Lapis e digitale. Disegni a matita e a tavola grafica Alice Benedetti
Dal 16 Ottobre 2020 al 31 Dicembre 2020
Gorizia
Luogo: Hic Caffè letterario
Indirizzo: via don Bosco 165
Orari: lunedì, martedì e giovedì 7.30 / 13.30 e 16.00 / 22.00; mercoledì chiuso; venerdì e sabato 7.30 / 13.30 e 16.00 / 23.00; domenica 8.00 / 13.00
Enti promotori:
- Associazione "Amici dell'Arte Felice"
- Accademia del Fumetto di Trieste
- Cassa Rurale del FVG
Costo del biglietto: ingresso gratuito
L'artista rielabora - a matita o a tavola grafica - alcuni fumetti, videogame (FNAF, Undertale) o personaggi di celebri film di animazione (Dragon Traine, Big Hero6) secondo un suo stile personalissimo; accanto ad essi anche disegni che ritraggono gli affetti famigliari, gli amici, i compagni di scuola, i suoi amatissimi animali e... molto altro.
Alice Benedetti, in arte Ali la lupetta, è nata a Monfalcone nel 2001.
Frequenta l’ultimo anno del liceo artistico “Max Fabiani” di Gorizia (sezione Arti Figurative), dove è stata allieva di Ivan Crico, noto pittore, incisore e poeta.
Appassionata di fumetti, in particolare Manga e Anime giapponesi (fra i suoi autori preferiti c’è il grande Hayao Miyazaki), ha frequentato l’Accademia del Fumetto, Arti Grafiche, Design e Moda di Trieste sotto la guida dell’illustratore, fumettista e grafico Luca Vergerio.
Estratto dalla prefazione di Vergerio:
I fumettisti sono, in una certa misura, gli eredi naturali di quegli uomini che, migliaia di anni fa, narravano le loro avventure di caccia sulle pareti di una grotta. Tracciando dei segni, segnando – disegnando! - ciò che volevano raccontare a chi sarebbe arrivato dopo di loro. Il fumetto questo fa: utilizza delle immagini per raccontare una storia...
Ho sempre visto Alice mettere se stessa nelle proprie storie. E questa è una cosa comune a quasi tutti i raccontastorie: non si è mai visto un fumettista che, nel modellare il proprio personaggio, non gli abbia dato caratteristiche del suo creatore. Ma in questo, Alice va oltre: non usa la “maschera” di un personaggio per raccontare di sé. Molto spesso è autobiografica, disegna se stessa nelle storie, forse con il timore di poter mostrare troppo ma di certo con un coraggio che va premiato.
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