Ilaria Margutti e Maria Jole Serreli. Tessere trame

Jole Serreli, Animas - viaggio di vita materico, 2015. Tessuto di cotone anni ‘40, filo rosso su telaio, 120 x 80 cm

 

Dal 15 Ottobre 2016 al 12 Novembre 2016

Milano

Luogo: Zoia – Galleria d’arte contemporanea

Indirizzo: piazzale della Cooperazione 1

Orari: da lunedì a venerdì 9-13; sabato 16-19. Altri giorni e orari su appuntamento

Telefono per informazioni: +39 349 1509 008

E-Mail info: zoia.galleryandlab@gmail.com

Sito ufficiale: http://www.zoiagallery.com



Sabato 15 Ottobre, alle ore 19, Zoia – Galleria d’arte contemporanea inaugura “Tessere trame”, bipersonale di Ilaria Margutti e Jole Serreli.

Una mostra che si caratterizza per la ricerca del confronto e dello scambio fertile tra due poetiche differenti e vicinissime tra loro, nate in modo individuale, parallelo e qui affiancate in un dialogo aperto su domande reciproche e stringenti. Filo conduttore la trama, l’antica tradizione del filo che passa in un ordito e che segna un percorso e un passaggio, assegna e disegna un senso.

Alle spalle delle artiste si trovano le voci delle donne dei secoli passati, bisnonne, lontane parenti, la tradizione tutta che viene qui attualizzata e riportata in arte, facendoci assistere all'incontro del retaggio femminile per eccellenza con la fiber art, passando per gli echi possenti del filo intrecciato dell’artista sarda Maria Lai e l’essenzialità e la leggerezza del disegno toscano di matrice leonardesca. Si accorciano le distanze, e quello che Jole Serreli lega, imprigiona con i fili tesi fissati al telaio, Ilaria Margutti lo disegna e lo cuce fermandolo in modo indelebile sulla tela. Due percorsi che, tra astrazione e figura, si completano e rafforzano a vicenda facendosi l'uno ordito e trama dell’altro.

La mostra si caratterizza fondamentalmente come bicroma: il bianco dell'innocenza e il rosso della sua perdita sono i colori dominanti in una declinazione alternativa dello stesso percorso, risposte differenti alla stessa muta interrogazione. Un canto silenzioso a due voci tessuto sulla tela e raccontato, nella sua doppia valenza di significato, in una “trama”. Un accenno a una femminilità acuta, sofferta, feroce, nel suo piccolo ma ostinato uso dell’ago. 
Ilaria Margutti (Modena, 1971), diplomata all’Accademia di Belle Arti di Firenze, vive e lavora a Sansepolcro (AR). Inizia a esporre i suoi lavori nel 1996 presso JanineBeanGallery di Berlino, Wannabee Gallery di Milano e San Diego (USA). Nel 2008 le sue opere sono finaliste al premio Arte Laguna e Arte Mondadori. Nel 2010 è in Costa d’Avorio con un progetto artistico promosso dal consolato italiano. Partecipa nel 2012 alla biennale di Fiber Art di Philadelphia (USA). Parallelamente all’attività artistica, porta avanti l’insegnamento di disegno e storia e dell’arte e dal 2011 segue progetti di diffusione di arte contemporanea presso il Museo Civico di Sansepolcro. Dal 2013 è responsabile dello spazio per l’arte contemporanea “Casermarcheologica”. Ha partecipato ad Aliens di Frattura Scomposta, a numerose collettive in Italia e all’estero e alle fiere ArtVerona, Arte Fiera Bologna, Paratissima e Istanbul.

Maria Jole Serreli (Roma, 1975), diplomata Ceramista a Oristano, vive e lavora a Terralba (OR). Nel 2010 tiene la prima personale a Londra a cui ne seguono numerose altre, personali e collettive, in Italia e all’estero. Nel 2011 è ad Amburgo, nel 2012 al Macro Testaccio di Roma e all’Affordable Art Fair di Milano con l’opera vincitrice di un concorso per la valorizzazione del rapporto tra impresa e arte contemporanea. Le sue opere sono riconosciute come contributo al patrimonio culturale e artistico della regione: una delle sue opere è presente presso il Museo del Minatore di Terralba (OR), un’altra è stata donata al ministro Kyenge in una visita istituzionale. È ideatrice del progetto artistico a sostegno di Emergency “In your shoes” presentato a Londra nel 2013. Ha partecipato a numerose residenze artistiche tra cui “Cosenza 2015” a cura di Alberto Dambruoso. Nella sua vasta produzione artistica unisce i lavori installativi ad atti performativi. 

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