Growing roots. 15 anni del Premio Furla

Growing roots. 15 anni del Premio Furla

 

Dal 04 Marzo 2015 al 12 Aprile 2015

Milano

Luogo: Palazzo Reale

Indirizzo: piazza Duomo 12

Orari: lunedì 14.30-19.30; martedì, mercoledì, venerdì, domenica 9.30-19.30; giovedì e sabato 9.30-22.30

Curatori: Chiara Bertola, Giacinto Di Pietrantonio, Yuko Hasegawa

Enti promotori:

  • Comune di Milano Cultura

Costo del biglietto: ingresso gratuito

E-Mail info: Comunicazione.UfficioStampa@comune.milano.it

Sito ufficiale: http://www.growingrootsmilano.it


Inaugura a marzo 2015 nelle sale dell’Appartamento dei Principi di Palazzo Reale la mostra retrospettiva che ripercorrerà le dieci edizioni del Premio Furla attraverso le opere dei suoi vincitori. Dieci stanze per dieci artisti: Sislej Xhafa, Lara Favaretto, Sissi, Massimo Grimaldi, Pietro Roccasalva, Luca Trevisani, Alberto Tadiello, Matteo Rubbi, Chiara Fumai e il duo vincitore dell’ultima edizione Maria Iorio e Raphaël Cuomo. 

Palazzo Reale e Fondazione Furla sono lieti di annunciare la mostra GROWING ROOTS – 15 anni del Premio Furla, a cura di Chiara Bertola, Giacinto Di Pietrantonio e Yuko Hasegawa, che si terrà nelle sale della prestigiosa sede espositiva milanese dal 5 marzo al 12 aprile 2015. 

La mostra sarà l’occasione per celebrare i quindici anni di vita e le dieci edizioni del Premio Furla, che proprio quest’anno ha scelto di trasferirsi a Milano, capitale italiana e internazionale della creatività contemporanea, per valorizzare la propria storia e offrire un’ulteriore importante piattaforma di visibilità ai giovani talenti che da sempre sostiene. 

Promossa dal Comune di Milano Cultura e nata dalla collaborazione tra Palazzo Reale e Fondazione Furla, GROWING ROOTS – 15 anni del Premio Furla sarà una retrospettiva che farà il punto sull’arte italiana degli ultimi quindici anni attraverso le opere e le ricerche artistiche dei dieci artisti vincitori: Sislej Xhafa (2000), che attiva lo sguardo dell’altro alla ricerca dell’identità migrante; Lara Favaretto (2001), con una ricerca rivolta a dare senso poetico alla fragilità e marginalità; Sissi (2002), con una pratica performativa che dà corpo ad anatomie emotive e visionarie; Massimo Grimaldi (2003), interessato a ridefinire l’arte con immagini e forme come massa neutra interposta tra creatore e fruitore; Pietro Roccasalva (2005), che mette al centro la sopravvivenza della pittura nelle forme dell’attualità contemporanea; Luca Trevisani (2007), che indaga apparati biologici vegetali che rimandano a vie di scorrimento di flussi nella fragilità della loro organizzazione; Alberto Tadiello (2009), la cui tensione e attrazione, rumore e silenzio sono chiamati a ridisegnare lo spazio come campo d’energia; Matteo Rubbi (2011), che fa della relazione e condivisione attivatori di contesto volti a rompere la neutralità del white cube; Chiara Fumai (2013), il cui attivismo performativo sollecita alla messa in discussione dell’attualità sociale; e il duo Maria Iorio e Raphael Cuomo (2015), le cui tattiche documentarie e ricostruzioni storicistico/narrativo, veicolano traiettorie di ricerca a lungo termine. 

“Quando il Premio Furla è nato, nel 2000, era un momento in cui i premi d’arte e le opportunità per i giovani artisti erano praticamente inesistenti e il nostro era un progetto pionieristico e visionario – ha sottolineato Giovanna Furlanetto, Presidente di Fondazione Furla e Furla S.p.A. – A quindici anni di distanza, oggi possiamo dire che il lavoro portato avanti con passione, impegno e coerenza ha messo radici profonde e dato i suoi frutti. GROWING ROOTS è perciò un omaggio alla storia del Premio e a tutti coloro che negli anni ne hanno fatto parte, e allo stesso tempo segna una fase nuova e importante: la collaborazione con il Comune di Milano e Palazzo Reale, nell'anno di EXPO, è un gradino particolarmente significativo di questo percorso di crescita per valorizzare capacità, idee e visioni dei giovani artisti, che sono la vera radice del nostro futuro.” 

“Da sempre Milano è fucina di innovazione, in qualunque campo dell'arte e della tecnica, e laboratorio di esperienze capaci di trasformarsi in avanguardia creative – ha commentato l'Assessore alla cultura Filippo Del Corno –. La partnership con il Premio Furla nasce proprio nel solco di questa tradizione culturale per valorizzare la formazione e il talento dei giovani artisti e lo scambio tra esperienze, ed è un ulteriore tassello dell'alleanza tra pubblico e privato nella costruzione dell'offerta culturale della nostra città”. 

“Mettendo in scena le opere dei dieci vincitori del Premio Furla – sottolinea Chiara Bertola, ideatrice e curatrice del Premio Furla fin dalla sua prima edizione – la mostra racconterà la qualità e la diversità dell’arte italiana che conferma la sua attualità nell’affermazione delle differenze, quanto mai necessarie a ridefinire le identità nel mondo globalizzato. Pittura, scultura, installazione, video, performance, disegno, suoni, materie antiche e contemporanee sono gli elementi delle opere che si vedranno nella mostra, a testimonianza sia del Premio Furla e della sua storia, che del contesto sociale e culturale in cui queste opere hanno avuto la loro genesi .” 

Il percorso si articolerà lungo le undici sale dell’Appartamento dei Principi di Palazzo Reale partendo da una prima sala introduttiva sulla storia del premio - a cura dell’artista Riccardo Arena - per poi svilupparsi in dieci sale in cui dialogheranno le opere degli artisti. La mostra diventerà in questo modo il racconto di una parte della storia recente dell’arte italiana, risultato del lungo processo di analisi critica portato avanti nei quindici anni di vita del premio dagli oltre cento critici e curatori internazionali coinvolti nella selezione di centinaia di artisti italiani. 

“Una mostra volta a presentare e riassumere la ricchezza del panorama artistico italiano - aggiunge Giacinto Di Pietrantonio - tra i più complessi e multiformi della scena artistica mondiale, a cui il premio Furla ha dato un forte segno di riconoscimento nel corso dell’inizio del terzo millennio.” 

E proprio a questa complessità e ricchezza, all’idea di struttura organica, dalle radici forti e ricoperte di nuovi germogli in crescita, fa riferimento l’immagine guida della mostra, creata da Gaia Carboni, giovane artista italiana che vive e lavora a Berlino. Carboni e Arena sono stati coinvolti grazie alla collaborazione con l’Archivio Viafarini. 

La mostra sarà accompagnata da un catalogo edito da Mousse Publishing, con testi di Chiara Bertola e Giacinto Di Pietrantonio, che racconterà la storia del Premio e degli artisti vincitori e conterrà una sezione dedicata ai finalisti della decima edizione appena conclusa. 

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