Miṡerère. Le opere di misericordia corporali

Miṡerère. Le opere di misericordia corporali, Palazzo Vescovile, Lucera (FG)

 

Dal 22 Ottobre 2016 al 20 Novembre 2016

Lucera | Foggia

Luogo: Palazzo Vescovile

Indirizzo: piazza Duomo 13

Enti promotori:

  • Diocesi di Lucera-Troia
  • Ufficio Diocesano per i beni culturali ecclesiastici
  • Distretto Culturale Daunia Vetus
  • Associazione culturale Terzo Millennio-Lucera
  • Mecenate Centro Studi e Promozione Arti Visive Lucera

Telefono per informazioni: +39 0881.520882

E-Mail info: info@diocesiluceratroia.it

Sito ufficiale: http://www.diocesiluceratroia.it/



Miṡerère è il titolo della mostra sulle opere di misericordia corporali che sarà inaugurata sabato 22 ottobre alle ore 19.30 nel Palazzo Vescovile di Lucera (sito in piazza Duomo), nata da un progetto di Salvatore Lovaglio e promossa da Diocesi di Lucera-Troia, Ufficio Diocesano per i beni culturali ecclesiastici, Distretto Culturale Daunia Vetus, Associazione culturale Terzo Millennio-Lucera, Mecenate Centro Studi e Promozione Arti Visive Lucera.

Sette artisti
, provenienti da varie parti d’Italia, esporranno la loro opera ognuno in una chiesaMaria Di Taranto nella Chiesa di San Giacomo, Salvatore Lovaglio in Cattedrale, Felice Lovisco nella Chiesa della Madonna del Carmine, Massimo Lovisco nel Santuario di San Francesco, Luciano Toriello nel Pantheon – Chiesa di San Domenico, Vito Pacenella Chiesa di San Leonardo e Annibale Vanetti nella Chiesa di San Domenico.

Si tratta di sette artisti di varia formazione culturale che utilizzano diversi linguaggi espressivi, dalla figurazione alla fotografia. Ogni artista è intervenuto in maniera autonoma nella Chiesa indicata, elaborando ex novo un’opera inerente al tema che prende spunto dal Misericordiae Vultus di Papa Francesco.

“Non possiamo sfuggire alle parole del Signore: e in base ad esse saremo giudicati: se avremo dato da mangiare a chi ha fame e da bere a chi ha sete. Se avremo accolto il forestiero e vestito chi è nudo. Se avremo avuto tempo per stare con chi è malato e prigioniero (cfr Mt 25,31-45). Ugualmente, ci sarà chiesto se avremo aiutato ad uscire dal dubbio che fa cadere nella paura e che spesso è fonte di solitudine; se saremo stati capaci di vincere l’ignoranza in cui vivono milioni di persone, soprattutto i bambini privati dell’aiuto necessario per essere riscattati dalla povertà; se saremo stati vicini a chi è solo e afflitto; se avremo perdonato chi ci offende e respinto ogni forma di rancore e di odio che porta alla violenza; se avremo avuto pazienza sull’esempio di Dio che è tanto paziente con noi; se, infine, avremo affidato al Signore nella preghiera i nostri fratelli e sorelle. In ognuno di questi ‘più piccoli’ è presente Cristo stesso. La sua carne diventa di nuovo visibile come corpo martoriato, piagato, flagellato, denutrito, in fuga… per essere da noi riconosciuto, toccato e assistito con cura”, 
scrive Papa Francesco nella Bolla di indizione del Giubileo straordinario della Misericordia.

La Misericordia non come parola astratta ma come riconoscimento dell’Altro. “L’esperienza della misericordia, dice papa Francesco nella sua Lettera, diventa visibile nella testimonianza di segni concreti come Gesù stesso ci ha insegnato”. Si tratta quindi di una finalità immediata, e cioè la condivisione della sofferenza dell’altro attraverso la misericordia ma anche di riconoscere nell’Altro il volto di Cristo, il segno della sua presenza reale. 
Ma non è questo il vero obiettivo di ogni esperienza artistica dopo la fine del patto mimetico? 
“Ogni cosa, ogni immagine rimanda sempre ad altro”, sottolinea Salvatore Lovaglio.

“Mostraci il tuo volto e saremo salvi”
, è scritto nella preghiera di Papa Francesco per il Giubileo e, subito dopo, “tu sei il volto visibile del Padre invisibile”, dove ancora una volta è ribadito il rapporto fra visibile e invisibile. Occorre approfondire le parole di Papa Francesco per riconoscere il loro vero e profondo significato, in coerenza col suo magistero pontificio. Fra visibile e invisibile non c’è una corrispondenza come fra due mondi separati; l’invisibile, la grandezza di Dio, si rivela im-mediatamente nell’Altro, in questi si dà la presenza visibile di Dio.

La mostra, ad ingresso libero, sarà visitabile fino al 20 novembre 2016, tutti i giorni negli orari di apertura delle rispettive chiese.

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