Marta Sarti. Collage. Dal 1993 al 2014

Marta Sarti, Figurino, cm 35x25, 2014, tecnica mista, collage, 450x635

 

Dal 02 Aprile 2015 al 28 Aprile 2015

Firenze

Luogo: Palazzo Medici Riccardi- Percorso museale

Indirizzo: via Cavour 3

Orari: tutti i giorni, mercoledì escluso, 9-19

Curatori: Daniela Pronestì

Enti promotori:

  • Associazione Liberarte Sesto Fiorentino
  • Comune di Sesto Fiorentino

Telefono per informazioni: +39 055 276 0340

E-Mail info: marta@mangona.it

Sito ufficiale: http://www.palazzo-medici.it


Dal 2 al 28 aprile 2015 il Percorso Museale di Palazzo Medici Riccardi a Firenze ospiterà la personale dell’artista sestese Marta Sarti, a cura di Daniela Pronestì. La mostra, promossa dall’Associazione Culturale Liberarte di Sesto Fiorentino, offre uno spaccato sull’attività artistica di Marta Sarti, che da oltre vent’anni si dedica con passione e costanza alla tecnica del collage. Una tecnica che la vede prima scomporre il dato reale in frammenti e poi ricomporlo secondo un ritmo dettato dall’immaginazione per generare una visione rinnovata del mondo. Nei suoi collage i ritagli cartacei convivono e interagiscono sul supporto in maniera così armonica che sarebbe impossibile risalire alla loro ‘vita’ precedente o ripercorre l’iter creativo che li ha sottratti al contesto originario per farli confluire in una nuova dimensione. Altrettanto difficile è ricostruire le fasi che scandiscono la nascita di ogni sua opera, vale a dire quel susseguirsi di tentativi durante i quali l’artista sestese sceglie, organizza e combina gli elementi cartacei fintanto che sente di avere raggiunto un equilibrio tra forma e colore. Un equilibrio che ricorda la pittura pur rinunciando alle convenzioni illusionistiche e prospettiche proprie della rappresentazione pittorica, in cui l’immagine è specchio di una realtà ricostruita con l’ausilio della tecnica. E’ la pubblicità sulle pagine delle riviste e dei quotidiani il “contenitore” da cui attinge i suoi soggetti, con particolare attenzione alle figure femminili, ai dettagli eleganti, agli scorci cittadini e alle scene d’interni, elementi diversi che s’incontrano nello spazio simbolico dell’opera. Pur caratterizzandosi per la varietà delle soluzioni adottate, è possibile individuare delle costanti nei suoi lavori, ossia dei temi ricorrenti che evidenziano una ricerca sulla forza comunicativa delle immagini. La donna, anzitutto, presenza dalle mille sfaccettature, sofisticata e padrona delle sue azioni, dinamica e consapevole del suo ruolo, oppure assimilata al freddo steoreotipo della mannequin tradizionalmente veicolato dal linguaggio pubblicitario. Si passa poi ai raffinati interni domestici, dove, oltre ad oggetti d’ogni tipo (mobili antichi e moderni, parati di lusso, opere d’arte), figurano particolari insoliti, la cui funzione è spiazzare le attese dell’osservatore e guidarlo in un viaggio fantastico. Altro tema ricorrente è la città intesa come luogo in cui passato e presente s’incontrano all’insegna della conflittualità: spesso, infatti, le tracce della storia scompaiono tra le imponenti architetture avveniristiche, i grattacieli e le enormi strutture di vetro e metallo. Negli ultimi lavori lo scenario urbano diventa un palcoscenico su cui favola, mito e storia si uniscono in una visione senza tempo, che ha per sfondo la città ideale del Rinascimento e per protagonisti cavalieri, dame e saltimbanchi usciti da un affresco, da una miniatura o da un libro di fiabe per interpretare i ruoli che l’artista gli ha assegnato. Rispetto ai lavori passati, in cui il tema della città era declinato quale emblema delle contraddizioni che animano la società contemporanea, questi paesaggi urbani sembrano avere origine da un sogno, di cui conservano la sottile ambiguità e la sensazione di stupore che nasce di fronte a ciò che si mostra allo sguardo per la prima volta. All’osservatore il compito di mettere in moto la propria fantasia, fissando l’attenzione ora su di una figura ora su di un oggetto, e da lì ripartire per proseguire il viaggio in un mondo dove reale e irreale, verità e illusione magicamente si confondono.

Marta Sarti è nata a Sesto Fiorentino (Firenze) dove tuttora vive e lavora. I suoi lavori sono dei collages eseguiti con ritagli di carte stampate e completati con interventi di tempera. Ha partecipato a numerose manifestazioni e rassegne d’arte in Italia e all’estero, ottenendo successi e riconoscimenti. Varie mostre personali, fra cui Arte Fiera di Bologna nel 1995 e Parigi nel 2001. Sue opere figurano in collezioni italiane e straniere. Sue anche le copertine di libri di poesie di Alessandra Bruscagli “Momenti di donna” del 1997 e “Impronte di donna” del 2004. Fa parte dell’Antica Compagnia del Paiolo dal 1992 e di Liberarte di Sesto Fiorentino. Hanno scritto di lei: Tommaso Paloscia, Maria Bernardini, Massimiliano Corsi, Romano Morando e Francesca Bandinelli. Sul periodico di cultura arte e costume “Pegaso” del Novembre 2008 servizio di Sonia Salsi, sulla stessa rivista del Luglio 2012 servizio di Eleonora D’Aquino. Nel 2011 una sua opera è stata inserita nel catalogo “Fratelli d’Italia, 150° anniversario dell’Unità d’Italia celebrato per immagini” edito da FASI (Federazione Associazioni Sarde in Italia). Molte le mostre personali al suo attivo, tra queste si ricordano le più recenti: Parigi, Galleria Contact-Art di J. Helpman (2001), Firenze, Ant.Compagnia del Paiolo, Saletta Boccuzzi (2002), Sesto Fiorentino, Negozio Marlu’ (2003), Firenze, Negozio Armonia, Via de’ Castellani (2004), Sesto Fiorentino, Galleria “La Soffitta” (2009), Sesto Fiorentino, Gran Caffè, Piazza Ginori (2010), Centro espositivo Antonio Berti, Sesto Fiorentino (2013). Tra i premi ricevuti: 2000, Premio Italia – Certaldo - Invito ad esporre in rassegna pubblica (Caffè Petrarca-Firenze); 2007 Treviso “Ca’ dei Carraresi” - VI° Premio “Grolla d’Oro”.

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