Torino+Piemonte Card; Royal Card; personale MiC; membri ICOM; giornalisti muniti di tessera professionale; persone con disabilità e accompagnatori

Telefono per informazioni: +39 0172 84005

E-Mail info: racconigi.prenotazioni@beniculturali.it

Sito ufficiale: http://www.polomusealepiemonte.beniculturali.it


Opere straordinarie e manufatti di raffinata bellezza si celano nei depositi dei musei, luoghi che, nella cornice di sfarzo e magnificenza delle residenze sabaude, costituiscono un vero e proprio tesoro nel tesoro. La mostra Storie dal mondo in Castello, aperta al pubblico al Castello di Racconigi da sabato 3 luglio a domenica 3 ottobre 2021, presenta 18 oggetti selezionati dalla raccolta di armi e oggetti etnografici custodita nel Deposito Armeria, uno dei segmenti inediti e più sorprendenti del patrimonio della residenza rimasto sinora nascosto agli occhi dei visitatori. Protagonisti dell’esposizione 6 manufatti etnografici e 12 tra armi e armature, provenienti da Svezia, Balcani, Turchia, Marocco, Etiopia, Brasile, Amazzonia, India e Giappone; un insieme che disegna un arco cronologico compreso tra la fine del Quattrocento e il primo quarto del Novecento, con testimonianze risalenti soprattutto al periodo tra la metà dell’Ottocento e l’inizio del secolo successivo. Contesti culturali, cronologie, materiali costitutivi, tecniche esecutive e vicende collezionistiche rendono questo nucleo particolarmente rappresentativo del carattere peculiare ed eterogeneo dell’intera raccolta dell’Armeria, composta nel complesso da circa 500 oggetti. Si tratta prevalentemente di doni ricevuti da Vittorio Emanuele III e soprattutto dall’ultimo re d’Italia Umberto II, in occasione di viaggi all’estero o di visite diplomatiche legate alle relazioni internazionali intrattenute da Casa Savoia.  

La mostra rientra in un più ampio progetto di studio e valorizzazione dell’Armeria avviato nel 2019 e, pertanto, focalizza l’attenzione sia sugli esiti sin qui conseguiti, sia sugli obiettivi da portare avanti e sviluppare in futuro. La genesi e la concretizzazione dell’evento scaturiscono da un programma di attività che ha avuto il proprio fulcro in un organico piano di conoscenza e conservazione del patrimonio dell’Armeria, in rapporto all’odierno contesto di appartenenza. Gli interventi conservativi sono stati eseguiti in parte dallo staff del Laboratorio di restauro della Direzione regionale Musei e in parte da restauratori esterni grazie alle risorse rese disponibili dall’edizione 2020 del progetto Sleeping Beauty, promosso e sostenuto dalla Direzione Generale Musei del Ministero della cultura, a cui si sono aggiunti il contributo di una sponsorizzazione di Mnemosyne Servizi per i Beni Culturali e una tesi di laurea svolta presso la Fondazione Centro Conservazione e Restauro dei Beni Culturali “La Venaria Reale”. A permettere la progettazione e l’allestimento delle strutture espositive sono stati invece i fondi UNESCO della Legge 77/2006.

Il percorso espositivo è stato allestito nella Cappella settecentesca, un ambiente dismesso negli anni Trenta dell’Ottocento, nel corso dei lavori voluti da Carlo Alberto, e poi dal 1844 locale della “macchina elevatoria” della regina Maria Teresa, una sorta di ascensore ante litteram per spostarsi dal piano terreno al secondo piano. Trasformata successivamente in deposito di arredi e suppellettili, la Cappella è stata riqualificata di recente in collaborazione con l’Associazione “Le Terre dei Savoia” grazie al sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Torino e della Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo.

L’itinerario di visita presenta ai visitatori oggetti inediti e, al contempo, apre un affaccio suggestivo verso altri mondi, con testimonianze di pregio che celebrano tradizioni storiche e artistiche diverse e rimandano a precisi usi e riti sociali. Un caleidoscopio di storie dal mondo che, tra le mura del Castello di Racconigi, narra il fascino di civiltà lontane nel tempo e nello spazio attraverso manufatti di rara e inconsueta bellezza. Tra gli oggetti esposti spicca, ad esempio, l’elegante Migfer del XV secolo, un elmo “a turbante” di manifattura ottomana destinato alla cavalleria pesante, contraddistinto dal tagma di Sant’Irene, il marchio che identifica l’Arsenale ottomano di Costantinopoli. Ma non solo. Di grande interesse risultano pure la corazza di armatura del tipo Okegawa dō di manifattura giapponese del XIX secolo, adorna di raffinate decorazioni simboliche, e la statuetta di manifattura bengalese, datata alla seconda metà del XIX secolo, raffigurante Lakshmi Ulkavahini, divinità femminile indù protettrice delle donne, della casa e della prosperità, plasmata con avanzi di metallo ricorrendo a una tecnica di fusione molto particolare chiamata dokra. Il valore identitario dei singoli oggetti, indagato guardando al background di provenienza, restituisce tuttavia un intreccio di connessioni, un filo rosso che unisce la storia materiale, simbolica, collezionistica e ricostruisce i legami esistenti tra la raccolta, la residenza e i personaggi di Casa Savoia. Connessioni che intersecano anche il ricco patrimonio di fotografie storiche di ambito extraeuropeo custodito nel Castello, complemento naturale dell’Armeria.

Questi numerosi e complessi dati storici e tecnici sono raccontati in un ciclo di visite guidate che, con cadenza bimensile, propone focus tematici svolti dalla curatrice delle collezioni e dai restauratori della Direzione regionale Musei Piemonte. Attività di approfondimento e supporti didattici adeguati intendono infatti favorire la fruizione da parte del pubblico, grazie a una scelta precisa che ha riservato particolare attenzione all’accessibilità, secondo il principio del museo per tutti, scegliendo una disposizione degli oggetti con visibilità estesa. Analogamente gli apparati grafici sono stati sviluppati per agevolare la lettura, anche con l’impiego di font iperleggibili.

L’esposizione di questo primo nucleo definisce l’incipit di un programma finalizzato a promuovere la realizzazione di un allestimento permanente dell’Armeria nell’ala di levante al piano terreno del Castello. Un obiettivo che richiede l’utilizzo di non poche risorse e per questo è stata lanciata una raccolta fondi sulla piattaforma Art Bonus: per sostenere l’iniziativa occorre accedere al portale, cliccare nel menù in alto sulla voce “Gli interventi” e nel motore di ricerca inserire “Castello di Racconigi” (https://artbonus.gov.it/958-castello-di-racconigi.html). Tutte le indicazioni utili sono inoltre contenute nelle cartoline che i visitatori trovano al termine del percorso espositivo.

“L’inaugurazione di questa mostra – spiega la Direttrice regionale Musei Elena De Filippis – rappresenta non solo un’opportunità per arricchire l’offerta culturale, ma aggiunge un importante tassello alle iniziative per valorizzare le opere in deposito. Aprire nuovi orizzonti e focalizzare l’attenzione sulle collezioni nascoste rientra infatti tra gli obiettivi su cui da tempo lavora la Direzione regionale Musei, portando avanti attività che, per quanto riguarda il Castello di Racconigi, si concentrano sulle due principali componenti del patrimonio non ancora accessibile: la raccolta delle armi, appunto, protagonista dell’evento, e il vasto fondo di fotografie storiche. Oltretutto il percorso espositivo presenta un primo significativo punto d’arrivo del progetto dedicato alla realtà dell’Armeria, un modo per sollecitare occasioni di confronto tra addetti ai lavori e mettere in rilievo agli occhi dei visitatori sia la sorprendente ricchezza custodita nei musei, sia l’importanza delle attività di cura e valorizzazione del patrimonio culturale. Un’opera di sensibilizzazione che deve saper coniugare i risultati della ricerca scientifica con modalità di fruizione in grado di coinvolgere pubblici sempre più ampi e diversificati, anche nella prospettiva di consolidare l’identità collettiva tramite i valori correlati alla memoria nelle sue molteplici declinazioni”.
 
Visite guidate tematiche: alle 11.15 e 15.15 nelle giornate di giovedì 15 luglio e 29 luglio, 12 e 26 agosto, 9 e 23 settembre.
Itinerari di approfondimento della durata di circa 1 h, su prenotazione obbligatoria, a cura di Alessandra Giovanni Luca, vicedirettrice e curatrice delle collezioni del Castello di Racconigi, Roberta Bianchi, Giulia Comello e Giuseppe Milazzo, staff del Laboratorio di restauro della Direzione regionale Musei Piemonte.


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