Barbara Uccelli una mente sovraffollata

Barbara Uccelli una mente sovraffollata

 

Dal 29 Giugno 2016 al 20 Luglio 2016

Milano

Luogo: Unicredit Pavillion

Indirizzo: piazza Gae Aulenti 10

Orari: dalle 10 alle 19 (chiusa l’1, il 12 e il 15 luglio; il 18 luglio aperta fino alle 15; il 7 luglio aperta fino alle 16; il 29 giugno aperta fino alle 18)

Curatori: Fortunato D’Amico

Costo del biglietto: ingresso gratuito

Telefono per informazioni: +39 02 88623569

E-Mail info: mediarelations@unicredit.eu

Sito ufficiale: http://www.unicreditpavilion.eu



A partire da mercoledì 29 giugno la Passerella dell’Arte di UniCredit Pavilion ospiterà la mostra “Barbara Uccelli una mente sovraffollata”, una selezione di opere fotografiche, installative e scultoree, frutto della creatività della poliedrica artista, riunite in una personale visitabile gratuitamente sino al prossimo 20 luglio.
 
La mostra nasce da una positiva contaminazione:  da un lato l’Io dell’artista,  alla costante ricerca di equilibrio e risposte; dall’altra il resto del mondo, una propositiva fucina di domande. 

Le opere esposte sono il perfetto punto d’incontro tra queste due prospettive: quella interna all’artista, capace di trascinare lo spettatore dentro la sua mente; e quella esterna e critica, tipica del visitatore, che lascia libero sfogo all’interpretazione dei messaggi lanciati dalle creazioni artistiche, in un gioco delle parti che si nutre di reciproco rispetto alla ricerca di un significato condiviso.
 
L’idea della mostra milanese nasce dall’osservazione diretta di piazza Gae Aulenti, lo spazio che circonda l’UniCredit Pavilion, un’agorà contemporanea che mette la mente sovraffollata dell’artista nella condizione di riflettere il brulicante flusso delle persone, come corpi e idee in transito.
 
La collezione di lavori esposti rievoca i temi cari all’artista nei suoi anni di ricerca: le relazioni tra esseri umani, la madre terra, le dicotomie. In questo viaggio convivranno le opere fotografiche, come immagini di biografie, nelle quali la figura femminile è mostrata coi suoi simboli e i suoi simulacri; le opere installative e le sculture riprodurranno invece in una prospettiva tridimensionale le gioie e le paure della generazione presente. I colori e il bianco e nero rappresentano il perenne contrasto tra ciò che è ed è stato e ciò che non sarà mai.
 
Opere fotografiche, sculture e installazioni trasportano il visitatore attraverso storie reali e immaginarie, d’amore e di perdita, di sogno e di rinascita. Un percorso attraverso i fasti e gli errori della storia per guardare il passato remoto e quello recente e chiedersi cosa andava fatto e quali errori potevano essere evitati per approdare a uno dei tanti futuri possibili.
 
La selezione delle opere è stata curata da Fortunato D’Amico, importante saggista da sempre interessato a navigare nella multidisciplinarità e multiculturalità dei linguaggi, transitando dai territori dell'arte e dell’architettura per coniugare filosofia, scienza e sistemi di vita. 
 

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