Mandla Reuter. No Such St
Dal 21 Aprile 2013 al 20 Luglio 2013
Milano
Luogo: Francesca Minini
Indirizzo: via Massimiano 25
Orari: da martedì a sabato 11-19.30
Telefono per informazioni: +39 02 26924671
E-Mail info: info@francescaminini.it
Sito ufficiale: http://www.francescaminini.it
Francesca Minini ha il piacere di annunciare la seconda personale dell’artista tedesco Mandla Reuter: No Such St.
Punto costante della ricerca di Mandla Reuter è l'esplorazione dello spazio interno ed esterno: in No Such St l'artista presenta installazioni, proiezioni video, interventi di luce e pitture astratte, intervenendo così sull'architettura della galleria, rielaborandone lo spazio nelle sue funzioni e nella configurazione del perimetro. Nuovi lavori espressamente concepiti per la mostra dialogano con lavori preesistenti, trasformando lo spazio della galleria nell’oggetto principale dell’intervento artistico.
Il gioco di luci dato dall'accensione e spegnimento intervallato dei neon dà vita ad una nuova fruizione dello spazio entro il quale si colloca l'opera Lift (2013). Elemento architettonico estirpato dalla sua usuale locazione, l'opera diventa imponente monolite, simbolo universale dello sviluppo urbano che oggi caratterizza lo skyline di tutte le città del mondo.
Il costante dialogo tra intervento artistico e spazio viene diversamente esplorato nel ciclo di opere Survey (2012). Attraverso un tema più intimo, che trae spunto dall’acquisto di un appezzamento di terra nei pressi di Los Angeles, Reuter realizza una serie di lavori, spesso conosciuti come blueprints, in cui viene nuovamente evidenziata la coesistenza tra rappresentazione fittizia e reale. Realizzati copiando su carta carbone le mappe catastali dell’appezzamento, le stampe non permettono più di riconoscere la planimetria stradale e la conformazione del territorio. Di conseguenza tali opere risultano del tutto astratte per chi osserva.
Un’ultima considerazione sullo spazio esterno viene effettuata dall’artista attraverso il video di un tramonto. La ripresa dell’evento naturale viene però alterata, portando lo spettatore ad interpellarsi di fronte ad una nuova e diversa percezione temporale.
Punto costante della ricerca di Mandla Reuter è l'esplorazione dello spazio interno ed esterno: in No Such St l'artista presenta installazioni, proiezioni video, interventi di luce e pitture astratte, intervenendo così sull'architettura della galleria, rielaborandone lo spazio nelle sue funzioni e nella configurazione del perimetro. Nuovi lavori espressamente concepiti per la mostra dialogano con lavori preesistenti, trasformando lo spazio della galleria nell’oggetto principale dell’intervento artistico.
Il gioco di luci dato dall'accensione e spegnimento intervallato dei neon dà vita ad una nuova fruizione dello spazio entro il quale si colloca l'opera Lift (2013). Elemento architettonico estirpato dalla sua usuale locazione, l'opera diventa imponente monolite, simbolo universale dello sviluppo urbano che oggi caratterizza lo skyline di tutte le città del mondo.
Il costante dialogo tra intervento artistico e spazio viene diversamente esplorato nel ciclo di opere Survey (2012). Attraverso un tema più intimo, che trae spunto dall’acquisto di un appezzamento di terra nei pressi di Los Angeles, Reuter realizza una serie di lavori, spesso conosciuti come blueprints, in cui viene nuovamente evidenziata la coesistenza tra rappresentazione fittizia e reale. Realizzati copiando su carta carbone le mappe catastali dell’appezzamento, le stampe non permettono più di riconoscere la planimetria stradale e la conformazione del territorio. Di conseguenza tali opere risultano del tutto astratte per chi osserva.
Un’ultima considerazione sullo spazio esterno viene effettuata dall’artista attraverso il video di un tramonto. La ripresa dell’evento naturale viene però alterata, portando lo spettatore ad interpellarsi di fronte ad una nuova e diversa percezione temporale.
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