L'eco delle favole. Tre racconti per bambini di Umberto Eco illustrati da Eugenio Carmi
Dal 15 Maggio 2014 al 30 Maggio 2014
Milano
Luogo: Kasa dei Libri
Indirizzo: largo De Benedetti 4
Orari: lunedì-venerdì 15-19
Telefono per informazioni: +39 02 66989018
E-Mail info: mostre@lakasadeilibri.it
Sito ufficiale: http://www.facebook.com/KasaLibri
Lo abbiamo amato come scrittore, giornalista, saggista, professore, ma la sua attività di narratore per bambini era sconosciuta ai più. Siamo nei coraggiosi anni '60, quando un giovane Umberto Eco appena più che trentenne, seduto in terrazzo nella casa al mare dell’amico Eugenio Carmi, ha un’idea: scrivere storie per bambini che raccontino i grandi ideali di quegli anni.
Un intellettuale come Umberto Eco e un artista sensibile ai cambiamenti sociali come Eugenio Carmi non potevano certo non tracciare la strada delle vicende che stavano cambiando la mente e la sensibilità dei loro contemporanei. L’uguaglianza tra gli uomini, l’attenzione per la natura e il disarmo delle nazioni erano i principali argomenti di discussione per le persone più sensibili, tra loro in prima fila Eco e Carmi. Se è vero che per comunicare con gli adulti spesso è necessario parlare ai bambini, non poteva esistere strumento migliore per trasmettere a tutti quei valori che delle favole destinate ai più piccoli. Catturare allora l’attenzione dei bambini per arrivare ai genitori.
È il 1966 quando escono, pubblicate da Bompiani, le prime due favole: La bomba e il generale e I tre cosmonauti. Assolutamente innovative come storia e illustrazioni; bombe pacifiste e ribelli che abbandonano il campo di battaglia impedendo lo scoppio della guerra, astronauti inviati nello spazio dalle maggiori potenze mondiali che finiscono per fare amicizia con i marziani scoprendo che, in fondo, non c’è poi tanta differenza tra noi e loro.
La collaborazione fra i due amici fu un riuscito connubio fra la penna di Eco, delicata e intelligente, e la mano astratta e polimaterica di Carmi.
Eppure, le favole ebbero poco successo e se ne persero le tracce per una ventina d'anni, fino a quando, nel 1988, entrambe vennero ristampate. Umberto Eco era diventano il celebre autore de Il nome della rosa ed era quindi il momento giusto per riproporre proprio quelle favole che anni prima erano forse sembrate anacronistiche. E finalmente le favole piacquero, e non solo ai bambini, ma anche ai loro genitori, ormai pronti per accoglierne i messaggi. Ma era successo qualcosa che non poteva essere ignorato e che richiedeva alcuni aggiustamenti come racconta Eco nell’allegato.
Insieme ai testi, anche i gusti del pubblico in materia di arte si erano modificati e così come la maturazione artistica di Eugenio Carmi. Per questo motivo l’artista decise di rivedere tutte le illustrazioni per creare qualcosa di più facile comprensione per i
più piccoli, senza però abbandonare l’amore per il collage e la sua tipica figurazione solo accennata.
E, dal momento che non c’è due senza tre, il cerchio si chiude nel 1992, con la richiesta da parte della casa di abbigliamento Stefanel di creare una terza favola da regalare ai propri clienti. Nasce così Gli gnomi di Gnù che rinnova la collaborazione fra Umberto Eco e Eugenio Carmi con un racconto dal sapore ecologista e genuino.
Da quel momento le tre favole diventano un punto di riferimento inesauribile per insegnare ai bambini il rispetto del prossimo e della natura e il valore della pace. Numerose nazioni le adottarono infatti come materiale didattico e ancora oggi vengono usate nelle scuole per formare i futuri cittadini. Arrivano oggi alla Kasa dei Libri quindi con un ricco bagaglio di storia, sociale ed editoriale da raccontare: dal 15 al 30 maggio vengono messe in mostra le illustrazioni originali per un totale di più di 60 tavole accompagnate da tutte le edizioni straniere: un'occasione unica di esplorare la ricerca artistica di Eugenio Carmi, fabbricante di immagini, e per scoprire le origini di un grande intellettuale.
Un intellettuale come Umberto Eco e un artista sensibile ai cambiamenti sociali come Eugenio Carmi non potevano certo non tracciare la strada delle vicende che stavano cambiando la mente e la sensibilità dei loro contemporanei. L’uguaglianza tra gli uomini, l’attenzione per la natura e il disarmo delle nazioni erano i principali argomenti di discussione per le persone più sensibili, tra loro in prima fila Eco e Carmi. Se è vero che per comunicare con gli adulti spesso è necessario parlare ai bambini, non poteva esistere strumento migliore per trasmettere a tutti quei valori che delle favole destinate ai più piccoli. Catturare allora l’attenzione dei bambini per arrivare ai genitori.
È il 1966 quando escono, pubblicate da Bompiani, le prime due favole: La bomba e il generale e I tre cosmonauti. Assolutamente innovative come storia e illustrazioni; bombe pacifiste e ribelli che abbandonano il campo di battaglia impedendo lo scoppio della guerra, astronauti inviati nello spazio dalle maggiori potenze mondiali che finiscono per fare amicizia con i marziani scoprendo che, in fondo, non c’è poi tanta differenza tra noi e loro.
La collaborazione fra i due amici fu un riuscito connubio fra la penna di Eco, delicata e intelligente, e la mano astratta e polimaterica di Carmi.
Eppure, le favole ebbero poco successo e se ne persero le tracce per una ventina d'anni, fino a quando, nel 1988, entrambe vennero ristampate. Umberto Eco era diventano il celebre autore de Il nome della rosa ed era quindi il momento giusto per riproporre proprio quelle favole che anni prima erano forse sembrate anacronistiche. E finalmente le favole piacquero, e non solo ai bambini, ma anche ai loro genitori, ormai pronti per accoglierne i messaggi. Ma era successo qualcosa che non poteva essere ignorato e che richiedeva alcuni aggiustamenti come racconta Eco nell’allegato.
Insieme ai testi, anche i gusti del pubblico in materia di arte si erano modificati e così come la maturazione artistica di Eugenio Carmi. Per questo motivo l’artista decise di rivedere tutte le illustrazioni per creare qualcosa di più facile comprensione per i
più piccoli, senza però abbandonare l’amore per il collage e la sua tipica figurazione solo accennata.
E, dal momento che non c’è due senza tre, il cerchio si chiude nel 1992, con la richiesta da parte della casa di abbigliamento Stefanel di creare una terza favola da regalare ai propri clienti. Nasce così Gli gnomi di Gnù che rinnova la collaborazione fra Umberto Eco e Eugenio Carmi con un racconto dal sapore ecologista e genuino.
Da quel momento le tre favole diventano un punto di riferimento inesauribile per insegnare ai bambini il rispetto del prossimo e della natura e il valore della pace. Numerose nazioni le adottarono infatti come materiale didattico e ancora oggi vengono usate nelle scuole per formare i futuri cittadini. Arrivano oggi alla Kasa dei Libri quindi con un ricco bagaglio di storia, sociale ed editoriale da raccontare: dal 15 al 30 maggio vengono messe in mostra le illustrazioni originali per un totale di più di 60 tavole accompagnate da tutte le edizioni straniere: un'occasione unica di esplorare la ricerca artistica di Eugenio Carmi, fabbricante di immagini, e per scoprire le origini di un grande intellettuale.
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