La forma dell’oro - Paolo Canevari. Golden Works

Paolo Canevari, Monumenti della Memoria (Golden works), 2019, foglia d’oro su legno, 140 x 90 cm. I Ph. Agostino Osio

 

Dal 12 Gennaio 2021 al 10 Febbraio 2021

Milano

Luogo: BUILDINGBOX

Indirizzo: Via Monte di Pietà 23

Orari: visibili 24 ore su 24, 7 giorni su 7

Curatori: Melania Rossi

Sito ufficiale: http://www.building-gallery.com



BUILDINGBOX dedica la stagione 2021 al tema dell'oro nell'arte contemporanea con il progetto espositivo annuale La forma dell'oro a cura di Melania Rossi.La mostra vuole offrire una panoramica sull'utilizzo dell'oro nella ricerca artistica contemporanea presentando le opere di dodici artisti che alludono o ricorrono al nobile metallo con modalità e pratiche differenti.
Le installazioni saranno visibili 24 ore su 24, 7 giorni su 7 dalla vetrina di via Monte di Pietà 23.

Ad aprire la mostra dal 12 gennaio al 10 febbraio 2021 è Paolo Canevari (Roma, 1963) che presenta una serie di Golden Works, opere appartenenti al ciclo Monumenti della Memoria.

Paolo Canevari definisce la sua poetica “Minimalismo Barocco”, una contraddizione in termini che evidenzia la sua volontà di non illustrare pur affrontando, attraverso opere intensamente fisiche, materiche, i molteplici aspetti della realtà. 
I Golden Works esposti in BUILDINGBOX fanno parte del ciclo Monumenti della Memoria, iniziato dall'artista tra il 2011 e il 2012 per rispondere in maniera radicale all'inquinamento visivo quotidiano a cui è sottoposto anche il territorio dell’arte. In questi monocromi oro, Canevari si allontana da qualsiasi autocompiacimento, affidando a un artigiano la lavorazione manuale a foglia oro, tecnica antichissima usata sia in Europa, sia in Asia. Le silhouette di questi lavori richiamano le antiche pale d'altare in cui però non viene rappresentata nessuna storia di santi, nessuna parabola, lo sguardo non ha alcun appiglio tranne il lieve riflesso della nostra stessa immagine; sembra quasi un’eco pittorica, il ricordo del quadro. 
Canevari sceglie di non partecipare alla Babele di immagini contemporanea, piuttosto cerca il contenuto dell’opera nell’assenza di immagine, sembra voler evocare lo spirito delle cose in un dorato silenzio visivo. Quello che potrebbe sembrare un paradosso rende invece l'opera libera da condizionamenti e messaggi precostituiti, dove la forma diventa contenuto e la materia
- l'oro - dà essa stessa il senso. Privata di informazioni, la tavola a foglia oro ci obbliga ad esercitare la nostra fantasia, diventa uno spazio di libertà dove rievocare mentalmente immagini, esperienze, sogni. 
 
Dice Canevari: “La mia ambizione è quella di far scomparire, come un’illusionista, il possesso fisico dell’arte, e riportare l’arte alla sua essenza spirituale, all’elevazione del pensiero come opera.”

Paolo Canevari
(Roma, 1963) è noto per l'utilizzo di differenti media, quali disegno, video, scultura e installazioni. Scopo dell’artista è convertire lo stato passivo della mente in atto energetico e creativo. Il suo lavoro è legato alla riflessione sull'impermanenza dell'arte, sul significato della scultura e sulla relazione dell’opera con il contesto sociale contemporaneo. Fin dai primi anni Novanta adotta come materiale d'elezione la gomma degli pneumatici e il colore nero, sviluppando una personale ricerca tesa alla rivisitazione del quotidiano e degli aspetti più intimi della memoria: vi si sovrappongono simboli e icone, cultura pop, rappresentazione storica e coscienza politica. La sua poetica appare come una sintesi delle espressioni linguistiche maturate dagli anni Sessanta in poi e non conosce confini di genere o materia. Dal 2011, con la serie dei Monumenti della Memoria, Canevari inizia a riflettere intorno ai linguaggi tradizionali della pittura, del disegno e della scultura.
 
La prima mostra personale di Canevari è a New York, dove vive fra 1989 e 1990. Dagli anni Novanta espone in numerose esposizioni collettive internazionali a Los Angeles, Parigi, Kiev, Vienna, Francoforte, Dublino, Ginevra, Taiwan, Liegi e in rassegne quali la Quadriennale di Roma (1999), la Biennale di Venezia (2007), la Quadrilateral Biennial di Rijeke, Croazia (2014), Bangkok Biennale, Bangkok (2018). Negli anni Duemila realizza importanti mostre personali, tra cui: Center for Academic Resources, Chulalongkorn University, Bangkok (2000); Galerie Cent8, Parigi (2001); Siena, Palazzo delle Papesse (2001); Galleria Christian Stein, Milano (2001, 2002, 2005, 2010, 2013); MoMA P.S.1, New York (2004); Sean Kelly Gallery, New York (2006); MART - Museo di Arte Contemporanea di Trento e Rovereto (2006); MACRO – Museo di Arte Contemporanea di Roma (2007); MoMA - Museum of Modern Art, New York (2010); Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci, Prato (2010); GNAM – Galleria Nazionale d’Arte Moderna, Roma (2010); The Drawing Center, New York (2011). Nel 2015 l’artista inaugura l'opera permanente Souvenir nello spazio dell’Olnick Spanu Art Program a Garrison, New York.
 
Del suo lavoro si sono occupati scrittori del calibro di Andrea Camilleri e Valerio Magrelli, critici e curatori quali Alanna Heiss, Klaus Biesenbach, Chrissie Iles, Brett Littman, Germano Celant. Quest’ultimo, in particolare, ha dedicato a Canevari un’importante monografia edita da Electa (2010) e ha inserito l’artista in Arts&Foods. Rituals since 1851 (Triennale di Milano, EXPO 2015).
I suoi lavori sono presenti in rinomate collezioni private e pubbliche tra cui: Centro per l'Arte Contemporanea Luigi Pecci, Prato; MoMA, Museum of Modern Art, New York; Louis Vuitton pour la Creation, Paris; Cisneros Fontanals Art Foundation, Miami; MACRO, Museo d'arte Contemporanea Roma; MART, Museo d'Arte Contemporanea di Trento e Rovereto; Johannesburg Art Gallery, Johannesburg; Istituto Nazionale per la Grafica Calcografia Nazionale, Roma; GNAM Galleria Nazionale d'Arte Moderna, Roma; Perna Foundation, Capri; MAXXI, Museo Nazionale delle Arti del XXI secolo, Roma.
 

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