Francesco Garbelli. Urban Attitude

Francesco Garbell,i Il paradosso del pedone, 2017-18, stampa fine art su carta cotone, cm. 40x60

 

Dal 05 Aprile 2018 al 30 Aprile 2018

Milano

Luogo: Gilda Contemporary Art

Indirizzo: via San Maurilio 14

Orari: dal martedì al venerdì dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 19.00. Sabato dalle 10.30 alle 13.00 e il pomeriggio su appuntamento. Orario straordinario in occasione dell’apertura del distretto delle 5 Vie mercoledì 18 aprile: dalle 10.30 alle 12,30 e dalle 14,30 alle 21

Curatori: Cristina Gilda Artese, Alessandro Trabucco

Costo del biglietto: ingresso gratuito

Telefono per informazioni: +39 339.4760708

E-Mail info: info@gilda.gallery

Sito ufficiale: http://www.gilda.gallery/



Dal 6 al 30 aprile 2018, Gilda Contemporary Art di Milano (via San Maurilio 14) ospita la personale di Francesco Garbelli, dal titolo Urban Attitude.
L’esposizione, curata da Cristina Gilda Artese e Alessandro Trabucco, alla quale si affiancheranno una serie di interventi urbani nel contesto delle Cinque Vie e che vedrà il coinvolgimento di importanti realtà del design come l'atelier BigApple in Piazza Mentana, intende evidenziare questa ormai pluridecennale attitudine urbana di Francesco Garbelli sviluppata dall'artista direttamente sul campo, mantenendo sempre vitale il proprio interesse verso importanti tematiche come la storia, la società, l'ecologia e l'attualità. 
Il pubblico sarà chiamato a partecipare attivamente con la richiesta di realizzare un'immagine fotografica della piazza, interpretando personalmente le problematiche di un utilizzo penalizzante degli spazi urbani a scapito della collettività, considerando anche il fatto che in zona vi sono ben cinque istituti scolastici. Una di queste immagini sarà scelta ed entrerà a far parte di un'installazione che Francesco Garbelli realizzerà in loco.
Nel suo caratteristico stile comunicativo l'artista compirà quindi degli interventi installativi in galleria e nelle vie adiacenti che andranno a stimolare interrogativi e riflessioni circa alcune delle più urgenti problematiche contemporanee a lui tanto care, come il precario equilibrio di convivenza tra l'essere umano e l'automobile, tra natura e tecnologia, con uno sguardo al passato, al presente e al futuro, tutti argomenti già ampiamente affrontati dall'artista attraverso installazioni urbane, immagini fotografiche e anche un video.
L'attitudine urbana di Francesco Garbelli ha inizio intorno alla metà degli anni '80 del secolo scorso. È importante sottolinearlo, in quanto il suo esordio artistico avviene in controtendenza rispetto al grande ritorno in Europa della pittura (Neoespressionismo in Germania e Transavanguardia in Italia) e in un'epoca in cui l'approccio dell'arte contemporanea verso l'ambiente esterno, in questo specifico caso la città, è rinnovato soprattutto dal graffitismo americano (i cui esponenti più importanti sono senz'altro A-One, Ronnie Cutrone, James Brown, Kenny Sharf e Keith Haring), importato in Italia dal gallerista Salvatore Ala e dalla critica d'arte Francesca Alinovi. 
Garbelli vive in diretta questa atmosfera fresca ed innovativa, sviluppando un proprio personale codice espressivo, differente dalle realizzazioni degli artisti statunitensi. Il suo interesse per il linguaggio della segnaletica stradale, composto soprattutto da immagini, pittogrammi ed indicazioni di immediata lettura, lo ha spinto a realizzare opere che installava compiendo delle vere e proprie incursioni abusive nel tessuto urbano, azioni di grande coinvolgimento intellettivo e dalla forte componente ironica, oggetti perfettamente mimetizzati con i cartelli stradali ufficiali. 

Francesco Garbelli
Laureato alla Facoltà d'Architettura del Politecnico di Milano nel 1990, vive e lavora a Milano. 
È stato tra i promotori e protagonisti della mostra-evento degli anni '80, a Milano, nell’ex fabbrica Brown Boveri all’epoca situata tra i quartieri Isola e Porta Nuova. In seguito - confermando la sua attenzione al contesto urbano - compie i suoi primi interventi di public art concentrando il proprio interesse sulla toponomastica e la segnaletica stradale. Tra la seconda metà degli anni '80 e la prima metà dei '90 realizza una serie d’interventi in varie città in Italia ed Europa - inventando nuovi cartelli con sottile ironia - grazie ai quali viene oggi considerato come un vero e proprio precursore della street e urban art.
Negli anni '90 fa parte del gruppo “Concettualismo Ironico Italiano” con il quale partecipa a una serie di mostre in Musei e Gallerie in Italia e Germania. Alcune sue opere entrano a far parte della collezione VAF- Stiftung, oggi custodita al MART di Trento e Rovereto. Ha inoltre insegnato alla N.A.B.A., Nuova Accademia di Belle Arti di Milano e attualmente collabora con L.UN.A., Libera Università delle Arti di Bologna.
Oltre alle installazioni urbane, i progetti di public art, la sua produzione ha toccato diverse tecniche - dalle sculture in resina con cui ricrea dei veri e propri “pezzi di mare” di straordinaria efficacia visiva, all’utilizzo del mezzo video e fotografico - padroneggiate sempre con grande dimestichezza ed onestà intellettuale, senza mai seguire alcun tipo di seducente forzatura modaiola, mantenendo viva e difendendo la propria autonomia.
 
Inaugurazione: giovedì 5 aprile, ore 18

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