La Guerra esposta

La Guerra esposta, Museo del Risorgimento, Genova

 

Dal 23 Novembre 2018 al 29 Giugno 2019

Genova

Luogo: Museo del Risorgimento

Indirizzo: via Lomellini 11

Orari: martedì e venerdì 9-14; mercoledì 9-18.30; sabato 9.30-18.30; domenica (la prima di ogni mese) 9.30-18.30. Chiuso: lunedì e giovedì e 25 dicembre

Telefono per informazioni: +39 010 5576430

E-Mail info: museorisorgimento@comune.genova.it



Pensata dapprima come un riallestimento è diventata una vera e propria mostra, che va ad integrarsi nel percorso espositivo del Museo del Risorgimento, ampliandolo cronologicamente, e rivelando al pubblico che il museo non è solo “risorgimentale”, ma che con le opere e i documenti conservati  negli archivi e nei depositi dell’Istituto Mazziniano, copre un arco temporale ben più ampio, dall’ antico regime con le note vicende legate al mito del Balilla (1746) al secondo dopoguerra.

L’esposizione  propone all’attenzione del pubblico i temi della guerra,  grazie al cospicuo patrimonio di opere d’arte, documenti e cimeli raccolti dal museo durante e dopo conflitto: dipinti e disegni realizzati dagli artisti-soldato, fotografie realizzate sul fronte e sul fronte interno, manifesti di propaganda firmati da artisti di fama, cimeli recuperati sui campi di battaglia o realizzati per essere donati al museo al termine del conflitto.

La mostra presenta complessivamente 21 manifesti di grandi dimensioni, 78 tra dipinti e disegni di artisti  soldato, 2 bozzetti,   un centinaio tra cartoline e documenti;  27 fotografie sono esposte nei leggii in saletta dedicata a Cesare Battisti,  oltre alle 45 proiettate nella della sala del 5 maggio 1915 e a quelle contenute negli apparecchi stroboscopici che si possono ammirare all’inizio del percorso; e poi ancora cimeli ed armi raccolti.

I contenuti della mostra sono disponibili anche su tablet a disposizione dei visitator
i, curati da Elios Lab - DITEN Università di Genova.

La mostra è corredata dal catalogo in italiano e in inglese LA GUERRA ESPOSTA, scritto da Raffaella Ponte e Carlo Stiaccini, edito da Stefano Termanini.


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