Sipario d'artista / Bestiario del firmamento di Luigi Mainolfi
Dal 21 Aprile 2018 al 21 Aprile 2018
Firenze
Luogo: Obihall
Indirizzo: via Fabrizio De André
E-Mail info: info@obihall.it
Sito ufficiale: http://www.obihall.it/
Sabato 21 aprile alle 11.30 all'Obihall di Firenze grande festa, a cui tutti sono invitati, per l’inaugurazione del nuovo Sipario d’artista, progetto dell'Associazione Amici della Contemporaneità Teatrale, voluto nel 2005 da Claudio Bertini e Massimo Gramigni, grazie all'incoraggiamento di uno dei più grandi ed eccentrici appassionat d'arte contemporanea che Firenze abbia mai avuto, Pier Giovanni Marzilli, all'aiuto nelle scelte del gallerista Santo Ficara e al sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze.
L’opera SIPARIO D’ARTISTA / Bestario del frmamento di Luigi Mainolfi, sagome di animali fantastci di velluto bianco, visioni ancestrali tpiche del lavoro dell’artsta campano, applicat su uno sfondo di velluto blu note, andrà ad arricchire l'originale collezione di arte contemporanea che annovera sipari frmat da important artst contemporanei italiani. Alla collezione, iniziata nel 2005 con Applausi di Aldo Mondino, si sono aggiunti negli anni i lavori di Carla Accardi (Rossoro, 2007), Getulio Alviani (Permutabile negatiopositio, 2009), Mimmo Paladino (Attori, 2012), Nicola De Maria (Musica colorata dai sogni, 2015) fno al magnifco del 2016 di Pino Pinelli Pittura R n015 101 Ellementi.I .
Luigi Mainolfi, nato in provincia di Avellino nel 1948. Dopo gli studi di pittura all’Accademia di Belle Art di Napoli, nel 1973 si trasferisce a Torino, atrato dal panorama artistco e culturale della città che negli anni Setanta rappresentava il centro dell’avanguardia artstca italiana. I primi lavori, tra il 1972 ed il 1976, indagano il corpo e il gesto. Nelle prime esposizioni/performances presenta calchi del proprio corpo in gesso che lascia consumare nell’acqua (Cavriago 1977) o fa precipitare dall’alto al suolo (La performance, Galleria Civica d’Arte Moderna, Bologna 1977). Tra il 1979 e il 1980 completa La Campana (Gall. Tucci Russo, Torino 1981) e La Sovrana Inatualità (P.A.C., Milano 1982). Ha partecipato alle più important rassegne internazionali quali la Biennale di San Paolo, la Biennale di Venezia, la Biennale di Parigi, Documenta (Kassel). Tuto il suo percorso è volto a recuperare l’uso delle materie naturali, le materie prime che hanno fato la storia della scultura, dal gesso alla terra, dal legno alla pietra, dal bronzo al marmo. Erede di una visione ancestrale del mondo e dell’opera dell’uomo, Mainolfi crea radure, alberi, montagne, cità, soli, animali, personaggi, atngendo da un immaginario arcaico popolato da leggende e fgure mitche.
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