Franco Guerzoni. La parete dimenticata

Franco Guerzoni, Strappo d'affresco, particolare
Dal 23 February 2013 al 7 April 2013
Firenze
Luogo: Palazzo Pitti
Indirizzo: piazza dei Pitti
Orari: da martedì a domenica 8.15-18.50
Costo del biglietto: intero € 6.50, ridotto € 3.25
Telefono per informazioni: +39 06 693 80306/ 346 024 3694
E-Mail info: contemporary@arthemisia.it
Sito ufficiale: http://www.polomuseale.firenze.it/
“La parete dimenticata” è il titolo, tanto evocativo quanto rivelatore, dell'esposizione di opere di Franco Guerzoni, che si terrà nelle stanze dell'Andito degli Angiolini a Palazzo Pitti a Firenze dal 23 febbraio al 7 aprile 2013.
Si tratta della prima mostra di un artista contemporaneo che la Commissione per l'arte contemporanea, presieduta dalla Dr. Acidini e composta dalla Dr. Giusti (a quel tempo direttrice della GAM), da Andrea Granchi, Franciska Nori e Alberto Salvadori, in una riunione tenutasi nel novembre 2011, ha deciso di ospitare nelle storiche sale di Palazzo Pitti.
Franco Guerzoni è nato nel 1948 a Modena, dove vive e lavora, fin dai primi anni '70 si dedica, nel clima del concettualismo allora imperante, alla ricerca dei sistemi di rappresentazione dell’immagine attraverso l’uso del mezzo fotografico e, fin da allora presta grande attenzione al mondo archeologico; risale ai primi anni '80 la svolta artistica che lo vede impegnato nella realizzazione di grandi carte parietali gessose. Alla fine degli anni '80 Guerzoni approda a una ricerca sulla superficie intesa come profondità, che dà luogo a grandi cicli di opere quali Decorazioni e rovine, presentato alla Biennale di Venezia del '90, e Restauri provvisori, in mostra alla Galleria Comunale d’Arte Moderna di Bologna. Nel 2006 dieci opere di Guerzoni, quattro delle quali presenti nella mostra a Palazzo Pitti, presentate da P. G. Castagnoli, vengono acquisite dalla GAM di Torino.
La mostra a Palazzo Pitti, curata da Pier Giovanni Castagnoli e Fabrizio D'Amico, interpreti tra i più fedeli e costanti, tra quanti hanno accompagnato con la loro attenzione lo svolgimento della ricerca dell'autore, s'incentra sui risultati dell'ultimo decennio dell'esperienza dell'artista, che hanno aggiunto un nuovo e corposo capitolo al ricco e variegato romanzo per figure che Guerzoni ha via via creato sui temi dell'usura del tempo, delle rovine, delle archeologie, delle traccie della memoria.
Questo viaggio nella pittura si è svolto in cicli che hanno preso nome di: “Affreschi”(1972), alle “Carte di viaggio”(1982), “Decorazioni e rovine”(1990),”Sipari”(2001), “Antichi tracciati”(2006), per approdare infine a quelli rappresentati in questa mostra in opere come: “Iconoclasta”(2007), “Impossibili restauri”(2010) e “Strappi d'affresco” (2011). Pensata nel suo allestimento dall'artista, la mostra avvicina, come in un contrappunto, ai dipinti degli anni più recenti, una selezione di opere storiche risalenti agli anni Settanta, quando ancora, Guerzoni ricorreva nel suo lavoro all'utilizzo di fotografie. Nascono da tali accostamenti molteplici suggestioni di lettura, utili ad indagare opere e tempi, e con esse, la certificazione di una continuità di ispirazione e di propositi che lega tenacemente tra loro stagioni di ricerca assai lontane, nel nome di una saldissima identità poetica.
Oltre alle opere esistenti, la mostra presenta due lavori eseguiti per l'occasione e ispirati agli spazi espositivi: un grande “Strappo d'affresco” che rimanda alla sottostante parete, arricchito da un pendolo che ne tiene in movimento l'immagine e, nella ultima stanza del percorso espositivo, “Museo ideale”, un gruppo di piccole grotte dove l'uso della carta diventa scultura.
Dice Pier Giovanni Castagnoli: “La mostra a Palazzo Pitti evidenzia ed esalta, nella sua brevità, il nocciolo fondante e più tenacemente resistente della visione dell'autore e la sua singolarità: l'arte come restituzione di memoria che produce e avvalora il presente, e l'esercizio della pittura come scavo e rivelazione del corpo attivo della superficie, nella sua inesauribile facoltà generativa”.
La mostra è introdotta da un ricco corpo di libri-opera, realizzati da Franco Guerzoni dagli anni settanta ad oggi, nei quali l'amore per la carta, per la pagina e per le tecniche di stampa diventa il movente ispiratore di una instancabile ricerca volta a saldare tra loro passato e presente, tradizione e invenzione.
Accompagnerà l'esposizione, come catalogo, un volume per le edizioni Skira, che conterrà, oltre agli scritti dei curatori e testi dell'artista, riproduzioni delle opere in mostra e un ricco repertorio di immagini documentanti il lavoro di Guerzoni.
Si tratta della prima mostra di un artista contemporaneo che la Commissione per l'arte contemporanea, presieduta dalla Dr. Acidini e composta dalla Dr. Giusti (a quel tempo direttrice della GAM), da Andrea Granchi, Franciska Nori e Alberto Salvadori, in una riunione tenutasi nel novembre 2011, ha deciso di ospitare nelle storiche sale di Palazzo Pitti.
Franco Guerzoni è nato nel 1948 a Modena, dove vive e lavora, fin dai primi anni '70 si dedica, nel clima del concettualismo allora imperante, alla ricerca dei sistemi di rappresentazione dell’immagine attraverso l’uso del mezzo fotografico e, fin da allora presta grande attenzione al mondo archeologico; risale ai primi anni '80 la svolta artistica che lo vede impegnato nella realizzazione di grandi carte parietali gessose. Alla fine degli anni '80 Guerzoni approda a una ricerca sulla superficie intesa come profondità, che dà luogo a grandi cicli di opere quali Decorazioni e rovine, presentato alla Biennale di Venezia del '90, e Restauri provvisori, in mostra alla Galleria Comunale d’Arte Moderna di Bologna. Nel 2006 dieci opere di Guerzoni, quattro delle quali presenti nella mostra a Palazzo Pitti, presentate da P. G. Castagnoli, vengono acquisite dalla GAM di Torino.
La mostra a Palazzo Pitti, curata da Pier Giovanni Castagnoli e Fabrizio D'Amico, interpreti tra i più fedeli e costanti, tra quanti hanno accompagnato con la loro attenzione lo svolgimento della ricerca dell'autore, s'incentra sui risultati dell'ultimo decennio dell'esperienza dell'artista, che hanno aggiunto un nuovo e corposo capitolo al ricco e variegato romanzo per figure che Guerzoni ha via via creato sui temi dell'usura del tempo, delle rovine, delle archeologie, delle traccie della memoria.
Dice Pier Giovanni Castagnoli: “La mostra a Palazzo Pitti evidenzia ed esalta, nella sua brevità, il nocciolo fondante e più tenacemente resistente della visione dell'autore e la sua singolarità: l'arte come restituzione di memoria che produce e avvalora il presente, e l'esercizio della pittura come scavo e rivelazione del corpo attivo della superficie, nella sua inesauribile facoltà generativa”.
La mostra è introdotta da un ricco corpo di libri-opera, realizzati da Franco Guerzoni dagli anni settanta ad oggi, nei quali l'amore per la carta, per la pagina e per le tecniche di stampa diventa il movente ispiratore di una instancabile ricerca volta a saldare tra loro passato e presente, tradizione e invenzione.
Accompagnerà l'esposizione, come catalogo, un volume per le edizioni Skira, che conterrà, oltre agli scritti dei curatori e testi dell'artista, riproduzioni delle opere in mostra e un ricco repertorio di immagini documentanti il lavoro di Guerzoni.
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