Museo verticale - Spaziophoto
Dal 18 Giugno 2012 al 31 Luglio 2012
Milano
Luogo: Palazzo Lombardia
Indirizzo: piazza Città di Lombardia 1
Orari: su appuntamento martedì h. 10, giovedì h. 17
Curatori: Piero Addis, Renata Meazza,
Telefono per informazioni: +39 02 67653713/ 3708
E-Mail info: aess@regione.lombardia.it
Sito ufficiale: http://www.cultura.regione.lombardia.it
Esposizione permanente Palazzo Lombardia, vocato architettonicamente alla bellezza, offre nuovi spazi espositivi, un “museo verticale” aperto al pubblico, secondo un’antica tradizione che ha visto nei secoli i palazzi dei governi come centri di attrazione dei migliori artisti. Una sede aperta alle sperimentazioni anche d’avanguardia, che sappiano trasformarlo in un cantiere d’arte internazionale. Non luoghi convenzionali per l’allestimento di mostre, ma spazi di passaggio vissuti da chi tutti i giorni lavora, per i cittadini lombardi e da chi entra temporaneamente per partecipare a convegni, riunioni, incontri di lavoro, per richiedere informazioni.
SPAZIOPHOTO è un omaggio alla fotografia per il ruolo che ha svolto e continua a svolgere nella crescita culturale della nostra Regione. L’Archivio di Etnografia e Storia Sociale di Regione Lombardia, che compie nel 2012 quarant’anni, è un esempio unico nel panorama italiano di attenzione continua alla salvaguardia del patrimonio culturale materiale e immateriale di una regione. Ma è anche un luogo di raccolta e conservazione di collezioni visive e sonore di grandi maestri del nostro tempo e di più giovani promesse. All’interno del vasto patrimonio conservato dall’archivio, la fotografia svolge un ruolo importante come linguaggio espressivo dell’arte contemporanea ma anche come riflessione sulla grande e la piccola Storia, sui mutamenti della società, della cultura e del territorio in cui viviamo.
SPAZIOPHOTO espone opere fotografiche di quattro autori lombardi che rappresentano stili e interessi molto diversi. Maurizio Buscarino dedica la sua fotografia al popolo del teatro: teatro d’avanguardia, teatro sociale e teatro di strada, circensi, burattinai e grandi marionettisti. Toni Nicolini racconta con ironia gli aspetti più mondani del costume della provincia e della grande città e descrive con sguardo poetico luoghi e paesaggi della cultura milanese. Federico Patellani è stato uno dei protagonisti del fotogiornalismo italiano che ha impresso i momenti più significativi della vita politica, sociale e di costume del Secondo dopoguerra. Jacqueline Vodoz, fotoreporter per un breve periodo della sua vita, ha documentato gli anni ’50, come un tempo difficile e pieno di speranza, attraverso volti, luoghi, abitudini quotidiane.
SPAZIOPHOTO è un omaggio alla fotografia per il ruolo che ha svolto e continua a svolgere nella crescita culturale della nostra Regione. L’Archivio di Etnografia e Storia Sociale di Regione Lombardia, che compie nel 2012 quarant’anni, è un esempio unico nel panorama italiano di attenzione continua alla salvaguardia del patrimonio culturale materiale e immateriale di una regione. Ma è anche un luogo di raccolta e conservazione di collezioni visive e sonore di grandi maestri del nostro tempo e di più giovani promesse. All’interno del vasto patrimonio conservato dall’archivio, la fotografia svolge un ruolo importante come linguaggio espressivo dell’arte contemporanea ma anche come riflessione sulla grande e la piccola Storia, sui mutamenti della società, della cultura e del territorio in cui viviamo.
SPAZIOPHOTO espone opere fotografiche di quattro autori lombardi che rappresentano stili e interessi molto diversi. Maurizio Buscarino dedica la sua fotografia al popolo del teatro: teatro d’avanguardia, teatro sociale e teatro di strada, circensi, burattinai e grandi marionettisti. Toni Nicolini racconta con ironia gli aspetti più mondani del costume della provincia e della grande città e descrive con sguardo poetico luoghi e paesaggi della cultura milanese. Federico Patellani è stato uno dei protagonisti del fotogiornalismo italiano che ha impresso i momenti più significativi della vita politica, sociale e di costume del Secondo dopoguerra. Jacqueline Vodoz, fotoreporter per un breve periodo della sua vita, ha documentato gli anni ’50, come un tempo difficile e pieno di speranza, attraverso volti, luoghi, abitudini quotidiane.
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