Anton Maria Maragliano 1664-1739

Anton Maria Maragliano, Angelo, Genova

 

Dal 10 Novembre 2018 al 10 Marzo 2019

Genova

Luogo: Museo di Palazzo Reale

Indirizzo: via Balbi 10

Curatori: Daniele Sanguineti

Enti promotori:

  • MiBAC

Telefono per informazioni: +39 010 2710236

Sito ufficiale: http://www.palazzorealegenova.beniculturali.it/



Palazzo Reale, nel Teatro del Falcone, apre al pubblico dal 10 novembre 2018 al 10 marzo 2019, una grande mostra, a cura di Daniele Sanguineti, dedicata alla celebre figura di Anton Maria Maragliano, rinomato autore di sculture lignee, da Crocifissi aggraziati e palpitanti ad eleganti statue mariane a grandiose macchine processionali.

Si tratta del primo evento espositivo utile a dar conto del profilo monografico dell’artista,affrontato nel corso del tempo da diversi illustri studiosi e, negli ultimi vent’anni inmaniera specifica e approfondita, da Daniele Sanguineti che ha apportato un capillare approfondimento archivistico e filologico, incrementando notevolmente il catalogo delle opere.

La capacità di corrispondere alle esigenze della committenza attraverso immaginibellissime rese possibile, a partire dall’inizio del Settecento, l’ottenimento di un vero eproprio monopolio che costrinse lo scultore alla dotazione di un assetto imprenditoriale articolato. Ben due generazioni di allievi furono accolte nelle stanze di Strada Giulia, dove Maragliano aveva la bottega, dando corso a quel fenomeno di divulgazione del linguaggiodel maestro che rappresenta l’aspetto più affascinante, benché problematico, dell’approccio allo scultore: e gli allievi degli allievi perseguirono questa divulgazioneoltrepassando la fine del secolo.

La mostra, allestita negli ambienti del Teatro del Falcone, proporrà un percorso espositivo dalla doppia impostazione: da un lato l’iter cronologico, con i modelli culturali diriferimento, gli esordi, la bottega e l’intervento progressivo degli allievi, dall’altro unaserie di sezioni tematiche, articolate in suggestive aggregazioni di opere per iconografia o impatto scenografico.

L’esposizione prenderà il via dai luoghi di Maragliano evocati attraverso una serie di documenti, incisioni e acquerelli utili a raccontare le fasi di apprendistato e gli ambienti che hanno ospitato lo spazio di lavoro del maestro nel corso degli anni.
Segue una sezione dedicata ai precedenti costruita con le opere degli artisti su cui il giovane Maragliano si formò, da Giuseppe Arata e Giovanni Battista Agnesi a Giovanni Battista Bissoni e Marco Antonio Poggio.

Un posto a sé occupa il magnifico San Michele Arcangelo di Celle Ligure, richiesto a Maragliano nel 1694, e testimonianza imprescindibile del nuovo, delicato dinamismo infuso alle sculture lignee, capaci di tradurre nella tridimensionalità del manufatto la grazia coinvolgente e potentemente barocca propria della pittura coeva.

La cassa per i disciplinanti di Rapallo, richiesta nel 1700, rivela quanto la lezione berniniana, filtrata in città dalla presenza negli anni Ottanta del XVII secolo di Pierre Puget, sia stata un altro polo di aggiornamento essenziale per il talentuoso artista che dimostrò, in più di una occasione, di averla ben compresa e assimilata.

La pratica di lavoro, dalla manipolazione dei modelli in creta alla collaborazione con i pittori, specie quelli di Casa Piola, costituirà un approfondimento di particolare interesse che renderà comprensibile il progetto ideativo nell’interezza del suo iter.
L’accostamento progressivo di alcuni Crocifissi, grandi o piccoli, da cappella, da altar maggiore o da processione, mostra il sostanziale rinnovamento conferito da Maraglianoall’iconografia fino all’ottenimento di un cliché replicabile da parte degli allievi.
Una serie di spettacolari Madonne, sedute in trono, e una straordinaria cassa processionale– il Sant’Antonio Abate contempla la morte di san Paolo eremita oggi pertinenteall’omonima confraternita di Mele – restituiscono le valenze di teatralità delle composizioni maraglianesche, per le quali il biografo Ratti, riportando il giudizio delpopolo, scriveva: “...han tutta l’aria di Paradiso”.

Accanto ad opere dal piccolo formato che permetteranno di apprezzare pienamente la perizia tecnica del maestro, saranno inoltre esposti oggetti raffinatissimi, di ambito sacro e profano, commissionati da famiglie nobiliari per le proprie raccolte private.
Il percorso si conclude con una allusione alla complessa gestione dell’ereditàmaraglianesca, grazie alla presenza di alcuni pezzi realizzati dai principali allievi.

Vista la ricca presenza di opere di Maragliano nel tessuto cittadino, la mostra proseguirà in città dove saranno opportunamente segnalate sculture e casse processionali ancora oggicustodite nei luoghi d’origine, come la Pietà di San Matteo, i Dolenti della cappella Squarciafico in Santa Maria delle Vigne, le Stigmate di san Francesco del padre Santo e ilSan Pasquale della Santissima Annunziata, che non potrebbero essere movimentate per laloro complessità. I diversi siti verranno così coinvolti nell’itinerario espositivo, creandoaccessi facilitati per i visitatori, anche in collaborazione con l’Ufficio Arte Sacra della CuriaArcivescovile di Genova.
L’importante evento espositivo sarà inoltre accompagnato da un catalogo scientifico con saggi e schede delle opere esposte e da una giornata di studi (Maragliano: studi e restauri),organizzata con il coinvolgimento dell’Università degli Studi di Genova e dellaSoprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Genova e le province di Imperia, La Spezia e Savona, nella quale si affronteranno riflessioni specifiche e si presenteranno gli esiti dei recenti restauri (connessi al Bando San Paolo rivolto alle opere di Maragliano e dei maraglianeschi sul territorio).

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