Andrea Branzi. Archetipi

© Ph. Daniele Macchi | Andrea Branzi, Archetipi n. 1, 2019

 

Dal 22 Maggio 2019 al 22 Giugno 2019

Milano

Luogo: Antonia Jannone Disegni di Architettura

Indirizzo: cCorso Garibaldi 125

Orari: da martedì a sabato 15:30-19:30; la mattina su appuntamento

Telefono per informazioni: +39 02 29002930

E-Mail info: info@antoniajannone.it

Sito ufficiale: http://www.antoniajannone.it



Andrea Branzi, dopo l’assegnazione del premio Rolf Schock per le Arti Visive conferitogli dalla Royal Academy of Fine Arts di Stoccolma nel 2018, torna a esporre nella galleria Antonia JannoneDisegni di Architettura con la mostra Archetipi. Dieci sculture inedite, realizzate con DAS, legno e rete metallica, indagano il tema degli archetipi. In mostra anche una serie di opere su carta.
 
Gli archetipi sono quei modelli teorici, mentali, che anticipano tutte le nostre attività creative; si tratta di un patrimonio antropologico non evidente, che giace nel profondo del nostro istinto, quando diamo forma e sostanza a nuove forme espressive. In architettura significa fare riferimento a strutture primarie come le capanne, i recinti, le strutture agricole, la cui funzione non è definita in rapporto all’abitare ma al costruire, intesa come attività primaria prima che funzionale.
Oggi l’architettura civile vive una crisi di credibilità, nel senso che il suo rapporto con la società si è progressivamente logorato; a sua volta la società vive una profonda crisi e non è più in grado di fornire quadri di valori al progetto. In questo contesto la riflessione sugli archetipi primari diventa importante perché essi non sono una eredità del passato, ma piuttosto un repertorio da inventare; non sono cioè un repertorio certo ma piuttosto un materiale da indagare dentro la profondità della nostra mente.Andrea Branzi
 
Andrea Branzi architetto e designer, nato a Firenze nel 1938, dalla metà degli anni ’70 vive e lavora a Milano. 
Dal 1964 al 1974 prende parte ad Archizoom Associati, primo gruppo di avanguardia noto in campo internazionale. Cofondatore di Domus Academy nel 1982, prima scuola internazionale post - laurea di design, ha ricevuto tre Compassi d’Oro, uno alla carriera nel 1987 oltre alla Laurea Honoris Causa in Disegno Industriale all’Università La Sapienza di Roma nel 2008. Nello stesso anno è nominato Membro Onorario del Royal Design for Industry di Londrae dell’Accademia delle Arti e del disegno di Firenze.
Nel 2010 è stato invitato a partecipare con una sala personale alla Biennale di Venezia, presso il padiglione Italia. 
Autore di molti libri su storia e teoria del design, Andrea Branzi è uno dei volti di Ambassador per Expo Milano 2015. Nel 2017 il Centro Georges Pompidou di Parigi ha dedicato al suo lavoro una sala permanente.
Nel 2018 la Royal Academy of Fine Arts di Stoccolma gli ha conferito il premio Rolf Schock per le Arti Visive.
I suoi progetti sono conservati presso molti musei quali: Centro Studi e Archivio della Comunicazione dell’Università di Parma; Centro Georges Pompidou, Parigi; Design Museum, Gent; MOMA New York; Brooklyn Museum, New York; Denver Museum of Art, Denver; Fondation Cartier pour l’Art Contemporain, Parigi; Groninger Museum, Groningen; Fonds Régional d'Art Contemporain, Orleans; Houston Museum of Fine Arts, Texas; Israel Museum, Gerusalemme; Musée des Beaux-Arts, Montreal; Musée des Arts décoratifs, Parigi; Victoria & Albert Museum, Londra; Vitra Design Museum, Weil-am-Rhein; MAK, Vienna.
 
Antonia Jannone inizia il suo percorso nel 1977 concentrandosi su di un’espressione artistica che fino ad allora non aveva trovato spazio: l’architettura. 
Realizza le prime personali di insigni architetti: Leon Krier, Ernesto Bruno Lapadula, Giovanni Muzio, Aldo Rossi, Alberto Sartoris, Ettore Sottsass, Stefan Wewerka. In quegli anni il disegno di architettura usciva dalla funzione strettamente progettuale e diventava una forma d’arte autonoma, esprimeva un’idea poetica del mondo valevole per se stessa (Aldo Rossi, Massimo Scolari, Ettore Sottsass, Arduino Cantafora) alla stregua di G.P.Pannini, Joli o Hubert Robert.
Lo stesso accadeva per la scenografia, non più fondali dipinti ma un contesto tridimensionale inteso a creare un clima, un’atmosfera. Mostre di Nicola Benois, Ezio Frigerio, Pier Luigi Pizzi e altri.
Dal 1986 a questo indirizzo primario della galleria Antonia Jannone si affianca un interesse speciale per artisti e designers: Sergio Cappelli e Patrizia Ranzo, Nathalie Du Pasquier, Borek Sipek e George Sowden.
Le ultime mostre sono state dedicate a: Mario Botta, Andrea Branzi, Alessandro Busci, Aldo Cibic, Michele De Lucchi, Vittorio Gregotti, Steven Holl, Ugo La Pietra, Alessandro Mendini, Marco Palmieri, Gaetano Pesce, Franco Raggi, Umberto Riva, Alvaro Siza, Ettore Sottsass, Sergei Tchoban, Velasco Vitali e Marco Zanuso Jr.

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