Io qui sottoscritto. Testamenti di Grandi Italiani

Io qui sottoscritto. Testamenti di Grandi Italiani - Giovanni Verga

 

Dal 02 Marzo 2024 al 24 Marzo 2024

Lecce

Luogo: Convitto Palmieri

Indirizzo: Piazzetta di Giosuè Carducci

Orari: lunedì – sabato dalle 8 alle 20

Costo del biglietto: ingresso gratuito


Storia, letteratura, politica, teatro, imprenditoria, religione rivisitati attraverso le ultime volontà di personaggi come Cavour, Garibaldi, De Nicola, Manzoni, D’Annunzio, Pirandello, Verdi, Marconi, Caruso, Papa Paolo VI. Sono alcuni dei nomi dei grandi personaggi che hanno fatto la storia d’Italia, le cui ultime volontà sono state riscoperte dal Notariato e messe a disposizione del grande pubblico attraverso la mostra: Io qui sottoscritto. Testamenti di grandi italiani” - realizzata dal Consiglio Nazionale del Notariato - una raccolta di documenti che narra l’Italia da un punto di vista inedito, quello dei testamenti di politici, imprenditori, artisti che hanno reso grande il nostro Paese. Un patrimonio culturale conservato negli Archivi e nei Musei d’Italia, che difficilmente è possibile visionare.
 
Dal 2 al 24 marzo la mostra Io qui sottoscritto. Testamenti di grandi italiani” arriva a Lecce – Convitto Palmieri -  Piazzetta di Giosuè Carducci.
In questa edizione è prevista anche la partecipazione attiva dei giovani attraverso un percorso formativo e di accompagnamento alla mostra espositiva rivolto agli studenti di alcune scuole del territorio, che ha come scopo quello di sensibilizzare gli studenti alla cultura della legalità, al valore della memoria, attraverso i documenti degli Archivi di Stato e il sistema delle fonti, evocare nei giovani i valori trasmessi alle generazioni future attraverso la lettura e l’approfondimento dei testamenti dei Grandi Italiani, la conoscenza della funzione del Notaio come prevenzione e contrasto ai fenomeni della illegalità.
Il Collegio Notarile di Lecce, in collaborazione con il Liceo Palmieri di Lecce, il Liceo Banzi di Lecce e il Liceo Quinto Ennio di Gallipoli, ha organizzato, già nei mesi trascorsi, incontri con gli studenti incentrati sull’elaborazione di temi aventi ad oggetto la memoria, la giustizia e la legalità, invitando i ragazzi a predisporre un proprio testamento spirituale.
 
La mostra - nata a Roma in occasione dei 150 anni dell’Unità d’Italia e riproposta a Genova, Imperia, Mantova, Milano, Modena, Piacenza, Torino, Palermo, Firenze, Bologna, Sassari e Brescia e che ha accolto oltre 40mila visitatori – è un itinerario inedito e rivelatore, perché ogni testamento racconta, del suo autore, non solo la situazione familiare ed economica, ma soprattutto l’animo, le scelte morali, civili, le propensioni e il carattere. In una panoramica di carte, ma soprattutto di emozioni ad esse affidate, a mettersi in mostra è dunque il nostro Paese, nelle sue diverse voci, in un’ottica del tutto nuova, meno tradizionale e accademica.  
 
Per l’edizione di Lecce sono stati recuperati i testamenti di Grandi Salentini quali la nobildonna Giulia Starace, che col suo testamento olografo costituì la Fondazione “Le Costantine” alla quale destinò tutto il suo patrimonio; Michele De Pietro, illustre avvocato del Foro Leccese, fermo oppositore del fascismo e grande repubblicano, che fu Ministro di Grazia e Giustizia; Liborio Romano, che svolse un ruolo significativo nel corso del Risorgimento Italiano e venne nominato Ministro dell’Interno; Sigismondo Castromediano, grande uomo politico che ebbe un ruolo fondamentale nella modernizzazione della città di Lecce, ponendo le fondamenta di una delle meraviglie del Salento: Il Museo Provinciale di Lecce “Sigismondo Castromediano”.
 
Gli archivi notarili e di Stato, distribuiti in tutto il territorio italiano, sono pertanto i custodi della memoria e della storia, individuale e collettiva. Mantengono traccia delle attività economiche, patrimoniali, politiche e culturali nel corso della storia delle famiglie, dei paesi e delle città di tutta Italia. Una fonte preziosa per lo studio della storia del nostro paese che i notai contribuiscono ad alimentare con i loro atti e documenti. Uscendo dall’oscurità degli archivi, nei quali sono custoditi e tutelati, ma soprattutto dai rigori dello stereotipo, i testamenti dimostrano così la loro vitalità e la forza della loro funzione.

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