Guercino. Et in Arcadia ego

Guercino, Et in Arcadia ego, 1618-1622

 

Dal 16 Ottobre 2020 al 28 Febbraio 2021

Ferrara

Luogo: Pinacoteca di Ferrara

Indirizzo: corso Ercole I d'Este 21

Enti promotori:

  • Gallerie Estensi
  • Laboratorio DiDiArt -Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Ferrara

Prolungata: fino al 28 febbraio 2021

Sito ufficiale: http://www.gallerie-estensi.beniculturali.it



Dal 16 ottobre 2020 si svolgerà alla Pinacoteca Nazionale di Ferrara la mostra “Et in Arcadia Ego”, esposizione dedicata al dipinto di Guercino dallo stesso nome, secondo appuntamento del ciclo di mostre dossier Guardami! Sono una storia... realizzate grazie alla collaborazione tra le Gallerie Estensi e il Laboratorio DiDiArt del Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Ferrara. Dopo la mostra sui Portaroli di Cristoforo Munari detto il Pitocchetto provenienti dalla Pinacoteca di Brera, arriva a Ferrara il dipinto di Guercino (Cento, 1591 – Bologna, 1666) proveniente dalle Gallerie Nazionali di Arte Antica Barberini Corsini di Roma.

Il quadro.
 Il quadro venne probabilmente realizzato tra il 1618 ed il 1622, anni in cui il giovane pittore entrò in contatto con la pittura veneta ed emiliana che ne influenzarono profondamente lo stile e mostra due giovani pastori mentre osservano un elemento insolito: un teschio umano. È proprio quest’ultimo, appoggiato su un muro rovinato dal tempo, che pare rivolgersi a loro pronunciando le parole incise sulla pietra: Et in Arcadia ego, frase latina che si può tradurre con “Anche in Arcadia io (sono)”. Con quest’opera l’Arcadia, mitica regione dell’Antica Grecia, ritenuta luogo campestre e idilliaco, simbolo della felice prima età del genere umano, sembra entrare a far parte del dominio della Morte. L’opera diviene così un “memento mori” in cui l’artista accosta la giovinezza e la spensieratezza dei pastori al destino di morte ineludibile che ci accomuna tutti, creando un’atmosfera di riflessione e raccoglimento, poetica e profondamente suggestiva.

Il progetto. 
Alle fasi di ricerca, progettazione e organizzazione della mostra hanno partecipato giovani studiosi e studenti di UniFe, con la supervisione dei funzionari delle Gallerie Estensi e di alcuni componenti del Comitato Scientifico del Laboratorio. Gli studenti hanno avuto modo di accostarsi alla vita del museo e di studiare a contatto diretto con chi da anni lavora alle Gallerie e ha messo generosamente a disposizione la propria esperienza. Le tre mostre dossier, previste presso la Pinacoteca Nazionale di Ferrara (luglio 2020 – marzo 2021), propongono una riflessione approfondita su singole opere provenienti da musei italiani, invitando il pubblico ad osservarle di volta in volta accuratamente e a conoscere il lavoro di studio, organizzazione scientifica e comunicazione culturale nell’ambito museale ed universitario. Per guidare i visitatori in questa esperienza di osservazione approfondita delle opere, destinata a far emergere le loro qualità stilistiche e la loro storia, sono stati realizzati i vari apparati, in un seminario che ha coinvolto giovani studiosi e studenti.  Un video di approfondimento e   alcuni testi scientifici, con due narratori di eccezione, accompagnano gli spettatori all’incontro con le opere, illustrandone lo stile, la storia, il rapporto con la tradizione artistica, illuminando i dettagli e proponendo, infine, un’inedita attualizzazione dei soggetti rappresentati.

Eventi collaterali

In occasione dell’esposizione temporanea della tela del Guercino “Et in Arcadia Ego” la Pinacoteca Nazionale di Ferrara, in collaborazione con l’Associazione Culturale Bal’danza, organizza un ciclo di laboratori di ascolto musicale aperti ad un numero limitato di visitatori dal titolo “Sacri e profani musicali affetti. Voci e strumenti al tempo del Guercino” e che hanno come tema principale l’analisi della musica a cavallo tra la fine del Cinquecento e la prima metà del Seicento. Sarà nuovamente Nicola Badolato, musicologo esperto di musica antica e barocca, professore di Musicologia e Storia della Musica all’Università di Bologna, a condurci per mano in quell’articolato mondo che si muove dagli esiti estremi del madrigale di sapore cinquecentesco sino ad arrivare agli albori del melodramma, con i madrigali “rappresentativi” di Claudio Monteverdi.   
I laboratori si terranno nel Salone d’Onore alle ore 17.00 con questo calendario:
 
• Sabato 24 ottobre
“Il madrigale di fine Cinquecento: tra “parlar disgiunto” e poetica degli affetti”

• Sabato 7 novembre
“In Arcadia con Orfeo: la nascita del melodramma”

• Sabato 28 novembre
 “Retorica musicale e composizioni musicali”

• Sabato 5 dicembre
“Pietosi affetti”: madrigale spirituale e oratorio musicale in Italia nel Seicento”
 
Sono previsti anche due laboratori d’ascolto sulla follia nel Seicento, che saranno condotti dal Prof. Domenico Giuseppe Lipani dell’Università di Ferrara e interamente sostenuti dall’Associazione Ferrariae Decus. Il titolo degli incontri è “Sogni veri e finte pazzie sulle scene tra Cinque e Seicento”. La follia oltre che grande metafora della condizione umana, sospesa tra comprensione e fraintendimento del mondo, tra percezione ed equivoco della realtà - e in questo senso dispositivo eminentemente teatrale - fu anche un banco di prova importante della recitazione del tempo, soprattutto femminile, destinato a diventare uno dei topoi più duraturi del teatro di tutti i tempi. I due incontri ne seguiranno la genesi e i primi sviluppi negli anni a cavallo tra XVI e XVII secolo.
I laboratori si terranno nel Salone d’Onore alle ore 17.00 con questo calendario:
 
• Sabato 14 novembre
 
• Sabato 12 dicembre
 
Ai laboratori si accede con il biglietto di ingresso alla Pinacoteca (intero 6€, ridotto da 5€ a 2€; gratuito per i minori di 18 anni). 
I posti per i laboratori sono limitati, è gradita la prenotazione.
Info e prenotazioni: 0532 205844.


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