Gianni Maffi. MilanExpo

Gianni Maffi, Via Gioia, 2014

 

Dal 21 Maggio 2015 al 16 Giugno 2015

Milano

Luogo: Biblioteca Centrale - Palazzo Sormani

Indirizzo: corso di Porta Vittoria 6

Orari: da lunedì a sabato 9-19.30

Curatori: Roberto Mutti

Enti promotori:

  • Biblioteca Centrale Palazzo Sormani
  • Photofestival Milano 2015

Costo del biglietto: ingresso gratuito

Telefono per informazioni: 800.88.00.66

Sito ufficiale: http://www.comune.milano.it/biblioteche


La conversione di Milano da vecchia “città-fabbrica” a “città di servizi” ne ha radicalmente modificato la struttura economico-produttiva e ha comportato un altrettanto importante trasformazione delle infrastrutture. La fisionomia della città è stata quindi profondamente modificata in molte zone sia del centro che dell’hinterland. Gianni Maffi realizza un lavoro di documentazione del paesaggio urbano del capoluogo lombardo a pochi mesi dall’apertura di Expo, concentrandosi appunto sulle zone che nell’ultimo decennio hanno subito i più importanti cambiamenti di carattere urbanistico e architettonico. Dagli interventi allo storico quartiere della Bicocca completati nel 2005, al nuovo quartiere Santa Giulia che ha stravolto il “borgo” operaio di Rogoredo, all’area di Porta Nuova che, con i suoi palazzi a torre, conferisce al profilo cittadino una verticalità che le poche esperienze di “architettura verticale” degli anni 50 e 60 non avevano innescato. Le immagini evidenziano scelte architettoniche e urbanistiche che nei volumi e nelle geometrie sottolineano spesso intenti formali indirizzati ad una monumentalità non sempre convincente e forse troppo appiattita sui modelli di uno “stile internazionale” che sta ormai omologando l’aspetto di molte grandi metropoli. Maffi propone una lettura molto rigorosa degli spazi e degli oggetti fotografati. Con la fotocamera “in bolla” riprende palazzi, strade, piazze, restituendoceli in immagini dove la presenza umana è scarsa e dove spesso si percepisce un senso di spaesamento, di smarrimento che viene accentuato dall’utilizzo del bianco e nero o di un colore molto desaturato.

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