K&K. Due sguardi sull'Italia nelle immagini di due fotografi boemi

Pavel Kopp, Gargano, 1975

 

Dal 22 Gennaio 2015 al 20 Febbraio 2015

Milano

Luogo: Galleria del Centro Ceco

Indirizzo: via G.B. Morgagni 20

Orari: da lunedì a giovedì 13-18; venerdì 10-16; ultimo sabato del mese 10-17

Curatori: Cesare Colombo

Costo del biglietto: ingresso gratuito

Telefono per informazioni: +39 02 29411242

E-Mail info: cmilano@czech.cz

Sito ufficiale: http://milano.czechcentres.cz


La mostra proposta dal Centro Ceco dal 22 gennaio al 20 febbraio a Milano, nasce dalla collezione del CRAF (il Centro di Ricerca e di Archiviazione della Fotografia di Spilimbergo) ed segue, ad un secolo di distanza, il cambiamento urbano di varie località italiane tra la fine dell'Ottocento e gli ultimi decenni del Novecento ripreso da due fotografi boemi František Kratký e Pavel Kopp. A distanza di quasi un secolo, essi ci permettono un memorabile confronto umano ed artistico nell’interpretazione del territorio e della società dell´Italia. Ad una selezione di quaranta inquadrature italiane del celebre fotografo boemo František Krátký (1851–1924) saranno accostate altrettante inquadrature, riprese negli stessi luoghi, a circa un secolo di distanza, da Pavel Kopp (1940). La mostra è curata da Cesare Colombo ed è organizzata dal Centro Ceco, in collaborazione con il CRAF - Centro di Ricerca e di Archiviazione della Fotografia di Spilimbergo (PN).  
I due sguardi sull’Italia sono quelli di Frantisek Kratký (1851 – 1924) e di Pavel Kopp (1940). A distanza di quasi un secolo, essi ci permettono un memorabile confronto umano ed artistico nell’interpretazione del territorio e della società dell´Italia. Gli accostamenti di soggetti simili ci faranno riflettere sulle costanti visive – nel tempo – dei nostri gesti e dei nostri comportamenti. Kratký, affermato fotografo-pittore di Kolin (cittadina boema), ha realizzato e venduto per anni migliaia di fotogrammi stereoscopici su vetro, da osservare nei tipici visori binoculari che offrivano l’illusione prospettica. Erano resoconti  suggestivi di viaggi in tutta Europa, destinati ai privati svaghi culturali di moltissime famiglie. Nel 1897 Kratký compie il suo reportage in Italia. Oltre a Roma, tocca Napoli, Firenze, Pisa, Genova, Torino, Milano, Verona, il Garda, Padova, Venezia e la Dalmazia.  Tornato a Kolin, aggiunge a molti dei fotogrammi stereo in bianconero una delicata colorazione manuale – sempre in trasparenza – che ne accresce il valore,  e che si è conservata fino ad oggi.
Pochi anni dopo, le preziose lastre di Kratký sono state ritrovate e recuperate da Pavel Scheufler (1950) fotografo e noto storico dell’immagine di Praga. Il suo archivio è oggi un’imponente raccolta di immagini, in prevalenza dedicate alla Repubblica Ceca ed alla sua capitale, che egli ha restaurato, digitalizzato e diffuso in circa sessanta esposizioni tematiche. Scheufler è anche dirigente dell’Associazione degli artisti cechi che operano con mezzi multimediali ed informatici.  Ad una selezione di  quaranta inquadrature italiane di Kratký, ne abbiamo accostate altrettante, riprese in Italia tra gli anni 70 ed 80 del secolo scorso da Pavel Kopp (1940). Dopo gli studi di ingegneria a Praga, egli viaggia in Italia, patria di lontani membri familiari e  - divenuto funzionario dell’ Ufficio Commerciale Cecoslovacco – espone a Milano nel 1975 la sua prima serie di Momenti Italiani. Nelle sue inquadrature si riconosce l’affetto che lo lega all’Italia, ed anche l’attenzione critica e l’ironia presente nella cultura mitteleuropea. Esporrà poi a Praga le sue foto nel 1983, tra le quali l’illustrazione ai versi di Sandro Penna. In Italia ha pubblicato ed esposto le sue foto presso la galleria milanese Il Diaframma. Nei suoi ritorni in patria ha spesso incontrato Josef Sudek, l’autore-simbolo della fotografia ceca, ed ha frequentato Anna Farova, la storica notissima che ha presentato nel mondo la fotografia ceca. Amico dell’attore e scrittore ceco Miroslav Hornicek, ha pubblicato con lui il fotolibro Istanti d’Italia. Tra il 90 e il 94 Kopp è stato consigliere diplomatico a Roma e dopo la separazione della Repubblica Ceca dalla Slovacchia, ambasciatore della nazione appena fondata. E’ un accanito “leichista”. Non è mai stato fotografo professionista. Le sue immagini sono presenti nell’archivio del CRAF e  nel Museo Nazionale della Fotografia Ceca. 

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