Conoscere e amare l’Italia: le trasformazioni del Paese attraverso le fotografie di Renato Bazzoni, tra i fondatori del FAI

Conoscere e amare l’Italia: le trasformazioni del Paese attraverso le fotografie di Renato Bazzoni, tra i fondatori del FAI

 

Dal 08 Aprile 2017 al 01 Maggio 2017

Monza | Milano

Luogo: Villa Reale

Indirizzo: viale Brianza 1

Orari: dal martedì alla domenica dalle ore 10 alle 19, venerdì fino alle ore 22. Chiusa lunedì 10 aprile. Aperta lunedì 17 e 24 aprile, 1° maggio

Curatori: Alberto Saibene

Enti promotori:

  • FAI – Fondo Ambiente Italiano
  • Nuova Villa Reale Monza
  • Patrocinio di MiBACT
  • Regione Lombardia
  • Provincia di Monza e Brianza
  • Reggia di Monza
  • Comune di Monza
  • Comune di Milano
  • Comune di Carate Brianza

Costo del biglietto: ingresso gratuito. Ogni contributo sarà devoluto al FAI, a sostegno delle attività di tutela del patrimonio storico, artistico e ambientale italiano

Telefono per informazioni: +39 039 5783427

E-Mail info: info@villarealedimonza.it

Sito ufficiale: http://www.mostrabazzoni.it



Il nostro Paese reca importantissime stratificazioni di antiche civiltà. Noi non possiamo ignorarlo, non possiamo distruggere queste vestigia. Anzi, dobbiamo farle nostre, in modo che non vengano conservati dei cimiteri, ma delle sedi umane perfettamente vitali. Renato Bazzoni

Prosegue la mostra fotografica itinerante Conoscere e amare l’Italia: le trasformazioni del Paese attraverso le fotografie di Renato Bazzoni, tra i fondatori del FAI che raccoglie gli scatti dell’architetto milanese e ripercorre le tappe del suo impegno civile per la tutela dell’ambiente e del patrimonio culturale italiano a partire dagli anni Cinquanta. Dall’8 aprile al 1° maggio 2017 l’esposizione, promossa dal FAI – Fondo Ambiente Italiano e da Nuova Villa Reale Monza con l’appassionato impegno degli Amici del FAI e della Delegazione FAI Monza, arriva nella prestigiosa cornice della Villa Reale di Monza.

La mostra sarà inaugurata venerdì 7 aprile, ore 18, alla presenza di Andrea Carandini, Presidente del Fondo Ambiente Italiano, Giulia Maria Crespi, Presidente Onorario e tra i fondatori del FAI, e Attilio Maria Navarra, Presidente di Nuova Villa Reale Monza.

La scelta della data non è casuale: il 7 aprile 1967, infatti, dopo le alluvioni di Firenze e di gran parte del Veneto, inaugurava a Milano la mostra a cura di Touring Club Italiano e Italia Nostra Italia da salvare, il progetto che per la prima volta ha posto i cittadini di fronte ai disastri del dissesto ambientale e che scaturì da tre anni di indagini dello stesso Renato Bazzoni e di alcuni suoi collaboratori.

Un gruppo di sette giovani architetti che viaggiarono da Nord a Sud e, per mezzo della macchina fotografica, compilarono “un inventario degli sfregi, degli stupri...degli oltraggi, perpetrati ai danni del nostro patrimonio artistico e naturale”, come scrisse Indro Montanelli nella sua recensione sul “Corriere della Sera”. Il risultato fu, secondo il grande giornalista, “un bellissimo Giro d’Italia della vergogna”, il “primo serio efficace appello all’opinione pubblica...perché si renda conto degli scempi che si stanno commettendo”: una missione nobile e ancora molto attuale che il FAI condivide e intende commemorare a distanza di cinquant’anni con la tappa monzese di Conoscere e amare l’Italia.

Curata da Alberto Saibene, la mostra è divisa in sei sezioni – a ciascuna corrisponde un monitor su cui scorrono le immagini fotografiche – e comprende circa 300 scatti, parte di un corpus di quasi 30.000 foto, donato al FAI dalla signora Carla Bazzoni, moglie di Renato, scomparso nel 1996.

La prima sezione della mostra è dedicata all’Architettura spontanea o rustica, frutto delle ricognizioni di Bazzoni nei primi anni Cinquanta alla scoperta di un’Italia “minuta” e produttiva – dalle fattorie fortificate medievali ai primi esempi di edilizia industriale ottocentesca. La seconda ha al centro il lavoro di indagine che confluì nella mostra Italia da salvare, e la storia di questo evento. La terza sezione affronta invece il tema del fragile habitat di Venezia e della “bellezza accattivante e splendente, direi sfacciata” della Laguna, che Bazzoni considerava non sufficientemente salvaguardata.

Le fotografie della quarta sezione, dal titolo Tutti al mare, sono scatti aerei che testimoniano gli scempi edilizi nelle zone costiere nel periodo del boom economico e della nascita del turismo di massa. Una visione in chiaroscuro, tra il documento, la divulgazione e la denuncia, che precede le ultime due sezioni: Nel solco di Romolo: leggere il territorio – la storia dell’uomo attraverso il paesaggio, che per Bazzoni era “un corpo vivo che traduce in forme i contenuti delle civiltà che vi si svolgono” – e Brianza da scoprire, che documenta l’impegno dell’architetto milanese per raccontare quella parte di territorio lombardo, che presentava ancora la sopravvivenza di elementi di architettura rurale destinati a scomparire a causa delle grandi trasformazioni determinate dall’industrializzazione. 
Rispetto alle edizioni precedenti, la tappa monzese sarà arricchita da un video-documentario dedicato a Renato Bazzoni a cura di Simone Pera e Alberto Saibene che recupera rare interviste a Bazzoni e le testimonianze di chi lo ha conosciuto e frequentato.

Durante la mostra la Delegazione FAI Monza, con ISAL Istituto per l’arte Lombarda e il Circolo Fotografico Monzese, promuove il concorso fotografico #FAIUNOSCATTO, Trasformazioni, identità e paesaggi della Brianza. Tema del concorso sono i caratteri identitari della Brianza di oggi raccontati attraverso i nuovi paesaggi. Si richiede ai fotografi di interpretare con i loro scatti e con un titolo ciò che ritengono più rappresentativo delle molteplici nuove identità della Brianza. 
In occasione della mostra Conoscere e amare l’Italia la Villa Reale di Monza ospiterà gli incontri
- giovedì 20 aprile, ore 18.30
“Il paesaggio fragile: dialogo con Antonella Tarpino” storica e scrittrice autrice di Paesaggio fragile sulle trasformazioni del nostro paesaggio
- giovedì 27 aprile, ore 18.30
“Fotografare il paesaggio: dialogo con Gianni Berengo Gardin e Vittorio Pigazzini”
con il maestro che, nel corso della sua carriera iniziata nel 1965, si è dedicato al reportage, all’indagine sociale,
alla documentazione di architettura e alla descrizione ambientale e con l’appassionato fotografo di natura, paesaggi e giardini, compagno di viaggio di Renato Bazzoni
Ingresso gratuito fino a esaurimento posti. Prenotazioni alla email: delegazionefai.monza@fondoambiente.it 

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